giovedì 23 aprile 2020

Dampyr - N.241

Testata: DAMPYR, N.241
Episodio: IL CAVALIERE DI ROCCABRUNA
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: MAJO
Colori: MATTEO VATTANI
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: LUCA CORDA
Pagine: 112
Edizione: BONELLI, 04-2020

L’albo di Dampyr di questo mese esce, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, a distanza di vent’anni dall’esordio in edicola. Per celebrare l’anniversario, la Bonelli ha pubblicato un numero a colori di 112 pagine, con un’insolita costoletta bianca.

Consultando l’antico volume degli Annalium Ferdinandeorum, Saugrénes ha una vivida visione della battaglia della Montagna Bianca, svoltasi nel 1620 presso Praga. Il libro contiene un po’ del fluido di Draka, per cui ha la capacità di far rivivere in chi legge gli episodi narrati. Harlan racconta all’amico come il padre lo ebbe in dono dal barone Sigmund Khevenhüller.
Era il 1621 quando una truppa spagnola, guidata dal duca di Feira y Valhermosa, invase il castello di una famiglia evangelica della Valtellina. Gli abitanti della rocca vennero sterminati, ad eccezione dei figli del signore. Il duca mise gli occhi sulla giovane e avvenente Fortunata, e sembrava voler risparmiare la vita a lei e al fratello Orlando. A cena, però, al rifiuto di Orlando di brindare al re di Spagna e alla Chiesa, Jeronimo, uno degli sgherri del duca, cercò di punire la sorella. La giovane si procurò una spada e si difese, suscitando le ire di Jeronimo. Per salvare la prigioniera dovette intervenire il cavaliere di Roccabruna, nome usato all’epoca dal Maestro della Notte Draka, lì presente quale capo di una brigata di mercenari. Colpito dal coraggio e dal valore della donna, Roccabruna fece fuori gli spagnoli. Prese quindi Orlando e Fortunata al suo seguito, facendo della giovane la sua amante.
Una notte, Roccabruna e i suoi due protetti raggiunsero il castello di Hochosterwitz, retto da Sigmund Khevenhüller. Nella regione imperversavano i non-morti del Maestro della Notte Vlatna, che assediarono Hochosterwitz proprio mentre giungeva Roccabruna. L’intervento di quest’ultimo fu fondamentale per la difesa del maniero, ma il fallito assalto non impedì ai vampiri di Vlatna di rapire Fortunata.

Boselli ci regala un nuovo capolavoro da incorniciare negli annali del fumetto: un horror storico, infarcito di battaglie, armi avveniristiche, vampiri e romanticismo. In questo caso Harlan, per “festeggiare” il suo compleanno, rimane a riposo, limitandosi a raccontare, nella cornice narrativa, una storia che ha per protagonista il padre, figura intrigante e dalle molte sfaccettature. In effetti, una delle caratteristiche del personaggio del vampiro è quella di prestarsi ad essere calato in contesti storici diversi. E Boselli sfrutta sapientemente questa qualità, accompagnando non di rado i lettori in territori lontani nello spazio e nel tempo, così da dilatare la saga in un macroracconto dalla durata millenaria. È pure significativo che in un numero celebrativo non compaia in prima linea il protagonista della serie: Dampyr è di fatto una saga corale, fatta di tanti personaggi, spesso veri e propri coprotagonisti, il che è elemento di ulteriore ricchezza narrativa.
Come sempre, molto belli i disegni di Majo, tra cui spiccano i suggestivi scorci dei manieri, i personaggi nei costumi dell’epoca e le loro espressioni sempre credibili, anche quando dipinte sul volto del mostro di turno.
La ciliegina sulla torta è il colore, steso splendidamente da Matteo Vattani. Con la sua tavolozza il colorista non si limita a riempire le tavole, ma ne amplifica espressività e atmosfere, creando giochi di luce, di ombre e di penombre, efficaci in particolare nelle scene notturne illuminate dalle torce o dai falò. Il tutto rende la lettura di quest’albo assai vicina alla visione di un film.
Un episodio, si diceva, da incorniciare, per la storia e per i disegni. Ma anche per il sedicesimo extra e i colori, perché segno dell’affetto e dell’attenzione della Bonelli per i suoi lettori.






Risorse Web:
Un ventennale a colori!
Mauro Boselli su Wikipedia
Majo su Wikipedia
Pagina Facebook di Matteo Vattani
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domenica 19 aprile 2020

Dampyr - N.240

Testata: DAMPYR, N.240
Episodio: POSSESSIONE!
Testi: STEFANO PIANI
Disegni: VANESSA BELARDO
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: LUCA CORDA
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 03-2020

Krzysztof è sul treno per Leopoli, in Ucraina, solo nel suo comparto, finché non entra la fascinosa Jadwiga. Dopo essere stato sedotto dalla donna, Krzysztof vede il paesaggio fuori dal finestrino farsi mostruoso, mentre un drago si scaglia dentro il convoglio. Un attimo dopo si sveglia: sembra sia stato un brutto sogno, ma l’uomo si ritrova la pelle tutta bolle ed escrescenze.
In un ambulatorio di Leopoli per delle ricerche su dei cadaveri dissanguati, Harlan si imbatte nel giovane reporter Andreji, che sta raccogliendo informazioni su una donna in grado di far impazzire gli amanti, fino a portarli al suicidio. Tale sorte sarebbe toccata a una ventina di vittime, tra le quali il fratello Anton, che si è tolto la vita su un’auto in modo brutale. Secondo il reporter la mangiatrice di uomini si chiamerebbe Jadwiga.
Andreji e Harlan si recano al pub dove Anton conobbe la donna. Il barman Taras ammette di ricordare i due, ma non dà notizie utili, essendo anche lui succube della donna. Più produttivo per Harlan e Andreji è l’ascolto della radio della polizia, da cui i due vengono a sapere di Krzysztof, il quale, perso il lume della ragione, è finito in ospedale dopo essersi buttato da un balcone. L’uomo fornisce ad Harlan la descrizione di Jadwiga e una pista da seguire, che porta alla stazione ferroviaria. Jadwiga, però, non rimane ad aspettare gli eventi, e irretisce anche il giovane e inesperto Andreji.

Piani ci propone un piacevole episodio horror, con morti cruente e una femme fatale che conduce alla pazzia, tema narrativo efficace e terribile nella sua semplicità. Da segnalare l’omaggio reso a Stefan Grabiński, citato anche nell’introduzione (dell’autore polacco a suo tempo recensimmo la raccolta Il villaggio nero, nel volume Cerimonie nere).
La Belardo mostra un tratto cristallino e pulito, che connota i personaggi con una certa espressività. Cifra dell’artista sono i particolari che spiccano nelle tavole, spesso tragici, e messi in evidenza con inquadrature cinematografiche: una fune, un telefono, un martello, una bottiglia di soda caustica. Il linguaggio visuale talvolta regala colte citazioni, come le ombre nosferatesche che incombono su Yadwiga quando il male sta per irrompere nella sua vita.

Chiudiamo con una piccola nota d’attualità. Fa specie leggere nella rubrica “Dal buio…” dell’appuntamento del 14 marzo per celebrare il ventennale di Dampyr a Cartoomics 2020, fiera poi rimandata a ottobre in concomitanza con la Milan Games Week. E di questo stesso numero (e del numero 177), Enea Riboldi ha rilasciato sul suo account Instagram una variant cover a tema coronavirus.



Risorse Web:
Stefano Piani su Wikipedia
Blog di Vanessa Belardo
Blog di Enea Riboldi
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venerdì 17 aprile 2020

Dampyr - N.239

Testata: DAMPYR, N.239
Episodio: IL CONDOTTIERO DI CALABRIA
Testi: CLAUDIO FALCO
Disegni: FRANCESCO DE STENA
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 02-2020

Fin dalle rivolte antiborboniche di fine Settecento, il Maestro della Notte Vrana, conosciuto come cavaliere d’Altafoglia, veglia sugli abitanti della cittadina calabra di Civita e in particolare sulla famiglia di compare Cosimo. Fondata da un gruppo di albanesi guidati da Vrana ai tempi delle incursioni dei Turchi, Civita ospita la più grande comunità di arbëresh d’Italia, che custodisce gelosamente le tradizioni del paese d’origine.
Nella zona imperversa la cosca locale della ‘ndrangheta di Salvatore Marasco, che dirige i suoi sottoposti da Amburgo, grazie all’ausilio del suo braccio destro Barreca. Vrana non può accettare che Marasco metta le mani anche su Civita, e incarica il fido non-morto Marnesh di sabotare le attività del criminale. A un certo punto Barreca prende di mira l’azienda agricola di Sara Greco, discendente di compare Cosimo, della quale pretende di acquistare i terreni.
Caleb viene a sapere delle vittime dissanguate da Marnesh, e manda Harlan ad indagare. Il dampyr viene raggiunto da Kurjak e Tesla dopo l’ennesimo massacro di due sgherri che stavano sistemando una bomba in un capanno di Sara. Raggiunta la Greco, Harlan nota al suo collo un medaglione ereditato da compare Cosimo e contenente la materia organica di Vrana. Grazie al monile, il dampyr riesce a mettersi in contatto con il Maestro, che dichiara senza mezzi termini che non tollererà interferenze nella guerra con Marasco. La resa dei conti si svolgerà nella serata delle vallje, le tipiche danze locali che celebrano la vittoria di Skanderbeg sui Turchi.

Falco fa ancora centro con un avvincente episodio di ambientazione italiana, in cui mescola tradizioni locali, malavita e vampiri: cosa chiedere di più a un fumetto? Lo scontro con la cosca mafiosa conferisce realismo al racconto, rendendo il Maestro Vrana un personaggio “vero”, che agisce nella realtà contemporanea. Vrana si dimostra figura dalle molte sfaccettature: pur interessato agli esseri umani, è pronto ad usare Harlan per i suoi scopi. Proprio come Draka, il che conferma l’alterità dei Maestri della Notte. Vrana, comunque, dimostra anche un senso di appartenenza, dichiarando che gli arbëresh sono la sua gente.
De Stena, al debutto su Dampyr, ci presenta una fedele ricostruzione del paese calabro, e ci accompagna in un bel tour tra le stradine e i vicoli del borgo. Molto efficaci le architetture e bello il galeone di pagina 45.



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Pagina Facebook di Claudio Falco
Blog di Francesco De Stena
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martedì 14 aprile 2020

Buon compleanno, Dampyr!

Prendiamo a prestito dalla pagina FB di Dampyr questa bella illustrazione di Harlan realizzata da Nicola Genzianella, con il logo del ventennale realizzato da Elena Giampaoli, per un’occasione davvero speciale: oggi, infatti, Dampyr compie 20 anni.
Il 14 aprile 2000 usciva in edicola Il figlio del diavolo, primo episodio della serie, scritto da Mauro Boselli e Maurizio Colombo, e illustrato da Majo. I due sceneggiatori sono anche i creatori della testata, condotta ancora oggi dall’infaticabile Boselli.
Pensato inizialmente come una miniserie per Zona X, Dampyr si guadagnò la sua collana autonoma e da allora sono usciti 241 numeri e qualche decina di speciali e albi fuori serie.

Noi del Catafalco abbiamo seguito la testata sin dagli esordi. Personalmente acquistai la mia copia del mitico numero 1 in edicola, e da allora non ho perso un numero. Sul nostro vecchio sito ospitato da Libero, nato circa un anno dopo, nel giugno 2001, demmo ampio spazio sin dall’inizio a questo fumetto, che ci aveva conquistato da subito. Pur appartenendo al filone del fumetto popolare, infatti, Dampyr ha sempre avuto un’altissima qualità delle storie e dei disegni, proponendo ambientazioni insolite e tematiche mai banali, di fatto spesso sconfinando in quello che si definisce “fumetto d’autore”.
Per dare un quadro generale dell’epopea dampyriana, di recente abbiamo “riordinato” le recensioni che abbiamo pubblicato su questo blog in un indice cronologico, mentre brevi sinossi di molti albi precedenti sono ancora disponibili sul “vecchio” Catafalco nella sezione Fumetti e nella sezione News (che riorganizzeremo prossimamente). Come avrete visto, attualmente stiamo pubblicando le recensioni degli ultimi numeri, che completeremo nei prossimi giorni.

Oggi vi proponiamo un excursus sulle iniziative che la Bonelli ha promosso per celebrare degnamente la ricorrenza. Sul versante editoriale, è attualmente in edicola il numero 241, per l’occasione pubblicato a colori e con 112 pagine. Il prossimo giovedì 16 uscirà nelle edicole il decimo Maxi Dampyr, con un numero dedicato alle Storie speciali, una raccolta di 112 pagine con copertina esclusiva di Alessandro Baggi con tutti i brevi episodi comparsi negli albetti pubblicati in occasione di varie mostre: Numero Zero, Vampiri di sabbia, Il cimitero delle giostre, Ballo di fine estate, In riva all’ignoto, L’emblema del drago, Notte a Narni, Lucrezia. Di recente sono usciti un volume in inglese che raccoglie i primi due episodi (Dampyr 1-2 - Variant inglese) e un nuovo volume antologico brossurato, intitolato Caccia ai vampiri.
Sul sito ufficiale della Bonelli è da poco partita l’offerta Dampyr 20x20x20!, ovvero venti giorni con lo sconto del 20% su tutti i prodotti dampyreschi, ci viene riproposto l’editoriale del primo numero, e vari videomessaggi di autori e disegnatori, nell’ambito dell’iniziativa A casa con l’autore, in cui Maurizio Dotti e Matteo Vattani parlano di Dampyr, mentre di altri personaggi ci dicono Mignacco, Boselli, Falco, Roi... Il prossimo appuntamento in diretta è per domani, mercoledì 15 aprile, alle 12:30, con Giorgio Giusfredi, che ci racconterà del lavoro di redazione per Tex e Dampyr.
Altre chicche le lasciamo scoprire a voi sul sito Bonelli: il futuro di questo personaggio ci riserva ancora molte sorprese! E anche noi, sul nostro blog, nei prossimi giorni continueremo a occuparci di Dampyr. Intanto facciamo alla testata e ai suoi autori i nostri migliori auguri...

Buon compleanno, Dampyr!







Risorse Web:
Vent’anni di Dampyr!
Dampyr su SergioBonelli.it
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lunedì 13 aprile 2020

Dampyr - N.238

Testata: DAMPYR, N.238
Episodio: ROXANA
Testi: GIOVANNI DI GREGORIO
Disegni: GIORGIO GUALANDRIS
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 01-2020

I cacciatori di fantasmi guidati da Maud Nightingale sono sui Carpazi orientali, nella Moldavia romena, per un check-up dell’Hotel Imperial, che, chiuso da circa un secolo, sarebbe tra gli edifici più infestati d’Europa. L’Istituto Nazionale del Patrimonio Culturale e Artistico Rumeno, rappresentato dal signor Sorin, vuole appurare che non ci siano problemi in vista della prossima riapertura del lussuoso palazzo liberty.
Sorin racconta alla psicologa Nicole della bellissima donna raffigurata in una grande vetrata: Roxana Dragoste era la regina dell’albergo nella belle époque e seppe farne uno dei salotti mondani più rinomati del continente, frequentato da nobili e potenti; tutto finì con la Prima guerra mondiale e di Roxana non si seppe più nulla.
Nonostante Maud, sensitiva del gruppo, non percepisca niente di anormale, i vari cacciatori iniziano ad avere visioni spaventose: Maud e Nicole vedono una stanza riempirsi di sangue, Mark viene stretto dai rami delle piante di una serra, Teddy si vede servite su un piatto tre teste mozzate. Chi ha la peggio è il signor Sorin, che viene avvicinato da Roxana in persona, che si rivela essere una Maestra della Notte.
A fatica i cacciatori si riuniscono, ma Maud viene fatta prigioniera. Intanto Harlan, venuto a sapere della missione, raggiunge l’albergo insieme a Tesla e Kurjak. Ma la Maestra riesce a separare il dampyr dagli altri, e dimostra un grande potere di illusione.

In questo episodio Di Gregorio fa leva in particolare su due elementi narrativi: la trappola in cui cadono i cacciatori di fantasmi, che credono di avere a che fare con degli “innocui” spettri, ma si trovano circondati da vampiri, e la fascinosa figura della Maestra della Notte Roxana. Il racconto viene scandito dall’azione e, soprattutto, dalla suggestione delle scene a effetto, che spaventano i personaggi (e il lettore), in pieno territorio horror.
Gualandris traduce il racconto in immagini in maniera esemplare, amplificando l’aura liberty già evidente in copertina. Nelle tavole spiccano tanti particolari dell’arredo in stile nouveau, da cui a volte escono artigli o in cui viene inglobata la povera Tesla. Le architetture sono realizzate con dovizia di particolari, a partire dalla bella panoramica iniziale dell’albergo, fino ai tetti su cui vediamo una saltellante Tesla. Grande attenzione viene posta poi al personaggio della bella Roxana, dalla forte carica sensuale, ma anche dalla evidente malvagità sadica, come suggeriscono gli intensi gli occhi di pagina 37, carichi di odio e crudeltà vampirica.



Risorse Web:
Sul tavolo di Gualandris
Giovanni di Gregorio su Wikipedia
Blog di Gualandris
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domenica 12 aprile 2020

Dampyr - N.237

Testata: DAMPYR, N.237
Episodio: KRAMPUS!
Soggetto: CLAUDIO FALCO, FRANCESCA SCOTTI
Sceneggiatura: CLAUDIO FALCO
Disegni: FABRIZIO LONGO
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 12-2019

L’antropologa Sophie Mutter è con il fidanzato Angelo Sanna all’Università di Bressanone per tenere delle lezioni sulla figura del krampus, una spaventosa maschera utilizzata fin dall’antichità nei riti di fertilità della zona. Passeggiando per le solitarie stradine della cittadina con Angelo, una sera Sophie ha la visione di due krampus che la assalgono. Harlan raggiunge l’amica per indagare.
Sophie e Angelo si mettono a caccia di vecchi documenti nell’archivio storico di Bolzano. Dopo estenuanti e infruttuose ricerche, è solo l’intervento apparentemente fortuito di uno sconosciuto a far trovare una traccia. Nel testo caduto a terra, Sophie trova notizia di un’indagine del capitano austriaco Steiner, condotta nel 1819 a Dunklerberg, oggi Moncupo, in Sud Tirolo. Grazie anche alle indagini sul campo e alle ricerche fatte a Praga da Caleb, Tesla e Kurjak, i nostri ricostruiscono la storia dei krampus. Sorta di demoni non-morti creati da Nergal, i krampus permisero al padrone di conquistare, nel Seicento, il castello del conte von Dunklerberg, che diventò un feudo del Maestro della notte. Due secoli dopo furono ancora loro a massacrare il capitano Steiner e i suoi uomini.
Harlan, Sophie e Angelo raggiungono il vecchio castello, dove si ritrovano ad affrontare le creature di Nergal, ma queste si rivelano ben più difficili da abbattere dei comuni non-morti.

In piena tradizione dampyriana, Falco e Scotti attingono dal folklore e ci regalano una storia avvincente e fosca. L’atmosfera del racconto fa vecchio film dell’orrore, con scenari come cripte, sotterranei di castelli, borghi abbandonati, che sembrano usciti da un film della Universal. Funziona bene l’escamotage di mostrarci Tesla e Kurjak a distanza, per creare una loro entrata a effetto. Ormai ridotti i non-morti ad avversari “convenzionali” per il dampyr, risulta pure ingegnosa l’introduzione dei krampus, non-morti potenziati dal loro Maestro della Notte.
I disegni di Longo sono densi, dalla pasta corposa, e opportunamente cupi. In tavole ricche di atmosfera, l’artista ci regala diverse cartoline da incubo e scene spettrali. Molto ben realizzate le architetture dei castelli e dei borghi abbandonati, con le case cadenti e i tetti crollati. E davvero terrificanti i brutali krampus.



Risorse Web:
Pagina Facebook di Claudio Falco
Blog di Francesca Scotti
Scheda di Fabrizio Longo su SergioBonelli.it
Sergio Bonelli Editore
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sabato 11 aprile 2020

Speciale Dampyr - N.15

Testata: SPECIALE DAMPYR, N.15
Episodio: DOPPELGÄNGER HOTEL
Testi: LUIGI MIGNACCO
Disegni: GINO VERCELLI
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 160
Edizione: BONELLI, 11-2019

Il cacciatore di vampiri Jack Tarrant è in Scozia, nelle Highlands nord-occidentali, ospite del lussuoso Destiny Hotel per una vacanza premio. Uscendo nella brughiera circostante, una sera Jack si imbatte nel suo sosia, che scappa via e cade in una torbiera. Tarrant non ne trova più traccia e non gli resta che rientrare nell’albergo. Qui viene accolto calorosamente da una bella donna e di fatto si ritrova a vivere la bella vita del suo doppio. A Londra scopre di avere una ben avviata agenzia di investigazioni e di vivere in una costosa villa. Il suo doppio, però, compare alla porta, battendo forsennatamente le mani per entrare.
Nel frattempo Dean Barrymoore si preoccupa per l’amico, di cui non ha notizie da un paio di settimane, e chiede l’aiuto di Harlan. Il dampyr, Kurjak e Tesla raggiungono il Destiny Hotel. Harlan si imbatte in un gruppo di non-morti, inseguendo uno dei quali si trova faccia a faccia con un Maestro della notte, di fatto il suo doppio. Tesla viene scambiata per la vampira a capo di un gruppo di non-morti identica a lei, mentre Kurjak si ritrova con Xeethra, Emil jr. e un altro Kurjak, ancora portatore della Pallida maschera.
Dean è turbato dal silenzio degli amici e coinvolge il detective Fane per andare in loro soccorso. Fane gli racconta del fetch, mostro scozzese che assume le sembianze delle vittime. È proprio questa creatura che i nostri si trovano ad affrontare, e per sconfiggerla l’aiuto di Dean e Fane risulterà fondamentale.

In questo speciale abbiamo il gradito ritorno di alcuni personaggi della saga che non si vedevano un po’, in particolare Jack Tarrant e Dean Barrymore. Il racconto ruota soprattutto attorno alla figura di Jack, che è sempre geloso del “collega” Dean, ma di cui, alla fine, riconosce l’amicizia, per lui provvidenziale nel frangente specifico. Da segnalare il prologo, in cui compare come personaggio niente meno che il grande scrittore argentino Jorge Luis Borges, purtroppo poco o nulla sfruttato in una storia che risulta tutto sommato piuttosto ordinaria.
I disegni di Vercelli hanno un sapore naïf, certo lontani dalla precisione anatomica e dal dettaglio tipici di Dampyr, ma funzionali nelle scene di atmosfera nella brumosa brughiera, dal tipico taglio horror.
Bella l’introduzione di Giusfredi, un vero minisaggio sulla figura del doppelgänger.



Risorse Web:
Luigi Mignacco su Wikipedia
Gino Vercelli su Wikipedia
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venerdì 10 aprile 2020

Dampyr - N.236

Testata: DAMPYR, N.236
Episodio:L’AMICA MORTALE
Testi: GIORGIO GIUSFREDI
Disegni: ALESSIO FORTUNATO
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 11-2019

Il numero di novembre di Dampyr è stato pubblicato in versione da edicola e con una variant cover lenticolare realizzata da Alessio Fortunato.

Ann Jurging ha portato Harlan a Norimberga, guidata da recenti visioni della morte della sua amica d’infanzia Marlene Berger. I due si recano nella vecchia scuola di danza dove Ann crebbe e da cui fuggì grazie a Marlene, essendo la struttura una vera e propria di prigione da cui, in tempo di guerra, non era consentito uscire. Marlene non fu altrettanto fortunata e venne acciuffata dalla defunta Strega Regina Helena Morkov, che all’epoca dirigeva la scuola, e che pianificava di impossessarsi della “luce” di Ann.

Nella casa di Marlene, ora disabitata, Ann trova il diario dell’amica, che si conclude con un triste passaggio in cui questa sosteneva di odiare l’amica che era riuscita a fuggire. Poi, adulta, Marlene divenne direttrice della scuola, che trasferì nel Rennsteig, dove si trova tuttora e che sembrerebbe la facciata di una sanguinaria setta dedita all’omicidio rituale.
Ann e Harlan raggiungono la Tanz Akademie nel Rennsteig con Kurjak e Tesla. Seguendo una bambina, Kurjak si ritrova in una camera ardente, in cui la salma di una donna distesa sul letto è protetta da una barriera invisibile. Emil rompe dei feticci trovati nella stanza e la donna si riveglia. È lo spirito di Marlene Berger, che guida Kurjak fino al cancello della scuola e gli dice di cercare l’amuleto che dà potere al loro nemico, che ha preso possesso della scuola e che mira a impossessarsi del potere di Ann.

Giusfredi ci propone una tipica storia horror, ben strutturata e ritmata, e chiaramente ispirata a Suspiria. La forza principale del racconto sta nell’atmosfera e in alcuni sentiti passaggi: la presa di coscienza di Ann della sofferenza di Marlene, da lei suo malgrado lasciata sola in un ambiente ostile, e il malinconico finale, in cui c’è il saluto sovrannaturale tra le due vecchie amiche, in cui le domande rimangono in sospeso ma viene manifestato indubitabilmente l’affetto tra i due personaggi.

Fortunato, in ottima forma, realizza personaggi molto ben caratterizzati e dalle fisionomie realistiche. L’artista ci regala con evidente divertimento varie scene splatter e inquadrature dal forte impatto drammatico, su tutte l’albero delle ballerine impiccate di pagina 20. Particolari ed efficaci appaiono le pagine 18-19, con vignette alternate con sfondi bianchi e neri a mo’ di scacchiera, a ben rapprentare un confronto tra Helena Morkov e una Ann Jurging bambina, come una sorta di partita a scacchi.



Risorse Web:
Una cover lenticolare per Dampyr!
Come nasce L’amica mortale
Pagina Facebook di Giorgio Giusfredi
Blog di Alessio Fortunato
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr

mercoledì 8 aprile 2020

Dampyr - N.235

Testata: DAMPYR, N.235
Episodio: IL RE IN GIALLO
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: LUCA ROSSI
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: MARINA SANFELICE, LUCA CORDA
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 10-2019

Nell’uscita di ottobre, Dampyr conclude il ciclo della saga dei Grandi Antichi, con un episodio firmato Boselli/Rossi.

Nyarlathotep è rimasto confinato agli estremi margini del Multiverso, mentre Kurjak veniva trasportato nella vera Carcosa. La città si è materializzata davanti al palazzo reale di Ythill, dove la regina Cassilda e i figli Aldones e Camilla vedono che il tempo, fino ad allora congelato in un eterno presente, riprende a scorrere. Il palazzo viene invaso dagli adepti di Nyarlathotep e Aldones viene ucciso. Intanto giungono nella città anche gli adepti della Confraternita di Kuen-Yuin, guidati da Mgos Zhang Rabten.
Ann Jurging si schiera in campo e ha l’idea di far suonare il violino al figlio di Kurjak, che riprende momentaneamente il controllo sulla Pallida maschera. Tanto basta ad Ann per trovare una strada di accesso a Carcosa, seguendo la nave su cui viaggia il Re in Giallo, insieme allo scrittore Ambrose Bierce, che fu il primo a scriverne sulla Terra e a trovarne la strada mentre era in Messico, al seguito di Pancho Villa.
Salpati da Dylath Leen, grazie all’aiuto della succuba Eisheth, Harlan e soci costeggiano l’altopiano di Leng su una nave mercantile e raggiungono la loro meta.
Sbarcato a Carcosa, il Re in Giallo si rivela essere Hastur, antico sovrano della città e consorte di Cassilda. In un vecchio scontro con Nyarlathotep, Hastur accettò su di sé il Marchio giallo, per far risparmiare la moglie e i figli. Il Re ora deve mantenere la sua parte di accordo e consegna il Marchio alla Pallida maschera, preparando l’avvento dei Grandi Antichi. Ma Harlan e suoi alleati non hanno alcuna intenzione di lasciare campo libero ai nemici.

In questo strepitoso finale della saga dei Grandi Antichi, Boselli dimostra tutta la sua genialità di autore. Prima di tutto inserendo Ambrose Bierce nella storia, come aveva già fatto con gli scrittori che inventarono i miti mutuati in Dampyr, e spiegandone la scomparsa in una costola del racconto che coinvolge anche Pancho Villa e la Rivoluzione messicana. Poi sciogliendo vari nodi narrativi, apparentemente poco significativi perché disseminati come brevi accenni negli scorsi numeri, e che ora si dimostrano invece cruciali, come la vicenda di Cassilda e Ythill. Ancora, con un risvolto tutto umano sull’identità del Re in Giallo, con cui non si può non simpatizzare, nonostante le sue colpe. E commuovendo con il passaggio in cui la coscienza di Kurjak si scuote e prende momentaneamente il sopravvento sul parassita, risvegliata dalla “voce” dei violini dei figli. Il resto è una tesissima resa dei conti, narrata con le tinte del vero orrore cosmico.
Rossi fa la sua parte per la riuscita di questo stupendo albo, ritraendo mostri spaventosi, che sembrano usciti dai quadri di Bosch. Il suo stile spigoloso ben si accorda sia con le espressioni dei personaggi, angosciate o sofferenti, e ai relativi risvolti drammatici, che con le geometrie sbilenche e le tetre architetture della fantastica Carcosa, con i suoi mattoni sporchi e le scalinate storte. La parte grafica, così, amplifica considerevolmente un racconto dai toni cupi e orrifici.



Risorse Web:
Mauro Boselli su Wikipedia
Luca Rossi su Wikipedia
Sergio Bonelli Editore
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domenica 5 aprile 2020

Dampyr - N.234

Testata: DAMPYR, N.234
Episodio: LE TORRI DI CARCOSA
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: CORRADO ROI
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 09-2019

Il ciclo dei Grandi Antichi si avvia alla sua conclusione, con l’episodio dello scorso settembre, penultimo capitolo della saga.

Nella Città del Crepuscolo, Emil, il figlio di Kurjak e Xeethra, ha ripreso a sognare il padre, che questa volta, però, sembra non sia dalla loro parte. Kurjak, infatti, è ormai sopraffatto dalla Pallida maschera ed è stato trascinato da Nyarlathotep a Carcosa, che si è materializzata nei pressi della Città.
Il Primo ministro Valkis viene a sapere da Caleb di Carcosa, trascinata in un passato lontano in uno dei Mondi intermedi dai Grandi Antichi. La profezia recita che il Fantasma della verità con la Pallida Maschera entrerà nel palazzo reale di Ythill, città gemella di Carcosa, per consegnare il Marchio giallo: il Re in Giallo potrà, così, aprire la strada ai Grandi Antichi. La vera Carcosa, però, è persa nello spaziotempo e Nyarlathotep ha in programma di inscenare la consegna del Marchio a Xeethra, come sostituita della regina di Ythill, per ritrovare la strada per la nera città turrita.
Harlan, Tesla, Dandy e Draka, grazie alle swastike, sono riusciti a raggiungere la Città del Crepuscolo, dove affrontano Alastor e l’Armata del Caos. Ma intanto Darin, nel ruolo del Re in giallo, consegna il Marchio alla Pallida maschera, dando il via alla messa in scena organizzata da Nyarlathotep.

Una storia spettacolare, che funge anche da raccordo con il gran finale di questa fase narrativa di Dampyr. In pieno dark fantasy, Boselli ci trasporta in un mondo dall’atmosfera onirica, popolato di creature mostruose, rocche e draghi. Quello che emerge è la scaltrezza del dio Nyarlathotep, che sacrifica tranquillamente alleati, gabbando i nostri eroi e persino Draka, e stringendo la morsa su Kurjak, sempre più succube del parassita che lo abita. Non manca però uno spiraglio di speranza in cui compare il vero Emil, alla vista del figlioletto Emil jr.
I disegni di Roi contribuiscono all’atmosfera onirica del racconto, come si addice alla dimensione parallela di un mondo “di sogno”. Imponenti le famigerate torri di Carcosa, una sorta di rocca maledetta a cui si accede solo per morirvi o diventarne prigionieri. Davvero spaventoso il Nyarlathotep di pagina 43: desta ammirazione come il maestro Roi, con macchie quasi informi d’inchiostro dalla vaga forma antropomorfa, riesca a tratteggiare una figura trasudante un senso d’incombente minaccia.



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sabato 4 aprile 2020

Dampyr - N.233

Testata: DAMPYR, N.233
Episodio: I GRANDI ANTICHI
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: MAURIZIO ROSENZWEIG
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 08-2019

Il numero di Dampyr dello scorso agosto conclude la storia doppia iniziata nel numero 232, e porta importanti sviluppi nella saga dei Grandi Antichi.

Kurjak, Savnok e le guerriere della Compagnia sono nel fortino sul Lago Scuro, sotto l’assedio dei Vendias, della progenie di Cthulhu e dell’esercito del Caos. Intanto nella capitale Zintak, nonostante la notte di passione, Harlan è di cattivo umore per essere finito a casa di Loryen, che continua tranquilla a fare i suoi furtarelli. La donna, comunque, gli torna utile per arrivare al Governatore della città. Il dampyr ottiene, così, i rinforzi per gli assediati sul Lago Scuro, che riesce a far ripiegare tra le mura di Zintak.
A Praga, Caleb deve incassare il rifiuto di udienza del reggente Uriel e lascia libero campo a Iblis e ai principi infernali perché intervengano, insieme al Maestro Draka, a Zendalia.
Harlan, Kurjak e gli altri si preparano alla prossima battaglia. Dalle mura di Zintak scorgono preoccupati le gigantesche sagome dei Grandi Antichi: Shub-Niggurath, Guardiano della Soglia, Mordiggian, il cui passaggio uccide ogni essere vivente, Thasaidon, Signore degli Infiniti Abissi, e Nyarlathotep, il Caos Strisciante. Nyarlathotep, nella forma dell’Uomo nero, si materializza tra le mura della città e propone un accordo: concederà la pace se gli verrà consegnato Kurjak, portatore della Pallida maschera. I nostri rifiutano, consapevoli che la Pallida maschera verrebbe usata dai Grandi Antichi per aprire il passaggio per Carcosa, ma Kurjak decide di consegnarsi per evitare che si versi altro sangue.

Questo episodio “epico” racconta principalmente la battaglia, con i relativi rovesci e colpi di scena, ma la guerra sembra lontana dalla sua conclusione. Spiccano i gesti eroici, come quello di Harlan e degli altri che non accettano che Kurjak si consegni da solo. La partecipazione alla lotta per i principi infernali sembra, invece, un sadico divertimento, mentre Savnok si dimostra ansioso di trovare una morte onorevole. Sicuramente gravide di conseguenze le implicite macchinazioni di Iblis: c’è da scommettere che il principe dell’Inferno non faccia niente per niente e che trarrà il massimo vantaggio dalla sua discesa in campo, nonostante dichiari di non aspettarsi niente «se non amicizia».
Per rappresentare personaggi cupi e minacciosi, Rosenzweig realizza ritratti carichi di neri, con tenui gradazioni e sapienti chiaroscuri, come il drammatico Draka di pagina 16. Bella e insolita la pagina del titolo, che si allarga in una doppia splash page raffigurante l’inizio dell’assedio del fortino sul Lago Scuro, con un inquietante ed enorme Cthulhu sullo sfondo. Molte le scene di lotta e di mostruosi eserciti, ma la maggiore enfasi visiva viene data ai terrificanti Grandi Antichi, resi splendidamente dall’artista.



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giovedì 2 aprile 2020

Dampyr - N.232

Testata: DAMPYR, N.232
Episodio: LA COMPAGNIA GUERRIERA
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: MAURIZIO ROSENZWEIG
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 07-2019

Questo mese Dampyr compie la veneranda età, editorialmente parlando, di venti anni. Per celebrare questo importante traguardo, riprendiamo i nostri resoconti delle relative uscite in edicola da dove avevamo interrotto, e a questi faremo seguire qualcosa di più particolare, in fase di preparazione. D’altra parte la forzosa permanenza tra le mura domestiche di questo periodo concede più tempo per la lettura e la scrittura. E cosa c’è di meglio di un buon fumetto per evadere un po’ con la fantasia?
Riprendiamo quindi con il numero di luglio, prima parte di una storia doppia, che dà inizio al finale della saga dei Grandi Antichi.

Al confine di Kandaria, nel Continente meridionale di Zendalia, i selvaggi Vendias si stanno facendo sempre più aggressivi e intraprendenti. Subìto un loro agguato nella giungla, lo scout Xylander ne esce vivo grazie all’aiuto della mercenaria Asa, della Compagnia delle Guerriere, e giunge all’avamposto della Compagnia sul Lago Scuro.
Sulla Terra, nel frattempo, il cavaliere Savnok si reca a Praga per avvisare Harlan e gli altri di un pericolo imminente. Savnok spiega che quando il principe infernale Alastor venne sconfitto [nei numeri 173-174], venne risucchiato in un vortice e finì in un mondo sconosciuto, dove riuscì a stringere un’alleanza con i Grandi Antichi. Ignaro ma sospettoso, il principe dell’Inferno Iblis considerò il silenzio di Alastor un tradimento, e si recò con i principi Dagon, Arioch e Abraxas al suo palazzo per arrestarlo. Il padrone non era in casa, ma in compenso gli ospiti vennero attaccati da mostruose statue viventi, e dovette intervenire anche Savnok per salvare la vita a Iblis.
La guerra ha inizio nel mondo di Zendalia. Harlan e soci vi vengono condotti da Savnok, ma finiscono in punti diversi: Savnok e Tesla da Rhaleya, capo della Compagnia delle Guerriere, Kurjak nella giungla, Harlan nella casa della ladra ed ex amante Loryen. Intanto le guerriere Rayn, Melany e Dandy si scontrano con un gruppo di Vendias e vengono fatte prigioniere per essere sacrificate a Cthulhu. In loro aiuto giungeranno Xylander, Asa e Kurjak.

Con questo episodio Boselli ci porta, con tanto di mappe di terre sconosciute, in un territorio heroic fantasy virato al femminile, tra avventure e lotte nella giungla, mostri e sacrifici umani a sanguinarie divinità. L’autore si diverte a creare qualche imbarazzo ai protagonisti maschili, in particolare ad Harlan, che vede scappare dalla sua libreria una bella fanciulla disgustata dai vermi di Savnok, e soprattutto a Kurjak, che si trova contemporaneamente a combattere al fianco di due sue fiamme: Tesla e Dandy. Il racconto dilatato in due volumi gli permette qui di fare un po’ d’ordine tra le varie scorribande nel Multiverso e le comparse di Savnok nel passato della saga.
Nelle tavole, ricche di tratteggi, di Rosenzweig spiccano personaggi corpulenti, a volte tozzi, dalle anatomie un po’ esagerate, e guerriere giunoniche e sensuali. Spesso l’artista “trasgredisce” la classica griglia concedendosi vignette più grandi, fino ad occupare l’intera tavola. Architetture fantastiche e “gigeriane” caratterizzano i terrificanti palazzi infernali. Cupo, terribile e spaventoso il gigantesco Cthulhu, che si fonde a una densa oscurità, di cui sembra una maligna emanazione.



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