sabato 29 ottobre 2022

Dampyr

Titolo: DAMPYR
Regia: RICCARDO CHEMELLO
Soggetto: M. BOSELLI, M. COLOMBO
Sceneggiatura: M. BOSELLI, G. MASI, A. OSTINI, M. UZZEO
Interpreti: WADE BRIGGS (Harlan), STUART MARTIN (Kurjak), FRIDA GUSTAVSSON (Tesla)
Durata, Col., Orig.: 120’, C, ITA
Produzione: BONELLI ENTERTAINMENT, EAGLE PICTURES, BRANDON BOX
Uscita: 28-10-2022

È uscito ieri nelle sale italiane Dampyr, film tratto dai primi due episodi della serie e prima produzione della Bonelli Entertainment.

Nella prima giornata di programmazione, il 28 ottobre, trecento sale italiane si collegano in diretta con il red carpet a Lucca, dove ha luogo la prima presenziata dal cast e presentata dal trio Medusa. Vengono intervistati i produttori Sgaravatti, Masiero, Sarno, Proia, gli attori Martin Stuart, Luke Roberts (Draka), David Morrissey (Gorka, il Governatore di The Walking Dead), e il regista Riccardo Chemello, qui al suo esordio alla regia.
Dopo i circa quarantacinque minuti della presentazione, parte la logo animation del nuovo brand Bonelli Entertainment: è la nascita di qualcosa di nuovo, nel segno del fumetto e del cinema italiano. Ed ecco, finalmente, il film.

Una donna sta partorendo tra grandi sofferenze, assistita da tre anziane, mentre il padre sta galoppando di gran carriera per raggiungere la casa. È evidentemente un uomo potente e pericoloso, perché le tre Guardiane lo tengono fuori con la magia. Il bambino, Harlan, viene alla luce, ma il parto uccide la madre. Il cavaliere Draka, tenuto a distanza, deve accontentarsi di vedere il figlio da lontano, senza poterlo abbracciare.

Sulle note di Walk on the Wild Side di Lou Reed, l’azione si sposta nei Balcani, nell’anno 1992. Una milizia dell’esercito, guidata dal comandante Kurjak, giunge al villaggio di Yorvolak, dove ha l’ordine di tenere la posizione. Il paese è spettrale e sembra siano tutti morti, nella chiesa c’è un’impressionante massa di cadaveri lacerati da orribili ferite. Un vecchio, unico sopravvissuto del villaggio, dice che è opera del diavolo e che l’unico a poterli salvare è il Dampyr. Il soldato Lazar sembra sapere di chi parli l’uomo e quando, la sera, molti commilitoni vengono uccisi da misteriosi nemici, Kurjak lo manda a prendere il Dampyr.
Quando Lazar li raggiunge, Harlan Draka e il giovane Yuri sono impegnati in una truffaldina attività di “disinfestazione” dai vampiri nei villaggi del circondario: è Harlan il famigerato Dampyr, cioè figlio di un vampiro e un’umana, l’unico in grado di uccidere i succhiasangue.

Suo malgrado, Harlan viene coinvolto nella battaglia che sta avendo luogo a Yorvolak. Lasciato all’aperto durante la notte, si trova ad affrontare dei veri vampiri e scopre di avere realmente il potere di ucciderli, riuscendo pure a fare prigioniera una di loro, la bionda Tesla.
Il vero nemico, però, muove i fili da lontano e vede tutto attraverso gli occhi della vampira. È il potente Gorka, il Maestro della Notte a cui appartiene il branco di vampiri e a cui Tesla vorrebbe ribellarsi.
Molti cadranno sotto gli artigli di Gorka e altri diventeranno suoi schiavi non-morti, mentre Harlan, Kurjak e Tesla formeranno un’improbabile squadra in un epico scontro finale nella biblioteca della città di Sarajevo, l’inizio di una lunga guerra tra vampiri e umani.

La dinamica regia di Chemello dà subito ritmo al film, veloce già nel prologo dal grande impatto visivo, che mostra lo scontro tra le Guardiane, che proteggono la casa in cui nasce Harlan in una magica bolla blu, e un impotente Draka avvolto da un vortice rosso fiamma. L’ambientazione balcanica risulta suggestiva e convincente in virtù della scelta di vere location in Romania (poco è dovuto agli effetti speciali e alle riprese in un teatro di posa), e mostra un clima di desolazione tipico di una zona di guerra, di cui non vengono nascosti vittime e orrori.
Non manca una parentesi comica, quando Harlan finge di esorcizzare con un improbabile latino il cimitero del villaggio di Iostamira, dove possiamo ammirare l’umanità locale, vestita di abiti campagnoli antiquati e dai mille colori.
La fotografia è plumbea nelle scene notturne, nitida e luminosa nelle scene diurne. Interessante in generale la scelta dei colori e di certi ambienti, che assume particolare significato quando Harlan attraversa una strettoia uterina verso un cunicolo dalla luce rossastra per raggiungere Gorka, che sembra alludere alla sua rinascita come eroe e paladino del Bene.

Gli attori sono tutti ben calati nelle rispettive parti, e particolarmente convicenti sono le interpretazioni di Stuart Martin e Frida Gustavsson.
Considerando la fedeltà al fumetto, il film non potrà non trovare l’approvazione dei lettori della serie, ma per le sue qualità piacerà senz’altro a tutti gli estimatori del cinema horror e fantastico.
Dampyr, infatti, si rivela un ottimo film, ben girato, con una storia solida e (cinematograficamente) originale, che va ben oltre il solito cine-fumetto tutto effetti speciali.
Questo è l’inizio di una nuova grande avventura della Bonelli, ma anche la rinascita del grande horror italiano.






Risorse Web:
Scheda di Dampyr su IMDB.com
Scheda di Dampyr su Wikipedia
Bonelli Entertainment
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr
Pagina Facebook del film

martedì 25 ottobre 2022

Speciale Dampyr - N.18

Testata: SPECIALE DAMPYR, N.18
Episodio: IL GIOVANE DAMPYR
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: DARIO VIOTTI
Copertina: ALBERTO DAL LAGO
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 160
Edizione: BONELLI, 11-2022

È in edicola dal 22 ottobre il nuovo Speciale Dampyr.

Shire di Shark Bay, estrema punta ovest dell’Australia. Charles Moore, il giovane Dampyr nato da Joan e dal Maestro Mordha [come narrato nei numeri 119 e 162], è ormai adolescente. Vive con la madre, con lo zio Liam e le Guardiane della Legge, le “zie” Aysha, Chloe e Vivien, nella “casa sull’orlo del mondo”, una grande dimora sulla scogliera che può spostarsi nel Multiverso. Un giorno Charles invita a casa una compagna di scuola, l’aborigena Kira, la quale è nipote dello sciamano Djalu ed ha lei stessa la capacità di percepire realtà non visibili. Kira, infatti, ha registrato la presenza di un vampiro nel bush, e le Guardiane vogliono saperne di più.

Il giorno dopo, a casa di Kira, Charles conosce la madre, il padre Waru, che fa il ranger nella riserva, e la collega di questi Merri, i quali raccontano del rinvenimento di animali dissanguati. Giunge poi il nonno di Kira, Djalu, avendo anche lui percepito la presenza del vampiro.
Intanto a Praga, in missione per Lady Nahema, Vassago ha ipnotizzato Ljuba e scoperto i movimenti di Harlan, che sta andando in Australia per aiutare Charles. Nel bush, seguendo i ranger, Harlan trova il vampiro, ma nello scontro ha un incidente con l’auto e cade in coma. Djalu lo raggiungerà nel “temposogno”, per fargli da guida e aiutarlo a prepararsi alla lotta con il Maestro Wunggurr, mentre Charles dovrà affrontare il vampiro del bush, e nella lotta verrà affiancato da Vassago, dai naphidim e da Nahema, la quale lascerà una profonda traccia nel suo animo.

In questo speciale vediamo per la prima volta in azione il giovane Dampyr Charles, in una storia che riannoda fili narrativi seminati da Boselli nella serie diversi anni fa. Indubbiamente questa sottotrama di lungo respiro è un dato notevole di Dampyr, e ne impreziosisce molto la saga, promettendo futuri sviluppi. Da perfetto adolescente, Charles non vede l’ora di mettere alla prova il suo talento e di prendersi cura della sua amica Kira. Vediamo all’opera anche Lady Nahema alla guida del Servizio Segreto Infernale, la quale dimostra notevole scaltrezza e lungimiranza, rivelandosi capace di manovrare un demone infido come Vassago e subdola nei confronti di Charles.
Risulta sempre gradevole la lettura degli albi disegnati da Viotti, in virtù della grande nitidezza del tratto. Si fanno notare le precise architetture praghesi, ma anche le geometrie del mondo onirico visitato da Harlan. Il maggior punto di forza dell’artista rimane, però, la notevole caratterizzazione dei personaggi, sempre espressivi e con sguardi che “bucano” la pagina.
Una nota di merito va anche ad Alberto Dal Lago per la splendida copertina: che sia l’inizio dell’atteso restyling delle cover di Dampyr?



Risorse Web:
Mauro Boselli su Wikipedia
Pagina Facebook di Viotti
Illustrazione di Harlan e Vassago firmata Viotti
Scheda dello Speciale Dampyr n.18
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr

domenica 23 ottobre 2022

Dampyr - N.269

Testata: DAMPYR, N.269
Episodio: SANGUE STREGATO (Le Origini, parte 4)
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: N. GENZIANELLA, L. ROSSI, A. FORTUNATO, M. CROPERA
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: LUCA CORDA
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 08-2022

Con Sangue stregato si conclude la saga in quattro parti sulle Origini di Dampyr.

Harlan e i suoi due nuovi compagni condussero Mileva e i figli sani e salvi a Lukomir, sui monti della Bosnia. La situazione, però, non era tranquilla come speravano, perché il villaggio era stato occupato dai miliziani della Legione nera. Tesla, mandata in avanscoperta, prese l’iniziativa di uccidere due sentinelle e di liberare gli uomini. Tra questi c’era Emir, una tobelija, cioè una donna che, avendo giurato di rimanere vergine e di non sposarsi, era “diventata” uomo, nel senso che godeva dei diritti che solo i maschi avevano nel villaggio. Tesla ed Emir entrarono nella casa dove il comandante della milizia e il suo vice stavano abusando di due donne, li misero fuori gioco e diedero il via al piano per liberare il villaggio.

Finito il racconto, arriva per Harlan il momento di fare qualche domanda al padre e a Caleb, ai quali muove l’accusa di averlo manovrato per i loro scopi. Draka gli risponde che se avesse voluto solo avere un’arma contro i suoi simili avrebbe potuto generare un Dampyr con una donna qualsiasi, che sarebbe stata di fatto una schiava. Ma sapeva che avrebbe potuto farlo solo con una donna amata. Furono poi le Guardiane della Legge a portarglielo via, ma Draka guardò e protesse sempre il figlio da lontano.
Dal canto suo, Caleb racconta di quando fu confinato a Praga, nel controspionaggio degli amesha, dove conobbe la sua controparte infernale, Nikolaus, con il quale trovò presto un’affinità, che sfociò in una segreta alleanza all’epoca dei nazisti. Quando seppe dell’esistenza di un Dampyr, Caleb lo rintracciò e gli offrì un rifugio nel suo Teatro, tenendo fede alla promessa fatta a Draka.

In questo albo viene raccontata la prima avventura, finora inedita, vissuta dai nostri tre protagonisti come squadra. Le cose, per la verità, non filano proprio lisce: Tesla ebbe un aspro battibecco con i due uomini, essendo stizzita per il fatto che Harlan volesse risparmiare gli esseri umani, anche se malvagi, e fosse tranquillamente disposto ad uccidere i vampiri. Interessante il personaggio di Emir, la tobelija, che sostiene convintamente di essere un uomo, nell’iniziale sconcerto dei nostri, ignari delle usanze locali. La sua figura è cruciale per la futura convivenza nel villaggio, essendo un ponte tra gli uomini e le donne, le quali sarebbero altrimenti destinate a perpetua vergogna per le violenze subite.

Nella seconda parte, complice la birra dell’Aquila Verde, Draka e Caleb ammettono di aver usato Harlan per combattere i Maestri della Notte. Ma Harlan capisce, alla fine, che forse non è poi così importante, perché sa di avere la loro stima e il loro affetto.
Questa lunga saga risulta, in definitiva, una summa dello scibile dampyresco, estrema sintesi della serie, di cui traspare anche l’essenza ultima, cioè la toccante storia del rapporto di un padre tenuto lontano da un figlio amato, e di un figlio che si è sentito usato e pretende delle risposte sulla sua vita. In questo albo la vicenda viene raccontata con i disegni dinamici di Genzianella, le magiche atmosfere di Rossi, le tavole oniriche di Fortunato e le vignette dense di Cropera, di cui va segnalata almeno la bella doppia splash delle pagine 92-93 sulla “carriera” di Harlan.



Risorse Web:
Intervista a Mauro Boselli su Il Catafalco
Mauro Boselli su Wikipedia
Nicola Genzianella su Wikipedia
Studi di character di Nicola Genzianella
Luca Rossi su Wikipedia
Blog di Alessio Fortunato
Pagina Facebook di Michele Cropera
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr

giovedì 20 ottobre 2022

Dampyr - N.268

Testata: DAMPYR, N.268
Episodio: ZONA DI GUERRA (Le Origini, parte 3)
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: MAURIZIO DOTTI, LUCA ROSSI, NICOLA GENZIANELLA
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: LUCA CORDA
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 07-2022

Zona di guerra è la terza parte della saga sulle Origini di Dampyr.

Dopo essere stato portato di peso a Yorvolak e aver affrontato per la prima volta dei veri vampiri, il Dampyr si ritrovò rinchiuso in una chiesa insieme al comandante Kurjak e alla non-morta Tesla. Poco dopo divenne chiaro che Tesla non era poi così cattiva e che desiderava liberarsi dalla schiavitù del Maestro della Notte Gorka. La non-morta mise a conoscenza Harlan della sua forza e del modo di affrontare i vampiri. E, per la prima volta, i nostri bagnarono dei proiettili con il sangue di dampyr. Quando giunsero gli ex compagni di Kurjak, trasformati in vampiri, vennero quindi accolti da una gragnuola di colpi, e Harlan, Kurjak e Tesla combatterono fianco a fianco.
A battaglia conclusa, Gorka mandò una visione ad Harlan, mostrandogli Yuri trasformato in vampiro, per poi sfidarlo. Messo in fuga Gorka, Harlan si trovò così a dover affrontare il suo amico Yuri, che però non ce la fece ad attaccarlo e per questo venne torturato dal padrone: ad Harlan non rimase che mettere fine alle sue sofferenze, giurando vendetta ai Maestri della Notte. Il primo della lista non poteva che essere Gorka.

In seguito, i due compagni di battaglia rimasero con il Dampyr, che venne addestrato al combattimento da Emil. Ben presto arrivò una nuova sfida da affrontare: portare in salvo una famiglia indifesa, formata da Melisa e i due figli, che si nascondeva dalla Legione Nera, i cui spietati miliziani seminavano morte e distruzione nei villaggi della zona.

In questo episodio ci viene raccontato come Harlan Draka divenne il Dampyr, e come formò il terzetto completato da Tesla e Kurjak: tre personalità complementari, non solo caratterialmente e per le tecniche di combattimento, ma anche perché realmente compagni. Harlan aveva appena perso il suo amico Yuri e giurato una vendetta per cui necessitava di tutto l’appoggio possibile, Kurjak era stato privato dei suoi soldati e aveva bisogno di trovare un nuovo obiettivo, Tesla aveva rinnegato quelli della sua specie per mettersi dalla parte di un dampyr e al tempo stesso era un mostro agli occhi degli esseri umani: ognuno di loro sarebbe stato solo senza gli altri due.

Ad eccezione di una tavola di raccordo di Luca Rossi, l’albo è stato realizzato da Maurizio Dotti e Nicola Genzianella.
Impagabili ed efficacissime le espressioni di rabbia e di terrore dei personaggi ritratti da Dotti, autore di tavole sempre molto curate e dettagliate, che rivelano notevole perizia pure nel ritrarre architetture e paesaggi. Genzianella dà molta enfasi alle espressioni dei personaggi, all’atmosfera e alle scene d’azione, molto dinamiche, in particolare quelle che vedono Tesla muoversi alla velocità supersonica dei vampiri. Della vampira l’artista rende magistralmente la doppia natura di “angelica” protettrice e di spietata non-morta assetata di sangue.





Risorse Web:
Intervista a Mauro Boselli su Il Catafalco
Mauro Boselli su Wikipedia
Maurizio Dotti su Wikipedia
Matita di Maurizio Dotti
Luca Rossi su Wikipedia
Nicola Genzianella su Wikipedia
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr

martedì 18 ottobre 2022

Dampyr - N.267

Testata: DAMPYR, N.267
Episodio: RITORNO A YORVOLAK (Le Origini, parte 2)
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: LUCA ROSSI, MAJO, MAURIZIO DOTTI
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 06-2022

La lunga saga sulle Origini di Dampyr, di cui abbiamo discusso con Boselli nella lunga intervista pubblicata il 17 settembre, prosegue con il numero 267.

Draka continua il suo racconto parlando della giovinezza del figlio. Scoperta l’esistenza del dampyr, il Duca infernale Nergal aveva messo in atto un piano per portarlo dalla sua parte vampirizzando il coetaneo Rade. Su ordine di Nergal, il ragazzo rapì Stana, la fidanzatina di Harlan, il quale lo scovò in un mulino e lo uccise grazie al suo sangue, ma risparmiò Ivo, complice del rapimento. Stana, intanto, si era salvata grazie alla protezione delle tre Guardiane.

All’Aquila Verde giunge ora anche Harlan, che continua il racconto con la sua voce. Lasciato da Stana e con le zie passate a miglior vita, a vent’anni Harlan si trasferì a Londra, continuando a sognare il padre e la terra dei Maestri. In quegli anni, però, non accettava la sua natura e cercava di ignorare i messaggi di Draka, godendosi la vita nella swinging London degli anni Sessanta.
Lord Marsden, percepita la sua presenza in città, per attirarlo mise in scena la plateale comparsa dei vampiri nel cimitero di Highgate, ma il piano fu sventato da Draka. Per le macchinazioni del padre, Harlan si ritrovò di nuovo solo e iniziò a viaggiare, visitando il Messico e l’Australia, e tornando nel suo villaggio natale in Bosnia sul finire degli anni Ottanta. Qui fu avvicinato da un ragazzino, il tredicenne Yuri, che sapeva tutto di lui e che gli voleva fare da manager per una truffaldina attività di dampyr: avrebbero affrontato le infestazioni di vampiri nei paesini del circondario.

Per un certo periodo tutto andò bene, finché i militari dell’Armata Repubblicana, guidati dal comandante Emil Kurjak, non prelevarono a forza i due cacciatori di vampiri per portarli al villaggio di Yorvolak, infestato da veri vampiri. Fu allora che le loro vite cambiarono per sempre.

Il fulcro di questa seconda parte della saga sembra essere l’attesa decisione di Harlan della strada da seguire: avrebbe scelto la luce o le tenebre? Il tema della tentazione non è solo sviluppato nel conflitto interiore del Dampyr, ma anche nella suggetiva figura del naphidim, al servizio di Nergal, che sussurra idee malvagie nelle orecchie degli umani, cercando di conquistarli al male. Dal canto suo, da giovane Harlan cercava solo di godersi la vita, tra belle donne, alcol e sigarette: inizialmente era recalcitrante e tutt’altro che desideroso di diventare un eroe. L’altro elemento portante della storia è il ruolo di Draka nella vita di Harlan, un padre in definitiva attento, se non premuroso, che comunque rispetta il patto stretto con le Guardiane.

In questo albo le tavole sono firmate da tre degli storici disegnatori di Dampyr: Luca Rossi, con il suo stile un po’ stilizzato e spigoloso, sempre ricco d’atmosfera; Majo, autore di volti indimenticabili sia per le espressioni dei personaggi che per gli inquietanti occhi dei vampiri; Dotti, qui al suo gradito ritorno sulle pagine di Dampyr, con tavole dettagliatissime, personaggi in pose cariche di tensione, ombre che fanno capolino sui volti nei momenti più drammatici. Spettacolare la sequenza in cui i pipistrelli disegnano a distanza il volto di Gorka, per separarsi in migliaia di corpi volanti assetati di sangue quando si avvicinano alle loro vittime.
Tutti questi elementi fanno di Ritorno a Yorvolak una nuova pietra miliare nella saga di Dampyr.



Risorse Web:
Intervista a Mauro Boselli su Il Catafalco
Mauro Boselli su Wikipedia
Mauro Boselli presenta le Origini di Dampyr!
Luca Rossi su Wikipedia
Majo su Wikipedia
Studio di character by Majo
Maurizio Dotti su Wikipedia
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr

domenica 16 ottobre 2022

Dampyr - N.266

Testata: DAMPYR, N.266
Episodio: NEL NOME DEL FIGLIO (Le Origini, parte 1)
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: LUCA ROSSI, STEFANO ANDREUCCI
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: LUCA CORDA
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 05-2022

Da maggio ad agosto di quest’anno, le pagine di Dampyr hanno ospitato una lunga saga in quattro parti, che riscrive le origini della serie.

Una sera d’autunno, Nikolaus si ritrova per un appuntamento all’Aquila Verde con Caleb e Draka, per parlare di Harlan. Draka è in vena di ricordi, e racconta come gli accadde di creare un dampyr.

Già da molti secoli, il Maestro della Notte aveva l’idea di mettere al mondo un dampyr, ma sapeva che per farlo avrebbe dovuto trovare una donna speciale. Credette di averla trovata quando conobbe la contessa Fortunata Guizzardi, una donna che salvò dal capriccio di un nobile spagnolo e che tenne con sé, finendo per innamorarsene. Si era da poco conclusa la Guerra dei Trent’anni, quando Draka si recò da Caleb per chiedergli se si sarebbe potuto occupare del nascituro che aveva in mente di generare. Fortunata, però, venne uccisa prima che Draka potesse realizzare il suo proposito.
Per molto tempo il Maestro dimenticò il suo progetto, fin quando, secoli dopo, s’innamorò nuovamente: la nuova fiamma era una contadina serbobosniaca di nome Velma. Era da poco scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, quando il vampiro si spostò in Jugoslavia per permettere al suo branco di saziarsi. Nelle sue scorribande, si imbatté in un gruppo di soldati Utascia dai quali salvò dei civili serbi. Tra di loro c’era il partigiano Drailo Malovic, fratello della bella Velma. In breve, Velma fu sua e i due si amarono teneramente. La guerra bussava alle porte del villaggio, e Draka decise di portare Velma al castello di Roccabruna, dove rimase incinta.
Ma qualcuno osservava di nascosto la famigliola, interessato soprattutto al bambino che doveva nascere: le potenti Guardiane della Legge, che approfittarono di una breve assenza di Draka dal castello per mettere in atto il loro piano.

Questo primo episodio delle “Origini di Dampyr” narra una storia intensa, che rievoca gli eventi del passato di Draka e Harlan, alcuni dei quali erano stati in parte raccontati, ma su cui viene gettata nuova luce. Vengono approfondite soprattutto le motivazioni delle azioni di Draka, il quale dimostra emozioni in definitiva molto umane: è un viveur, ma anche un romantico quando stringe tra le braccia la donna giusta, un nemico vendicativo, ma anche un padre attento. E di fatti, oltre al forte legame con le due donne amate nella sua vita, questo episodio suggerisce che sia stato proprio un desiderio di paternità a spingerlo a generare un dampyr, più che l’idea di procurarsi un’arma formidabile contro gli altri Maestri. Viene poi finalmente esplicitato il suo rapporto con Caleb e con le Guardiane.
Nell’ultima parte la storia s’incentra sulla lotta tra bene e male nel cuore di Harlan durante la sua adolescenza, tutt’altro che facile in un villaggio in cui la madre veniva additata come una donna di facili costumi e lui come “figlio del diavolo”.

I disegni sono realizzati da Luca Rossi nei passaggi contemporanei ambientati a Praga, mentre è Andreucci l’autore della gran parte dei lunghi flash-back. Il tratto spigoloso di Rossi riporta su Dampyr un iconico Nikolaus e scorci praghesi del suggestivo ghetto ebraico che fu, regalando un’atmosfera magica alle pagine dell’albo. Meno stilizzato e più realistico il tratto di Andreucci, che realizza scene ora nitide ora ombrose a seconda delle vicende, tra manieri e rastrellamenti della Seconda Guerra Mondiale.



Risorse Web:
Intervista a Mauro Boselli su Il Catafalco
Mauro Boselli su Wikipedia
Luca Rossi su Wikipedia
Stefano Andreucci su Wikipedia
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr

venerdì 14 ottobre 2022

Maxi Dampyr - N.12

Testata: MAXI DAMPYR, N.12
Titolo: DAMPYR COLOR 2 – LA CINETECA DEL MISTERO
Testi: M. BOSELLI, G. GIUSFREDI
Disegni: AAVV
Colori: ALESSIA PASTORELLO et al.
Copertina: MATTEO VATTANI
Pagine: 128
Edizione: BONELLI, 07-2022

Anche quest’anno la collana Maxi propone un “Dampyr Color”, stavolta dedicato al cinema horror, con cinque episodi scritti da Mauro Boselli e Giorgio Giusfredi, più una storia che fa da cornice.

PROLOGO (Boselli / Rossi / Pastorello)
Indagando su un libro ricevuto da Ljuba all’Università, Harlan si reca con il professor Beranek nella libreria dove è stato acquistato il volume, e qui partono delle proiezioni di film di Musuraka, il Maestro della Notte appassionato di cinema.

CADUTO DALLA LUNA (Boselli / Barbieri)
Parigi, 1931. Georges Méliès, ridotto in povertà, ha un chiosco di giocattoli alla stazione, dove vede animarsi una lanterna magica che lo trascina nel Regno del sogno, in cui viene accolto dalla principessa Araxe e incaricato di rintracciare un guerriero della guardia della Regina della Luna.
In questo episodio Boselli rende omaggio a Méliès, coadiuvato splendidamente da Paolo Barbieri con disegni pittorici e onirici, tra i quali spicca una meravigliosa doppia splash page di pagina 18-19.

DOPPELGÄNGER (Boselli / Longo / Pastorello)
Berlino, 1939. Il grande attore e regista Paul Wegener è un osservato speciale degli agenti della polizia del Reich. Dopo uno spettacolo, Wegener viene seguito fino Praga, dove si reca alla sinagoga vecchianuova: gli agenti che lo seguono, avranno una pessima sorpresa.
La storia si basa sulla doppia vita del regista di Il Golem, che doveva recitare anche nella vita privata, per non compromettersi con il regime nazista: per contrappasso, è una “leggenda” ebrea a salvargli la vita. I disegni nervosi di Longo ben rappresentano la tensione che caratterizza il personaggio.

DARK PINOCCHIO (Giusfredi / Dal Lago, Delladio / Dal Lago, Pastorello)
Vent’anni fa una bambina venne salvata dall’urto di un camion da Gino, un bimbo vestito da Pinocchio, e la bimba lo ringrazia con un dono. Quando la piccola vede che il suo salvatore ha davvero un volto di legno, ne viene spaventata a morte. Ma non dimenticherà Gino, e lo ritroverà da adulta con l’aiuto di Harlan.
Un piccolo gioiello questa poetica storia di Giusfredi, che rivisita la fiaba di Pinocchio in versione vampiresca, ma che è anche una storia di un’amicizia che dura una vita. I meravigliosi disegni di Dal Lago, evanescenti e carichi di un’atmosfera da fiaba, si alternano nelle scene contemporanee alle tavole di Delladio, più descrittive e realistiche.

INCUBO DI NATALE (Giusfredi / Cropera / Pastorello)
Ed Wood, il “peggior regista della storia di Hollywood”, si ritrova in una sala ad assistere alla proiezione di un suo film, che non ricorda di aver girato, A Christmas Nightmare, in cui rivede tutte le sue star: Tor Johnson, Vampira, Criswell e Bela Lugosi. È la sorpresa di un suo ammiratore, niente meno che un Maestro della Notte.
Un episodio che rilegge in chiave fantastica la vicenda biografica di Ed Wood. I disegni di Cropera sono puliti e chiari nella prima parte, più nervosi e cupi nell’incubo finale.


VAMPIRA (Boselli / Fortunato)
Parigi, 1916. Allo “Chat Huant” di Montmartre va in scena uno spettacolo di Irma Vep, la protagonista interpretata dalla celebre e bella Musidora della serie gialla Les Vampires di Louis Feuillade. Si tratta però di una sosia, che non si limita a calcare le scene, ma che guida anche una banda di criminali nei bassifondi parigini. Chiarmente la vera Musidora non può lasciare che venga infangato il suo nome.
Altro gioiellino dell’albo, in cui si rende omaggio a una vera icona del cinema muto e al suo spirito libero, riproponendo al contempo il tema del doppio. Molto belli i disegni di Fortunato, che realizza una colorazione dai toni morbidi e dall’atmosfera sognante, e ci propone da un lato una Musidora sensuale dall’altro vampirescamente inquietante.


EPILOGO (Boselli / Rossi / Pastorello)
Dopo la proiezione di un episodio inedito di Les Vampires da lui girato con una vera vampira, Henzig alla fine si mostra ad Harlan e Beranek. Il vampiro ha una proposta allettante per il professor Beranek: se sparerà ad Harlan, potrà accedere ai suoi archivi pieni di film perduti dei grandi registi del passato.
Prologo ed epilogo forniscono un efficace filo rosso tra le storie, e sono realizzati graficamente da Luca Rossi, con disegni dalla grande espressività, soprattutto nei volti dei cattivi.

Il Dampyr Color si conferma un’ottima raccolta “fuori serie”, molto gradita ai lettori di Dampyr, ai quali propone un format diverso dagli albi mensili, ma che può essere una piacevole lettura per tutti gli appassionati di fumetto e di cinema.



Risorse Web:
Mauro Boselli su Wikipedia
Pagina Facebook di Giorgio Giusfredi
Luca Rossi su Wikipedia
Paolo Barbieri su Wikipedia
Scheda di Fabrizio Longo su SergioBonelli.it
Scheda di Alberto Dal Lago su ScuolaComics.it
Blog di Simone Delladio
Michele Cropera su Facebook
Blog di Alessio Fortunato
Pagina Facebook di Matteo Vattani
Blog di Alessia Pastorello
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr

venerdì 7 ottobre 2022

Fabio Giovannini, “Nosferatu. Il capolavoro di F. W. Murnau un secolo dopo”

Titolo: NOSFERATU. IL CAPOLAVORO DI F. W. MURNAU UN SECOLO DOPO
Autore: FABIO GIOVANNINI
Prima edizione: ALTA TENSIONE, 05-2022
Copertina: Max Schreck in Nosferatu
Pagine: 400

Esattamente cento anni fa usciva Nosferatu. Eine Symphonie des Grauens (Nosferatu. Una sinfonia dell’orrore), capolavoro del cinema muto diretto da Friedrich Wilhelm Murnau. In occasione del centenario, Fabio Giovannini ha dato alle stampe una lussuosa monografia di quattrocento pagine, riccamente illustrate, che affronta la pellicola in tutte le sue sfaccettature, dalle influenze del regista alla sua eredità artistica, dalle vicende biografiche dello staff al dietro le quinte, dalla critica all’elevazione a mito contemporaneo. Il volume costituisce il terzo (e, ahinoi, ultimo) volume della trilogia cinematografica del marchio Alta Tensione, completata da Dracula il vampiro e Barbara Steele.

Spesso definito come un capolavoro dell’Espressionismo, Nosferatu, spiega Giovannini, in realtà se ne discosta, per le ambientazioni reali per gli esterni e realistiche per gli interni, tanto da rivelare una parentela più che altro con certo cinema scandinavo coevo. Di sicuro è uno di quei pochi film di vampiri che mettono d’accordo pubblico e critica.
Nato tra le due guerre mondiali e poco dopo la devastante pandemia di influenza spagnola, il film prodotto dalla Prana Film fu un lavoro di squadra: a fianco al giovane regista c’erano lo sceneggiatore Henrik Galeen (già autore di Der Golem), lo scenografo e produttore Albin Grau, il fotografo Fritz Arno Wagner e l’autore delle musiche Hans Erdmann. In particolare Albin Grau, il cui nome non a caso compare anche nell’ultima parola del titolo, fu centrale nell’ideazione e realizzazione del film, come nella creazione delle iconiche grafiche pubblicitarie.



Giovannini ricostruisce, per quanto possibile, la cronologia delle riprese, che furono effettuate con una sola camera dal luglio all’ottobre 1921 a Lubecca, Weimar, nel castello di Oravsky Podzámok e in altre località tra Slovacchia e Polonia.
Il film si avvalse di un intenso battage pubblicitario, condotto da Grau, con una campagna tra le più costose dell’epoca. La prima mondiale di Nosferatu si tenne il 16 febbraio 1922, a L’Aia, in Olanda, e in Germania il 4 marzo 1922 al giardino zoologico di Berlino. Il film debuttò poi in Lettonia, Estonia, Ungheria, Francia, ottenendo buoni responsi. Incredibilmente non arrivò invece in Italia: forse a causa della feroce censura non venne neanche presentata una richiesta di visto. Il primo passaggio italiano fu in tv nel 1962: alle 21:55 di lunedì 24 settembre andò in onda sul primo canale Rai nell’ambito del ciclo Quando il cinema non sapeva parlare.
Il film era di fatto un adattamento “pirata” del Dracula di Bram Stoker. E quando nell’aprile 1922 Florence Balcombe, vedova di Bram Stoker, venne a sapere dell’anteprima berlinese, subito si attivò per rivalersi sulla Prana. Il terreno del diritto d’autore nel cinema era però un campo ancora poco regolato, per cui la causa non fu semplice e si concluse il 20 luglio 1925 con l’ordine di distruggere le copie del film. L’incauta omissione della Prana era probabilmente in buona fede e forse era dovuta al fatto che Grau era vicino alla Golden Dawn a cui apparteneva Stoker.
In ogni caso, come osserva Giovannini, «I tribunali non possono uccidere i vampiri»: a nemmeno tre mesi dalla sentenza, Nosferatu ricomparve a Londra con il titolo di Dracula, suscitando le ire della vedova, e veniva proiettato in mezza Europa.



Giovannini ci propone quindi una fedele ricostruzione della sceneggiatura, comparandola poi con il montaggio finale, un’approfondita analisi del linguaggio cinematografico utilizzato da Murnau, una disamina degli elementi esoterici della pellicola e del rapporto tra Nosferatu e il vampirismo. Una chicca rivelataci dall’autore riguarda il rigido sollevamento di Orlok dalla bara, che secondo alcune fonti dell’epoca sarebbe stata realizzato da mani nascoste.
Si passa quindi ai dati biografici dello staff del film, di cui riferiamo almeno il fatto che il protagonista, Max Schreck (1879-1936), recitasse in oltre cinquanta film, ma che di lui ci fossero per lungo tempo poche notizie, per cui fu gioco facile nel 1953 per il critico Ado Kyrou insinuare il sospetto che Max Schreck (in tedesco “Massimo terrore”) fosse un nome di copertura, forse per lo stesso Murnau.
Nel capitolo “Il primo secolo”, Giovannini prende in esame tantissime opere cinematografiche derivate, sequel, remake, rielaborazioni, omaggi al film, di cui i più importanti sono, immancabilmente, Nosferatu il principe della notte di Herzog (1979), Nosferatu a Venezia di Caminito (1988) e L’ombra del vampiro di Merhige (2000). Fortemente influenzati dal film di Murnau furono poi i due Dracula del 1931 prodotti dalla Universal, come in seguito tanti registi, tra cui Dreyer, Godard, Polanski, Cronenberg, Kubrick, Coppola, Tim Burton…
Segue una rassegna di centinaia di opere di altri media che sono state ispirate o influenzate da Nosferatu: cartoni animati, opere teatrali, spot pubblicitari (sapevate che esiste la birra “Nosferatu”?), sceneggiati audio, rappresentazioni circensi, narrativa, fumetti… il tutto corredato da una bella e ricca gallery di poster, locandine, copertine, e addirittura murales e tatuaggi.




In definitiva Nosferatu è diventato un’icona e anche il suo nome, conclude Giovannini, è ormai parte del nostro immaginario, tanto da essere usato non solo come sinonimo di vampiro, ma anche come spunto per toponimi e per nomi scientifici di specie viventi. Ha appena un secolo di vita, per cui è presto per dire se sia davvero immortale. Ma in questo volume lo studioso dimostra che oggi gode sicuramente di ottima salute.

Nonostante l’autore non si risparmi la canonica formula “senza pretese di completezza”, si può senz’altro dire che questo volume sia un’opera pressoché completa: senza volersi proporre come un esaustivo (e noioso) elenco, prende in esame tutti gli aspetti del film, sviluppandoli in maniera approfondita e coinvolgente, corredandosi di una impressionante mole di immagini che molto aggiungono al testo. Nosferatu di Fabio Giovannini si rivela quindi un must imprescindibile, un volume imponente e fondamentale, immancabile nelle librerie degli appassionati di vampiri e di cinema in generale. Indubitabilmente vampirizzato dal conte Orlok, Giovannini continua a sua volta a diffondere il contagio attraverso l’inchiostro infetto del morbo della vampiromania.





Risorse Web:
Pagina web del libro
Anteprima del libro (indice e introduzione)
Blog Vampyrismus
Pagina Facebook delle edizioni Alta Tensione
Fabio Giovannini su Wikipedia
 

giovedì 6 ottobre 2022

Dampyr - N.265

Testata: DAMPYR, N.265
Episodio: ANIME DI CERA
Testi: GIANMARIA CONTRO
Disegni: MAX AVOGADRO
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 04-2022

Il medico legale Paola Lucchesi ha una strana sorpresa nello svolgere un’autopsia: ritrovato nel giardino di Boboli a Firenze, il corpo di un addetto alle pulizie, Darko Krusevac, presenta i tessuti ricoperti di adipocera, come se fosse stato immerso in acqua acqua dopo morto, con un parassita ameboide infiltrato tra le cellule. Di punto in bianco il cadavere si rianima, uccide l’assistente di Paola e si allontana sulle proprie gambe.
La dottoressa, sospettata di essere l’assassina di Marco, chiede aiuto al professor Angelo Sanna, che a sua volta si rivolge ad Harlan. Il Dampyr raggiunge Firenze, e indagando arriva a un locale notturno, dove incrocia un personaggio sospetto, che gli sfugge, e scopre che un certo van Wesel ha fatto rifilare una qualche sostanza a Krusevac. Harlan, Paola e Angelo trovano facilmente la villa di van Wesel, un singolare mercante d’arte con tanto di guardia del corpo, il quale nasconde in grossi frigoriferi dei corpi che lui spiega essere delle ceroplastiche.

Scoperto che i suoi avversari sono immuni alle armi convenzionali, Harlan trova il modo di affrontarli e mette le mani sul prezioso diario di Gaetano Giulio Zumbo, artista seicentesco dei modelli anatomici in cera e inventore della misteriosa “cera animale”. I nostri si trovano, così, a dover sbrogliare la matassa di una rivalità secolare tra immortali, in cui è coinvolto indirettamente anche un Maestro della Notte.

Una storia originale e avvincente, che suscita orrore precipitandoci in un mondo di modelli anatomici e corpi putrefatti, cadaveri rianimati e piaghe purulente. Ma l’orrore, mai gratuito, è funzionale al carattere inquietante dei personaggi che animano la storia, reduci da un’altra epoca, fatta di scienza, ignoranza, arte, alchimia e pestilenze. La cornice fiorentina è azzecatissima, con ambientazioni insolite come il giardino di Boboli e il Museo della Specola.

I disegni di Avogadro risultano molto realistici e cinematografici nella resa visiva e nelle inquadrature. Particolarmente riuscita è la scena dello scontro tra Harlan e la guardia del corpo Johannes, in cui è molto curata anche la “fotografia”, con un’illuminazione dal basso che conferisce alla scena un’atmosfera drammatica. Notevoli poi i cambi di tecnica dei flash-back: pittorici nella storia di Zumbo e “posterizzati” in un piattissimo b/n nella sequenza con Saint-Germain.



Risorse Web:
Intervista a Gianmaria Contro su PoesiaeLettaratura.it
Blog di Max Avogadro
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr

mercoledì 5 ottobre 2022

Dampyr - N.264

Testata: DAMPYR, N.264
Episodio: CUORI DI TENEBRA
Testi: LUIGI MIGNACCO
Disegni: ARTURO LOZZI
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 03-2022

Harlan, Kurjak e Tesla si mettono in viaggio per la Sierra Leone, dove un gruppo di russi impegnati in un safari è stato ferocemente massacrato nella foresta, forse dai leggendari uomini pantera.
Sotto la copertura di una missione esplorativa di un ente ecologico, i nostri giungono sul luogo, dove si imbattono nel sergente Maloka e nei mercernari di una multinazionale mineraria, sotto la guida dell’ingegner Brown. Nonostante qualche attrito con i militari, i nostri rimangono nella zona e intervengono a difesa dei soldati quando vengono attaccati da un branco di non-morti: sono i sopravvissuti del branco di Omulù (precedentemente eliminato da Harlan nella storia doppia dei numeri 6 e 7), che abitano quei luoghi e offrono protezione agli abitanti del villaggio in cambio dell’offerta volontaria e non letale di sangue.

Il capovillaggio rivela ad Harlan il nascondiglio del branco, avendo riconosciuto in lui una creatura più forte degli uomini pantera. Da parte loro, i vampiri di Omulù vogliono vendicare il Maestro, che sanno essere stato ucciso dal Dampyr. I nostri si alleano quindi con gli uomini di Brown, fornendo loro proiettili trattati, e si inoltrano nelle caverne dove si nascondono i vampiri. La lotta è senza quartiere, ma ben presto i nostri scopriranno che i veri nemici non sono i non-morti contro cui combattono.

Una storia d’avventura ricca d’azione, nel cuore della foresta africana, in cui c’è un accenno di critica sociale rispetto allo sfruttamento delle risorse dei paesi africani da parte delle avide e spietate multinazionali occidentali. Non sempre gli amici risultano essere quelli che ci somigliano di più e i nostri, dopo aver inopportunamente stretto un “patto col diavolo”, capiscono appena in tempo il loro errore. Nel corso del racconto, Mignacco ritaglia un piccolo sipario per mostrare il buon cuore del nostro Emil, che si fa paladino dei bambini contro un prepotente soldato.

Spettacolari i disegni di Lozzi, estremamente realistici, anche grazie a un largo uso di ombreggiature e sfumature. L’artista pone molta attenzione nel raffigurare i personaggi, come ad esempio per i riflessi e le ombre sulla pelle degli uomini pantera. I chiaroscuri vengono sapientemente sfruttati anche per dare un forte senso di drammaticità ad alcune scene.



Risorse Web:
Luigi Mignacco su Wikipedia
Blog di Arturo Lozzi
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr

domenica 2 ottobre 2022

L’Ultima Frontiera

Testata: L’ULTIMA FRONTIERA
Testi: PIETRO GANDOLFI
Disegni: TONI VICECONTI
Lettering: TONI VICECONTI
Pagine: 6
Edizione: MIDIAN COMICS, 08-2022

La giovane casa editrice underground Midian Comics ha prodotto un fumetto molto particolare, composto da cinque tavole e un’illustrazione chiuse in una busta in formato A4, a mo’ di portfolio. Si tratta di una storia realizzata per un concorso sul tema “Ultima frontiera”, organizzato da Casale Comics and Games, in cui i due autori si sono classificati al secondo posto.

Una bambola in pezzi continua a chiedere coccole con il suo disco rotto. Carcasse di macchine sono accalcate ai bordi delle strade. L’erba ha invaso i porticati delle case, le cui porte ormai sono divelte. È in questo mondo che si muove una donna dalla curiosa armatura, una sorta di futuristico esoscheletro. A un certo punto si imbatte in un gruppo di mostruose creature antropomorfe, di una specie che è comparsa sulla terra all’improvviso, non si sa proveniente da dove. Sono i “vampiri diurni”, che in breve sono diventati la specie dominante sul pianeta. La nostra eroina non ha paura di affrontarli, e si sa difendere bene. Perché niente può fermarla nel suo viaggio verso la salvezza, verso l’Ultima Frontiera, un posto sicuro dove ricominciare a vivere. Ma è davvero lì quello che sta cercando?

Nelle cinque tavole di questa storia scritta da Pietro Gandolfi veniamo portati in un mondo post-apocalittico che ricorda quello di Io sono leggenda, un mondo in cui le strade sono vuote, le case in rovina e forse l’aria è contaminata (a giudicare dalle maschere antigas che compaiono nel finale). L’eroina dal look alla Sigourney Weaver di Alien e la spada alla Michonne di The Walking Dead, è una guerriera (di cui non ci viene detto il nome) che non è disposta a nessun compromesso, ma che custodisce gelosamente nel cuore la speranza di un vita in cui non essere più sola, in cui non doversi più nascondere o scappare: una vita degna di tale nome.

Se nella precedente collaborazione degli autori (il bell’horror intimistico L’ultimo respiro) lo stile era più “crepuscolare” e onirico, con un chiaro omaggio a José González, qui i disegni di Toni Viceconti, in tavole molto articolate, si fanno più netti e carichi di dettagli, per meglio rendere la desolazione del racconto, con un’estetica che si rifà a The Walking Dead: rottami, carogne, rovina e abbandono. Ben caratterizzata l’eroina della storia, il cui volto riesce a trasmettere sorpresa, rabbia e determinazione. I vampiri diurni sono raffigurati come mostri ripugnanti, dai nasi pipistrelleschi, a volte con ali membranose, sorta di mix tra la versione chirottera del Dracula di Gary Oldman e i vampiri mostruosi di Underworld, nell’alveo ormai consolidato di un ritorno della figura del vampiro al genere horror.

Risorse Web:
Pietro Gandolfi su Wikipedia
Pagina Facebook di Pietro Gandolfi
Pagina Facebook di Toni Viceconti
Sito di Casale Comics and Games
Pagina Instagram di Casale Comics and Games
Pagina Facebook di Midian Comics

sabato 1 ottobre 2022

Dampyr - N.263

Testata: DAMPYR, N.263
Episodio: LA COLLANA DI BHANGARH
Testi: STEFANO PIANI
Disegni: SIMONE DELLADIO
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 02-2022

India, 2018. I due amici Rajiv e Harish decidono di trascorrere la notte nella città abbandonata di Bhangarh, aperta ai turisti solo durante il giorno e dall’accesso severamente vietato di notte. Girando tra le rovine, a un certo punto Rajiv vede il fantasma di una principessa e altri spettri, mentre Harish viene impiccato. Il ragazzo riesce a fuggire e raggiunge una stazione di polizia, dove però non viene creduto, anche perché Harish ricompare sano e salvo.

Oggi. Maud Nightingale è a Calcutta per una conferenza. Mentre cammina per strada con il suo amico Neel, viene avvicinata da Harish, che le chiede di consegnare il rasāyana alla Principessa e di non farlo avere a tale Uptal. Al contatto con la sua mano, Maud ha una visione di soldati con la scimitarra che uccidono donne e bambini. Neel interviene per allontanare Harish e ne nasce una rissa, in cui intervengono degli agenti: l’amico di Maud finisce in ospedale e Harish ucciso.
In breve anche Harlan raggiunge Calcutta e riferisce a Maud le sue scoperte: il rasāyana è un composto alchemico che sarebbe in grado di dare la vita eterna. Nelle indagini Maud e Harlan vengono a sapere del viaggio a Bhangarh in cui Harish era diventato un’altra persona, tanto da arrivare ad accoltellare il padre, e riescono alla fine a trovare il rasāyana, che risulta essere una collana dai grandi poteri magici.
Harlan e Maud raggiungono quindi Bhangarh, dove si troveranno ad affrontare da un lato Uptal, che vuole ciò che a suo avviso gli spetterebbe dopo il tradimento dell’ex socio Harish, e dall’altro gli spiriti degli abitanti, imprigionati nella città fin dal Seicento, quando vennero fatti massacrare dal Gran Moghul per punire la principessa Rani, rea di non aver accettato le profferte amorose del mago Singhia.

Quella imbastita da Piani è una storia intensa, che scava poco alla volta in un fosco passato di corteggiamenti a colpi di magia e spietati eccidi a scopo di vendetta. A muovere tutto è la brama dell’uomo: per il possesso di una donna nel caso di Singhia, per la vita eterna da parte del Gran Moghul. Ma l’episodio è anche un viaggio in un’India leggendaria, fatta appunto di magia, di bellissime principesse e di antiche rovine, ma anche di caos, traffico e ristoranti. In definitiva, una storia avvincente e di spessore, con un ottimo ritmo e ricca di colpi di scena.
I disegni di Delladio sono, come sempre, puliti e precisi, con un attento studio delle prospettive, come risulta evidente nelle architetture urbane, un’ottima resa delle scene drammatiche, come quella dell’attentato a Rajiv o della trance di Maud, e coinvolgenti attacchi di mostri e fantasmi. Molto ben caratterizzati i personaggi, tra i quali l’insidioso Samir rimanda al tratto del grande Sergio Toppi.



Risorse Web:
Stefano Piani su Wikipedia
Blog di Simone Delladio
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr