sabato 25 luglio 2020

Drakula halála

Titolo: DRAKULA HALÁLA
Regia: KÁROLY LAJTHAY
Soggetto e scen.: KÁROLY LAJTHAY, MIHÁLY KERTÉSZ
Interpreti: PAUL ASKONAS (Drakula), DEZSÖ KERTÉSZ (George), MARGIT LUX (Mary)
Durata, Col., Orig.: 65’, B/N muto, UNGHERIA-AUSTRIA
Produz.: LAPA FILM STUDIO, CORVIN FILM
Anno: 1921

Nei saggi su cinema horror e vampiresco pubblicati prima degli anni Novanta, il film accreditato come prima trasposizione cinematografica del romanzo Dracula di Bram Stoker era Nosferatu. Sul finire del secolo scorso si è diffusa, però, la notizia di un paio di pellicole che avrebbero preceduto il capolavoro di Murnau, ma solo di una di queste si hanno notizie certe: è il Dracula halála del regista ungherese Károly Lajthay, girato nel 1920-21. La pellicola è al centro dell’ultimo romanzo di Cristiana Astori, di cui tratteremo prossimamente.
Lo studio che ha divulgato la gran parte delle notizie di cui si dispone sul film, è il saggio intitolato “Drakula halála (1921): The Cinema’s First Dracula”, scritto da Gary D. Rhodes della Queen’s University di Belfast. L’articolo, pubblicato in origine sul primo numero di “Horror Studies” nel 2010 (pp. 25-47), è disponibile gratuitamente in versione digitale.
In effetti, come spiega Rhodes, Drakula halála non è propriamente una trasposizione di Dracula, ma piuttosto una libera interpretazione che riprende le idee fondamentali del romanzo. Non sono sopravvissute copie del film e le poche notizie reperite dallo studioso provengono da un rarissimo romanzo ungherese tratto dal film, uscito nel 1924 e ritrovato recentemente. Il saggio di Rhodes ne presenta la prima traduzione in inglese.
Secondo Troy Howarth, tra gli autori del volume Tome of Terror (Midnight Marquee Press, 2016), esisterebbe invece ancora una copia in un archivio ungherese (cfr. IMDB e Wikipedia).

Károly Lajthay (1885-1945) negli anni 1910 fu importante cineasta in Ungheria. Occasionalmente lavorò da sceneggiatore e produttore, ma fu soprattutto regista e attore; lavorò al fianco di Bela Lugosi e collaborò spesso con il regista e sceneggiatore Mihály Kertész, il quale, con lo pseudonimo di Michael Curtiz, avrebbe conquistato in seguito fama planetaria con il film Casablanca (1943).

La sceneggiatura fu redatta da Lajthay e Kertész. Per il cast furono scelti Paul Askonas (nel ruolo di Drakula), membro del Deutsches Volkstheatre di Vienna, Dezsö Kertész (nel ruolo di George), fratello di Mihály, e Margit Lux, che interpretava l’eroina Mary Land e aveva già lavorato in alcuni film diretti da Kertész. Qualcuno ha ipotizzato che il ruolo di Mary fosse conteso da un’altra interprete, perché una rivista dell’epoca annunciava per questa parte la pressoché sconosciuta Lene Myl (ma è molto probabile si trattasse di un errore dei redattori). In ogni caso, la Myl ricoprì un ruolo minore nella pellicola, forse un’infermiera o una delle mogli di Dracula. Nel cast, tra le altre possibili mogli del conte, c’erano anche Anna Marie Hegener, Sonja Magda e Paula Kende. Altri interpreti erano Lajos Réthey (“Finto chirurgo”), Karl Götz (“Uomo buffo”), Elemér Thury e Aladár Ihász.
Gli esterni furono girati nei dintorni di Vienna nel dicembre 1920. Dal 2 gennaio 1921 le riprese continuarono nei Corvin Studio di Budapest. Altri esterni furono girati in seguito a Wachau Valley, presso Vienna.

La prima si tenne a Vienna nel febbraio 1921, ma non si hanno notizie di proiezioni a Budapest fino al 14 aprile 1923, con repliche nelle settimane successive. Il sito ungherese Hitchcock.hu dà notizia di alcune proiezioni a Esztergom, in Ungheria, il 21, 22 e 23 marzo 1923; IMDB.com indica anche la Germania tra i paesi in cui, nel marzo 1922, sarebbe uscito il film.
Da allora il film scomparve nel nulla, insieme a tutte le copie esistenti. Negli ultimi anni sono state ritrovate in Ungheria quattro fotografie pubblicitarie del film, tra cui un ritratto di Lene Myl e uno di Askonas nella parte di Drakula, vestito di nero e con gli occhi luccicanti.

Le altre due immagini ritrovate sono delle foto di scena, testimoni dell’influenza dell’Espressionismo sull’opera di Lajthay. Nella prima ci sono Drakula, Mary Land e le spose, forse in una scena delle nozze; la seconda ritrae Drakula e una spaventata Mary presso una porta aperta, da cui si scorge uno stilizzato e plumbeo panorama.

Del film sopravvive anche una riduzione in romanzo, dal titolo omonimo, probabilmente scritta da Lajos Pánczél e pubblicata a Temesvár nel 1924. La traduzione in inglese è di Gary D. Rhodes e Péter Litván. Proponiamo qui un riassunto della trama, plausibilmente fedele a quella del film.

La morte di Drakula di Lajos Pánczél
La giovane Mary Land vive sola in una piccola casa di un villaggio montano. Si dà molto da fare con il suo lavoro di sartoria per mantenere il padre, ricoverato in manicomio. Unico conforto di Mary è il fidanzato, il tagliaboschi George Marlup, che vive nel villaggio vicino. La sera di Natale Mary viene informata da una lettera dell’aggravarsi delle condizioni del padre e viene accompagnata da George nella triste struttura.
Il dottor Tillner conduce la ragazza nel giardino e le presenta alcuni ospiti. Mary è colpita in particolare da un uomo alto e magro, avvolto in un mantello, che la fissa minaccioso: è un ex insegnante di musica di Mary, che però sostiene di essere Drakula l’immortale.
Più tardi, scampata a due pazzi che pretendevano di operarla, Mary viene condotta al capezzale del padre, che abbraccia un’ultima volta e vede spirare.
Sconvolta, Mary si addormenta su un divano, ma viene rapita da Drakula e condotta in un castello. Il rapitore dichiara la sua intenzione di farne una delle sue spose con il «bacio immortale». La sera successiva, Mary viene vestita con il suo abito da sposa e condotta al grande salone per la festa delle nozze. Un’infernale marcia nuziale accompagna la danza lasciva di alcune ballerine, mentre gli sposi sono investiti da una pioggia di fiori e un odore di morte. Chinandosi a baciare Mary, Drakula viene, però, respinto dal crocifisso di lei. Drakula e gli spiriti infernali scompaiono, e Mary riesce a fuggire dal castello. A quel punto si risveglia nel manicomio: sembra sia stato tutto un orribile, ma fin troppo realistico, sogno.
Nel giardino, per dimostrare la sua immortalità, Drakula accetta di farsi sparare da un pazzo soprannominato l’Uomo Buffo e cade a terra senza vita. Mary viene portata via da George, giunto nel frattempo, verso una vita felice, ma rifiuta di raccontare al fidanzato il suo inquietante sogno.

Risorse Web:
Dracula halála (1921): The Cinema’s First Dracula” di Gary D. Rhodes
Scheda di Dracula halála su IMDB.com
Dracula halála su Wikipedia
Dracula halála sul sito ungherese Hitchcock.hu

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