Episodio: IL CAVALIERE DI ROCCABRUNA
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: MAJO
Colori: MATTEO VATTANI
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: LUCA CORDA
Pagine: 112
Edizione: BONELLI, 04-2020
Consultando l’antico volume degli Annalium Ferdinandeorum, Saugrénes ha una vivida visione della battaglia della Montagna Bianca, svoltasi nel 1620 presso Praga. Il libro contiene un po’ del fluido di Draka, per cui ha la capacità di far rivivere in chi legge gli episodi narrati. Harlan racconta all’amico come il padre lo ebbe in dono dal barone Sigmund Khevenhüller.
Era il 1621 quando una truppa spagnola, guidata dal duca di Feira y Valhermosa, invase il castello di una famiglia evangelica della Valtellina. Gli abitanti della rocca vennero sterminati, ad eccezione dei figli del signore. Il duca mise gli occhi sulla giovane e avvenente Fortunata, e sembrava voler risparmiare la vita a lei e al fratello Orlando. A cena, però, al rifiuto di Orlando di brindare al re di Spagna e alla Chiesa, Jeronimo, uno degli sgherri del duca, cercò di punire la sorella. La giovane si procurò una spada e si difese, suscitando le ire di Jeronimo. Per salvare la prigioniera dovette intervenire il cavaliere di Roccabruna, nome usato all’epoca dal Maestro della Notte Draka, lì presente quale capo di una brigata di mercenari. Colpito dal coraggio e dal valore della donna, Roccabruna fece fuori gli spagnoli. Prese quindi Orlando e Fortunata al suo seguito, facendo della giovane la sua amante.
Una notte, Roccabruna e i suoi due protetti raggiunsero il castello di Hochosterwitz, retto da Sigmund Khevenhüller. Nella regione imperversavano i non-morti del Maestro della Notte Vlatna, che assediarono Hochosterwitz proprio mentre giungeva Roccabruna. L’intervento di quest’ultimo fu fondamentale per la difesa del maniero, ma il fallito assalto non impedì ai vampiri di Vlatna di rapire Fortunata.
Boselli ci regala un nuovo capolavoro da incorniciare negli annali del fumetto: un horror storico, infarcito di battaglie, armi avveniristiche, vampiri e romanticismo. In questo caso Harlan, per “festeggiare” il suo compleanno, rimane a riposo, limitandosi a raccontare, nella cornice narrativa, una storia che ha per protagonista il padre, figura intrigante e dalle molte sfaccettature. In effetti, una delle caratteristiche del personaggio del vampiro è quella di prestarsi ad essere calato in contesti storici diversi. E Boselli sfrutta sapientemente questa qualità, accompagnando non di rado i lettori in territori lontani nello spazio e nel tempo, così da dilatare la saga in un macroracconto dalla durata millenaria. È pure significativo che in un numero celebrativo non compaia in prima linea il protagonista della serie: Dampyr è di fatto una saga corale, fatta di tanti personaggi, spesso veri e propri coprotagonisti, il che è elemento di ulteriore ricchezza narrativa.
Come sempre, molto belli i disegni di Majo, tra cui spiccano i suggestivi scorci dei manieri, i personaggi nei costumi dell’epoca e le loro espressioni sempre credibili, anche quando dipinte sul volto del mostro di turno.
La ciliegina sulla torta è il colore, steso splendidamente da Matteo Vattani. Con la sua tavolozza il colorista non si limita a riempire le tavole, ma ne amplifica espressività e atmosfere, creando giochi di luce, di ombre e di penombre, efficaci in particolare nelle scene notturne illuminate dalle torce o dai falò. Il tutto rende la lettura di quest’albo assai vicina alla visione di un film.
Un episodio, si diceva, da incorniciare, per la storia e per i disegni. Ma anche per il sedicesimo extra e i colori, perché segno dell’affetto e dell’attenzione della Bonelli per i suoi lettori.
Risorse Web:
Un ventennale a colori!
Mauro Boselli su Wikipedia
Majo su Wikipedia
Pagina Facebook di Matteo Vattani
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr
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