
Borrini racconta la storia di una donna, uccisa dalla peste quattrocento anni fa. Secondo la gente del tempo, la non-morta si sarebbe nutrita dei suoi vicini, diffondendo la pestilenza, in attesa di essere abbastanza forte da uscire dalla sua tomba. Apparteneva, infatti, ad una tipologia particolare di vampiro, il nachzehrer. Questi non morti sono conosciuti come “masticatori di sudari”, in quanto masticano il loro velo funebre, producendo un rumore simile ad un grugnito, che è responsabile di terribili epidemie. L’unico modo per fermare questo vampiro è impedirgli di cibarsi, disseppellendo il corpo e mettendogli in bocca, al posto del sudario, una manciata di terra, una pietra o un mattone.
Ed è proprio quello che è successo al corpo della donna veneziana, a cui infilarono un mattone in bocca, spaccandole denti e mascelle.
Risorse Web:
Resoconto completo su Focus.it
Sito del dott. Matteo Borrini
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