giovedì 5 marzo 2009

Presunto caso di vampirismo a Venezia

L’archeologo e antropologo forense Matteo Borrini ha effettuato una sensazionale scoperta nel camposanto dell’isola del Lazzaretto Nuovo, a Venezia. Durante gli scavi condotti tra il 2006 e il 2008, infatti, Borrini si è imbattuto in una sepoltura sulla quale era stato eseguito un rito anti-vampiro. La notizia è stata divulgata sul sito Focus.it il 20 febbraio scorso.

Borrini racconta la storia di una donna, uccisa dalla peste quattrocento anni fa. Secondo la gente del tempo, la non-morta si sarebbe nutrita dei suoi vicini, diffondendo la pestilenza, in attesa di essere abbastanza forte da uscire dalla sua tomba. Apparteneva, infatti, ad una tipologia particolare di vampiro, il nachzehrer. Questi non morti sono conosciuti come “masticatori di sudari”, in quanto masticano il loro velo funebre, producendo un rumore simile ad un grugnito, che è responsabile di terribili epidemie. L’unico modo per fermare questo vampiro è impedirgli di cibarsi, disseppellendo il corpo e mettendogli in bocca, al posto del sudario, una manciata di terra, una pietra o un mattone.
Ed è proprio quello che è successo al corpo della donna veneziana, a cui infilarono un mattone in bocca, spaccandole denti e mascelle.

Risorse Web:
Resoconto completo su Focus.it
Sito del dott. Matteo Borrini
 

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