Autore: ANNA BERRA
Anno: 2021
Edizione: GREMESE
Copertina: PATRIZIA MAROCCO (foto dal film)
ISBN: 978-88-6692-059-5
Pagine: 128
Dopo le opportune schede tecniche e la trama del film, l’autrice introduce il saggio raccontando la sua passione per la pellicola, che vide per la prima volta alla sua uscita a Berlino… senza conoscere il tedesco! L’interesse per il film si ricollega al suo innamoramento per la figura del vampiro, forte, a suo avviso, di un sadiano «eccesso del desiderio» e di una baudeleiriana «ebbrezza di vita».
Nel 1990 fu Wynona Ryder a proporre a Coppola la sceneggiatura di Dracula di Bram Stoker, firmata da James V. Hart. Il regista si appassionò molto al progetto, e ci lavorò maniacalmente con l’intenzione, possiamo dire pienamente riuscita, di realizzare una storia che fosse un «incubo erotico». Come testimonia il titolo, l’ispirazione principale del film è chiaramente il romanzo di Stoker, ma, come spiega la Berra, la figura di questo Dracula ricalca maggiormente le caratteristiche del vampiro di Polidori: è un elegante vampiro aristocratico e antiborghese.
Passando in rassegna le scene del film, l’autrice fornisce varie notizie, ad esempio sulla incisiva colonna sonora di Wojciech Kilar, o sui costumi «esagerati» di Eiko Ishioka (che le valsero l’Oscar). Curiosi alcuni retroscena: su tutti, citiamo il matrimonio tra Mina/Whynona e Jonathan/Keanu, che venne celebrato da un vero prete ortodosso in una chiesa di Los Angeles: secondo Coppola i due attori sarebbero da considerarsi sposati per davvero!
L’autrice mette quindi in luce il virtuosismo registico di Coppola, che utilizza in alcune scene delle macchine d’epoca, o adotta fantasiosi incastri di montaggio e dissolvenze, come lo stacco sull’occhio della coda di un pavone.
Scene e costumi hanno numerosi riferimenti a capolavori dell’arte figurativa e dell’illustrazione, puntualmente svelati: ad esempio, una delle spose di Dracula rivela un’ispirazione visiva simbolista (la Medusa di Franz von Stuck, 1892); un sontuoso e vescovile abito di Dracula riprende il ritratto di Adele Bloch-Bauer (Gustav Klimt, 1907); Sadie Frost, la bella interprete di Lucy, rassomiglia alla modella Fanny Cornforth (Dante Gabriel Rossetti, Aurelia, 1863-73).
Raccontando il finale, la Berra non nasconde di parteggiare per Dracula, «rappresentante di tutte le diversità»: «Uomini giovani e vigliacchi corrono e sparano, pensiamoci bene, contro un vecchio ferito, perché sono i custodi della rispettabilità sociale e non possono permettere che l’incarnazione dell’oscurità e del desiderio prenda il potere». Alla fine è, però, Mina a dare la pace eterna a Dracula, compiendo «il sacrificio estremo, dare la morte a chi si ama», in una scena di grande romanticismo, consigliata a Coppola da George Lucas.
Dracula di Bram Stoker approfondisce con lucidità e competenza le tematiche e i linguaggi del film, rivelandosi un ottimo testo, ricco di immagini, notizie, aneddoti, interpretazioni, spunti di riflessione su quello che da molti è considerato il capolavoro del cinema vampiresco, e che ha acceso in un buon pezzo della generazione di fine Novecento la passione per il personaggio del vampiro.
Risorse Web:
Scheda del volume
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