domenica 30 dicembre 2018

Dampyr - N.225

Testata: DAMPYR, N.225
Episodio: GLI ORRORI DI RED HOOK
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: PAOLO RAFFAELLI
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: LUCA CORDA
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 12-2018

Caleb Lost sospetta che tra le sedi operative dei seguaci di Kuen-Yuin ci sia il quartiere newyorkese di Red Hook, sede attiva fin dai tempi del Proibizionismo. Almeno così sembrano suggerire alcune lettere di Lovecraft e di Robert Howard.
Harlan e Kurjak si recano a New York per indagare, coadiuvati dall’amesha Anyel Zant, che i due raggiungono al Chrysler Building. Qui, nel “Cloud Club”, vendendo bourbon a politici e ricconi, nel 1925 Anyel riuscì ad avere informazioni che lo portarono alla scoperta di un tempio del Re in Giallo. Altre notizie l’amesha le ebbe dallo stesso Lovecraft, i cui racconti si rivelarono frutto di sogni e visioni di altri mondi del Multiverso.
Kurjak accetta di fare da esca, per usare la Pallida maschera nascosta dentro di lui. A Red Hook, Emil viene avvicinato da una giovane adepta, Lorna Peters, che dopo averlo drogato lo porta nei sotterranei. Condotti nel tempio, Harlan e soci dovranno affrontare il Sacerdote del culto proibito e gestire il pericoloso potere della Maschera.

Boselli ci propone una nuova, coinvolgente, storia del ciclo dei Grandi Antichi, tesa in un’atmosfera da “discesa agli inferi” e di minaccia di un orrore cosmico squisitamente lovecraftiano. La stessa presenza di HPL è una chicca gustosa, anche perché ben giocata. Anyel, infatti, gli rivolge la domanda che forse qualunque appassionato di horror gli farebbe: come gli venivano in mente le sue storie? E la risposta non può che essere la più inquietante: visioni di altri, reali, mondi. Azzeccate in tal senso sono pure le location, in particolare il ghostbusteriano Chrysler Building, il famoso grattacielo con i doccioni a forma d’aquila.
I disegni di Raffaelli, definiti «laconici» nell’introduzione , pur mostrando un tratto grossolano, con la loro pastosità risultano assai efficaci nell’evocare le atmosfere dense e fumose, a tratti oniriche, del racconto, atmosfere un po’ retro e weird, e rimandano ai disegni dei vecchi fumetti americani.



Risorse Web:
Mauro Boselli su Wikipedia
Paolo Raffaelli su Wikipedia
Blog di Raffaelli
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr

venerdì 28 dicembre 2018

Dampyr - Il Santo Venuto dall’Irlanda

Titolo: DAMPYR, “IL SANTO VENUTO DALL’IRLANDA”
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: ARTISTI DAMPYRIANI
Colori: ROMINA DENTI, GIOVANNA NIRO
Copertina: NO CURVES
Lettering: OMAR TUIS
ISBN: 978-88-6961-326-5
Pagine: 128
Edizione: BONELLI, 10-2018

L’uscita in edicola dell’albo n.224 di Dampyr è stata anticipata dalla pubblicazione di un lussuoso volume, presentato a Lucca Comics da fine ottobre. In realtà, più che di un semplice libro, Il santo venuto dall’Irlanda è una “celebrazione dampyriana” per i diciotto anni della testata, essendo stato accompagnato da una serie di iniziative disseminate nella città toscana nel corso dell’importante kermesse.
Il volume, di grande formato, presenta la storia insieme a una serie di contenuti extra molto interessanti. Già leggere Dampyr in grande formato è un piacere, trattandosi di un fumetto che, vista la sempre elevata qualità grafica, patisce talvolta il piccolo formato da edicola. La storia è corredata da un’introduzione di Mauro Boselli e da una appendice molto ricca: un’intervista-chiacchierata tra il curatore Giorgio Giusfredi ed Emanuele Vietina, direttore di Lucca Comics, e le biografie degli autori con bellissime illustrazioni. Anche i risguardi sono preziosi, poiché raffigurano una mappa di Lucca realizzata ad hoc da Michele Cropera, con uno stile antichizzato, in cui vengono segnalati i punti della città in cui si svolge la vicenda.

Un discorso a parte merita poi la meravigliosa copertina dell’artista No Curves, che ha realizzato una grande ritratto di Harlan con nastro adesivo colorato. L’effetto è notevole nella stampa, realizzata anche con tratti in rilievo. Inoltre a Lucca è stato possibile ammirare la splendida opera originale, esposta nella piazza che ospitava lo stand Bonelli.
Il santo venuto dall’Irlanda è un volume spettacolare, unico sotto tanti punti di vista, senz’altro tra le migliori produzioni Bonelli degli ultimi anni.

Il volume è stato, si diceva, un “libro-evento”. In primis per il materiale prodotto e distribuito presso lo stand Bonelli a Lucca, dove si potevano acquistare il volume e il numero 100 di Dampyr con variant cover dorata. È stata poi regalata ai visitatori una stampa con la mappa lucchese di Cropera, con l’indicazione dei punti della città che ospitavano una “mostra diffusa” con le riproduzioni delle tavole. E, ancora gratuitamente, è stata distribuita un’edizione speciale per Lucca Comics della rivista “Best Movie”, con una bella illustrazione inedita di Nicola Genzianella in copertina.

Presso lo stand di Intesa San Paolo era pure possibile farsi intestare una carta prepagata raffigurante Harlan e incontrare Giusfredi.
Come ormai è tradizione, è stata realizzata una stampa omaggio di Dampyr, per l’occasione realizzata da Majo, presente per gli autografi di rito presso lo stand, dove si sono avvicendati molti altri autori, dampyriani e non, per firme e sketch, mentre altri disegnatori erano disponibili in altre aree della fiera.
Il momento clou per i fan dampyriani, chiaramente, è stata la presentazione del volume, nella giornata del 2 novembre, presso il Salone del Vescovado. Si è trattato di un incontro speciale, essendo presenti gli autori del volume e un bel pezzo dello staff di Dampyr, in parte sparpagliato tra il pubblico. Sul palco, oltre ai quattro artisti dampyriani che hanno realizzato i disegni, ovvero Genzianella, Cropera, Rubini e Majo, c’erano il copertinista No Curves, Vietina, Giusfredi e sette illustratori dell’Area Performance di Lucca Comics. La stessa cornice del Salone aveva un significato particolare, non solo per la bellezza del vetusto ambiente, ma anche per la presenza sulle pareti di un’antica raffigurazione di san Frediano (personaggio della storia), indicato da una persona del pubblico.
A fare gli onori di casa è stato il papà di Dampyr, Mauro Boselli, che ha spiegato il processo di realizzazione del progetto. Nonostante le difficoltà nel coordinare una squadra così numerosa, Boselli si dice molto soddisfatto del risultato, e lascia intendere gli speranzosi presenti che la formula potrebbe essere riproposta ancora in futuro.





Risorse Web:
Sergio Bonelli Editore e Intesa Sanpaolo a Lucca raddoppiano!
Dampyr a Lucca!
Tredici autori in cerca di Dampyr
Dampyr e la “tape art”!
Sergio Bonelli Editore

venerdì 7 dicembre 2018

Dampyr - N.224

Testata: DAMPYR, N.224
Episodio: IL SANTO VENUTO DALL’IRLANDA
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: ARTISTI DAMPYRIANI
Colori: ROMINA DENTI, GIOVANNA NIRO
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 11-2018

Questo mese Dampyr esce con un numero decisamente speciale. Per festeggiare i diciotto anni della testata, infatti, il fumetto è stato realizzato a colori, con i disegni di uno staff di ben tredici artisti e due coloristi. Inoltre è stato pubblicato in una doppia versione: il classico albo da edicola e un volume cartonato di grande formato.

Irlanda del Nord, VI secolo d.C. Dopo un lungo vagabondare, il principe Finnian si ritrovò con il dampyr Taliesin, il quale gli confessò di aver ucciso il padre, trasformato in non-morto dalla matrigna Vanth. Questa era in effetti una Maestra della Notte, adorata dagli Etruschi come divinità degli Inferi, e amante di Marsden. Finnian e il dampyr si misero quindi alla ricerca di Vanth e giunsero a Lucca, allora sotto il dominio bizantino, e dovettero confrontarsi anche le macchinazioni dello strategos Gennadio, segreto amante della vampira.
Lucca, oggi. Harlan e Dolly MacLaine parlano di Finnian, di cui Dolly seppe da Draka. Nella città toscana Finnian era conosciuto come il vescovo Frediano. Ora Marsden cerca vendetta contro Harlan e soci e si è alleato con Sho-Huan.
Intanto, risvegliati da Sho-Huan, due sacerdoti etruschi di Vanth fanno vittime nella zona e recuperano un anello con la materia organica della Maestra. Grazie al gioiello, Sho-Huan prende l’aspetto della Maestra e affronta Harlan, Kurjak e Tesla. Ma al loro fianco si presentano allo scontro anche altri potenti alleati.

Dei due piani temporali della storia, coinvolge maggiormente il primo, con protagonisti Finnian e Taliesin. Elemento forte del piano presente, che senz’altro verrà ripreso, è il dramma di Kurjak, tormentato dalla “pallida maschera”, che desta la preoccupazione di Tesla, la quale gli presta cure amorevoli nelle scene finali.
Nel contesto lucchese Boselli collega sapientemente il presente con un passato lontano. Una scena della kermesse lucchese, con i nostri eroi circondati da allegri cosplayer, è una piccola chicca simpatica, tra tante altre.

Graficamente questo episodio, a colori, è diviso in quattro parti: la prima disegnata da Michele Rubini, la seconda da Nicola Genzianella, la terza da Michele Cropera, la quarta da Majo, con colori di Romina Denti e Giovanna Niro. Inoltre è un fumetto con illustrazioni, che costituiscono parte integrante del racconto, come in scene di battaglia o visioni, e sono state realizzate da un gruppo di artisti dell’Area Performance di Lucca Comics: Lucio Parrillo, Ivan Cavini, Paolo Barbieri, Alberto Dal Lago, Edvige Faini, Luca Zontini, Antonio De Luca, Angelo Montanini e Dany Orizio. Le illustrazioni sono straordinarie per la tecnica e per la costruzione della tavola: sono tutte belle e suggestive, e risulta difficile esprimere delle preferenze.
Particolarmente ispirate anche le tavole degli “artisti dampyriani”, come la vignetta a tutta tavola di Cropera di pagina 66, in cui delle sequenze “crepaxiane” raccontano la rinascita dei due non-morti scheletrici, incorniciate in strisce di sangue. Rubini ha uno stile spigoloso, anche per le fattezze dei personaggi, che ben si adatta ai rudi tempi medievali, in cui è ambientata parte della storia.
Genzianella ha uno stile sempre espressivo, con una certa enfasi sulle emozioni dei personaggi; a lui sono affidate le scene delle prodezze erotiche della dea Vanth, con disegni caldi, giocati in toni rossi e viola.
Poi c’è l’inconfondibile mano di Majo, che conclude la storia, con i suoi spessi tratteggi ed efficaci mostri, come il non-morto che snuda i denti a pagina 76, e tavole quasi pittoriche, come pagina 94, in cui Harlan viene trascinato da due monaci mostruosi verso il lovecraftiano altopiano di Leng. L’immagine dall’estrema verticalità è ispirata a una fotografia che Majo ha scovato su un book fotografico sull’Himalaya.
In definitiva questo è un episodio speciale, non solo per il colore, per la partecipazione di un cospicuo numero di artisti, per l’edizione doppia, ma anche per l’ambientazione lucchese: vi si riconoscono molti scorci della città, come la Basilica di San Frediano, la piazza dell’Anfiteatro, la Torre Guinigi.
Qualche giorno prima dell’uscita in edicola, questo stesso episodio è stato pubblicato in un volume di grande formato, presentato a Lucca Comics. Di questo, però, tratteremo in un prossimo post.

Risorse Web:
Mauro Boselli su Wikipedia
Michele Rubini su Facebook
Nicola Genzianella su Wikipedia
Michele Cropera su Facebook
Majo su Wikipedia
Sergio Bonelli Editore