Titolo: PREACHER, Vol.1
Episodio: TEXAS O MORTE
Testi: GARTH ENNIS
Disegni: STEVE DILLON
Colori: MATT HOLLINGSWORTH
Copertina: GLENN FABRY
Traduzione: F. CINQUEMANI, P. RUGGIERO
Lettering: MP STUDIO
Prefazione: JOE R. LANSDALE
Pagine: 200
Ed. or.: DC COMICS - VERTIGO, 04/10-1995
Ed. italiana: MAGIC PRESS, 1996
In queste settimane
Amazon Video sta rilasciando gli ultimi episodi della seconda stagione del telefilm
Preacher, storia di un predicatore alla ricerca di Dio, accompagnato nel suo viaggio dalla fidanzata e da un vampiro. La serie televisiva è tratta da una serie a fumetti che fece molto scalpore negli anni Novanta, e che, a posteriori, si può considerare il capolavoro di uno degli autori di fumetti più importanti e controversi degli ultimi trent’anni, ovvero il pazzo irlandese Garth Ennis.
Prima di trattare del telefilm, facciamo un excursus sulla serie a fumetti, di cui è attualmente in fase di pubblicazione una ristampa della RW Lion. L’edizione a cui facciamo riferimento è la prima, pubblicata in Italia da
Magic Press, essendo la più completa e fedele rispetto a quella originale (la recente ristampa propone volumi in formato ridotto e stampati in bianco e nero). La Magic Press ha proposto la serie completa, come negli USA, in nove volumi che raccolgono i sessantasei albi regolari e uno speciale, e tre volumi che raccolgono gli altri cinque speciali.
Tutto ha inizio con un grave incidente nel Paradiso: il potente Genesis sfugge alla custodia degli angeli Adephi e raggiunge la Terra, per fondersi a uno spirito mortale e conquistare così una volontà propria. Figlio di un angelo Seraphi e di un demone femmina, Genesis ha un potere pari a quello di Dio, tanto che alla sua nascita il Signore ha lasciato il Paradiso per andare sulla Terra, privando le schiere celesti della Sua guida. Per riportare in cielo la creatura, gli angeli risvegliano l’implacabile Santo degli assassini, un essere invulnerabile e talmente spietato che «perfino Satana l’ha cacciato dall’Inferno».
La persona in cui si incarna Genesis è il reverendo Jesse Custer, che si occupa in maniera non proprio esemplare della guida spirituale della piccola comunità texana di Annville. Nel momento in cui Genesis entra in Jesse, durante la funzione domenicale, un’enorme esplosione rade al suolo la chiesa, carbonizzando in un attimo quasi duecento persone.
Sopraggiungono a vedere quanto è accaduto lo sboccato irlandese Cassidy e la grintosa biondina Tulip O’Hare, la quale è in fuga dopo aver tentato di uccidere un uomo. Tulip rimane di sasso quando, unico superstite, riconosce il suo ex, che la mollò cinque anni prima a Phoenix senza alcuna spiegazione. In breve arrivano sul luogo anche la polizia, guidata dal duro e violento sceriffo Root, e il Santo degli assassini. Messo alle strette, Jesse scopre di avere il potere del “Verbo di Dio”, una voce che costringe chi ascolta a eseguire i suoi ordini. Usando questo potere, Jesse, Tulip e Cassidy riescono a svignarsela, partendo per un lungo viaggio insieme. Ognuno ha il suo scopo: Jesse cercare Dio, Tulip sapere perché fu lasciata, Cassidy godersi la vita movimentata che promettono i nuovi amici. Durante una rissa, Jesse e Tulip fanno un’incredibile scoperta su Cassidy, quando lo vedono abbeverarsi alla giugulare di un tizio che l’aveva accoltellato.
Sopravvivendo agli scontri con lo sceriffo Root e con il Santo degli assassini, con gli Adephi e con l’ambiguo reporter Si Coltrane, i nostri continuano il viaggio: Jesse e Tulip verso Sud, il vampiro Cassidy verso San Francisco.
Dissacrante, scurrile, volgare, brutale, splatter, blasfema: così, in prima analisi, appare la serie
Preacher. Ma, tanto per cominciare, nessuna di queste caratteristiche è gratuita. Infatti l’effetto che Ennis ottiene con la sua ruvidissima scrittura è decisamente liberatorio, poiché ne fa passare di cotte e di crude soprattutto a ipocriti, disonesti, sadici, violenti, omofobi, razzisti. Ognuno di loro ha la punizione che gli spetta, ma deliziosamente fuori misura rispetto alla colpa: il rissoso finisce sgozzato, il padre ultrarigido si ritrova il figlio quasi suicida, i fedeli poco religiosi di Annville carbonizzati. In pratica, ad ogni azione corrisponde una reazione contraria ed enormemente esagerata.
In secondo luogo, con il procedere della lettura, risulta chiaro il vero punto di Ennis, sintetizzabile in una domanda che
esige risposta: qual è il vero ruolo di Dio rispetto all’umanità? L’approccio potrebbe sembrare blasfemo, ma non bisogna dimenticare che l’autore è irlandese, e questo lo assolve dal disincanto rispetto alle religioni. A tematiche così serie, comunque, si associa una grande ironia: così Ennis stempera le sue riflessioni su convinzioni talmente stratificate e accettate nel sentire comune, da finire per essere irragionevoli e cieche, e che quindi possono facilmente sfociare nel fanatismo. L’ironia, comunque, non risparmia nessuno: forze dell’ordine, fan di gruppi musicali, razzisti del KKK, giornalisti…
Riguardo al linguaggio, spesso scurrile, bisogna dire che rispecchia l’estrazione sociale e la provenienza dei personaggi, e dà il sapore di un’ambientazione.
I protagonisti, per quanto improbabili, sono molto ben caratterizzati e credibili nei loro ruoli. Tutti e tre sono insofferenti verso la stupidità e la mancanza di rispetto, e sono assai divertenti quando si punzecchiano tra loro, in particolare Cassidy e Tulip. Ad esempio, quando lui le consiglia una ricetta per la sua dieta vegetariana: «Tu fai la quiche, okay, e poi la cucini, e poi butti la fottuta bastarda fuori dalla finestra. Quindi ti cucini una bisteccona alla griglia e te la mangi». Esilarante, poi, quando il vampiro viene sorpreso dai compagni a mordere un tizio sul collo e chiede, con sguardo innocente: «Qualcosa non va?». Insomma, Cassidy è un irresistibile bastardo. Tulip è sveglia, arrabbiata, ma anche dolce e premurosa: è una donna innamorata (ebbene sì,
Preacher è anche una storia d’amore). L’onestà e il senso dell’onore inattaccabili a ogni prova, fanno di Jesse un vero eroe. Il reverendo crede fermamente nella sua missione per conto dell’umanità, perché, come dice a Cassidy sull’Empire State Building ammirando la città stesa ai loro piedi, è convinto che ne valga la pena. Questo, al di là dei suoi dubbi su Dio, ne fa un vero credente.
Insomma,
Preacher è davvero una serie dissacrante, scurrile, volgare, brutale, splatter, blasfema… ma è anche divertente, profonda, avvincente, eroica, originale, onesta. In una parola, appunto, un capolavoro.
I disegni di Dillon, pur se non magistrali, sono chiari, rotondi, lineari, risultando assai efficaci e adatti alla storia. Ben delineati risultano in particolare volti ed espressioni, con gli intensi sguardi spesso in primo piano.
Meravigliose le copertine di Fabry, con personaggi dalle anatomie pompate e dalle pose talvolta esagerate: più di semplice corredo alla serie, contribuiscono a dare sapore alle storie, cogliendone alla perfezione lo spirito.
Risorse Web:
Cassidy: Un Vampiro alla ricerca di Dio di E.Bathory
Scheda del primo volume di Preacher
Preacher su Wikipedia
Garth Ennis su Wikipedia