giovedì 6 ottobre 2022

Dampyr - N.265

Testata: DAMPYR, N.265
Episodio: ANIME DI CERA
Testi: GIANMARIA CONTRO
Disegni: MAX AVOGADRO
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 04-2022

Il medico legale Paola Lucchesi ha una strana sorpresa nello svolgere un’autopsia: ritrovato nel giardino di Boboli a Firenze, il corpo di un addetto alle pulizie, Darko Krusevac, presenta i tessuti ricoperti di adipocera, come se fosse stato immerso in acqua acqua dopo morto, con un parassita ameboide infiltrato tra le cellule. Di punto in bianco il cadavere si rianima, uccide l’assistente di Paola e si allontana sulle proprie gambe.
La dottoressa, sospettata di essere l’assassina di Marco, chiede aiuto al professor Angelo Sanna, che a sua volta si rivolge ad Harlan. Il Dampyr raggiunge Firenze, e indagando arriva a un locale notturno, dove incrocia un personaggio sospetto, che gli sfugge, e scopre che un certo van Wesel ha fatto rifilare una qualche sostanza a Krusevac. Harlan, Paola e Angelo trovano facilmente la villa di van Wesel, un singolare mercante d’arte con tanto di guardia del corpo, il quale nasconde in grossi frigoriferi dei corpi che lui spiega essere delle ceroplastiche.

Scoperto che i suoi avversari sono immuni alle armi convenzionali, Harlan trova il modo di affrontarli e mette le mani sul prezioso diario di Gaetano Giulio Zumbo, artista seicentesco dei modelli anatomici in cera e inventore della misteriosa “cera animale”. I nostri si trovano, così, a dover sbrogliare la matassa di una rivalità secolare tra immortali, in cui è coinvolto indirettamente anche un Maestro della Notte.

Una storia originale e avvincente, che suscita orrore precipitandoci in un mondo di modelli anatomici e corpi putrefatti, cadaveri rianimati e piaghe purulente. Ma l’orrore, mai gratuito, è funzionale al carattere inquietante dei personaggi che animano la storia, reduci da un’altra epoca, fatta di scienza, ignoranza, arte, alchimia e pestilenze. La cornice fiorentina è azzecatissima, con ambientazioni insolite come il giardino di Boboli e il Museo della Specola.

I disegni di Avogadro risultano molto realistici e cinematografici nella resa visiva e nelle inquadrature. Particolarmente riuscita è la scena dello scontro tra Harlan e la guardia del corpo Johannes, in cui è molto curata anche la “fotografia”, con un’illuminazione dal basso che conferisce alla scena un’atmosfera drammatica. Notevoli poi i cambi di tecnica dei flash-back: pittorici nella storia di Zumbo e “posterizzati” in un piattissimo b/n nella sequenza con Saint-Germain.



Risorse Web:
Intervista a Gianmaria Contro su PoesiaeLettaratura.it
Blog di Max Avogadro
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr

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