venerdì 7 ottobre 2022

Fabio Giovannini, “Nosferatu. Il capolavoro di F. W. Murnau un secolo dopo”

Titolo: NOSFERATU. IL CAPOLAVORO DI F. W. MURNAU UN SECOLO DOPO
Autore: FABIO GIOVANNINI
Prima edizione: ALTA TENSIONE, 05-2022
Copertina: Max Schreck in Nosferatu
Pagine: 400

Esattamente cento anni fa usciva Nosferatu. Eine Symphonie des Grauens (Nosferatu. Una sinfonia dell’orrore), capolavoro del cinema muto diretto da Friedrich Wilhelm Murnau. In occasione del centenario, Fabio Giovannini ha dato alle stampe una lussuosa monografia di quattrocento pagine, riccamente illustrate, che affronta la pellicola in tutte le sue sfaccettature, dalle influenze del regista alla sua eredità artistica, dalle vicende biografiche dello staff al dietro le quinte, dalla critica all’elevazione a mito contemporaneo. Il volume costituisce il terzo (e, ahinoi, ultimo) volume della trilogia cinematografica del marchio Alta Tensione, completata da Dracula il vampiro e Barbara Steele.

Spesso definito come un capolavoro dell’Espressionismo, Nosferatu, spiega Giovannini, in realtà se ne discosta, per le ambientazioni reali per gli esterni e realistiche per gli interni, tanto da rivelare una parentela più che altro con certo cinema scandinavo coevo. Di sicuro è uno di quei pochi film di vampiri che mettono d’accordo pubblico e critica.
Nato tra le due guerre mondiali e poco dopo la devastante pandemia di influenza spagnola, il film prodotto dalla Prana Film fu un lavoro di squadra: a fianco al giovane regista c’erano lo sceneggiatore Henrik Galeen (già autore di Der Golem), lo scenografo e produttore Albin Grau, il fotografo Fritz Arno Wagner e l’autore delle musiche Hans Erdmann. In particolare Albin Grau, il cui nome non a caso compare anche nell’ultima parola del titolo, fu centrale nell’ideazione e realizzazione del film, come nella creazione delle iconiche grafiche pubblicitarie.



Giovannini ricostruisce, per quanto possibile, la cronologia delle riprese, che furono effettuate con una sola camera dal luglio all’ottobre 1921 a Lubecca, Weimar, nel castello di Oravsky Podzámok e in altre località tra Slovacchia e Polonia.
Il film si avvalse di un intenso battage pubblicitario, condotto da Grau, con una campagna tra le più costose dell’epoca. La prima mondiale di Nosferatu si tenne il 16 febbraio 1922, a L’Aia, in Olanda, e in Germania il 4 marzo 1922 al giardino zoologico di Berlino. Il film debuttò poi in Lettonia, Estonia, Ungheria, Francia, ottenendo buoni responsi. Incredibilmente non arrivò invece in Italia: forse a causa della feroce censura non venne neanche presentata una richiesta di visto. Il primo passaggio italiano fu in tv nel 1962: alle 21:55 di lunedì 24 settembre andò in onda sul primo canale Rai nell’ambito del ciclo Quando il cinema non sapeva parlare.
Il film era di fatto un adattamento “pirata” del Dracula di Bram Stoker. E quando nell’aprile 1922 Florence Balcombe, vedova di Bram Stoker, venne a sapere dell’anteprima berlinese, subito si attivò per rivalersi sulla Prana. Il terreno del diritto d’autore nel cinema era però un campo ancora poco regolato, per cui la causa non fu semplice e si concluse il 20 luglio 1925 con l’ordine di distruggere le copie del film. L’incauta omissione della Prana era probabilmente in buona fede e forse era dovuta al fatto che Grau era vicino alla Golden Dawn a cui apparteneva Stoker.
In ogni caso, come osserva Giovannini, «I tribunali non possono uccidere i vampiri»: a nemmeno tre mesi dalla sentenza, Nosferatu ricomparve a Londra con il titolo di Dracula, suscitando le ire della vedova, e veniva proiettato in mezza Europa.



Giovannini ci propone quindi una fedele ricostruzione della sceneggiatura, comparandola poi con il montaggio finale, un’approfondita analisi del linguaggio cinematografico utilizzato da Murnau, una disamina degli elementi esoterici della pellicola e del rapporto tra Nosferatu e il vampirismo. Una chicca rivelataci dall’autore riguarda il rigido sollevamento di Orlok dalla bara, che secondo alcune fonti dell’epoca sarebbe stata realizzato da mani nascoste.
Si passa quindi ai dati biografici dello staff del film, di cui riferiamo almeno il fatto che il protagonista, Max Schreck (1879-1936), recitasse in oltre cinquanta film, ma che di lui ci fossero per lungo tempo poche notizie, per cui fu gioco facile nel 1953 per il critico Ado Kyrou insinuare il sospetto che Max Schreck (in tedesco “Massimo terrore”) fosse un nome di copertura, forse per lo stesso Murnau.
Nel capitolo “Il primo secolo”, Giovannini prende in esame tantissime opere cinematografiche derivate, sequel, remake, rielaborazioni, omaggi al film, di cui i più importanti sono, immancabilmente, Nosferatu il principe della notte di Herzog (1979), Nosferatu a Venezia di Caminito (1988) e L’ombra del vampiro di Merhige (2000). Fortemente influenzati dal film di Murnau furono poi i due Dracula del 1931 prodotti dalla Universal, come in seguito tanti registi, tra cui Dreyer, Godard, Polanski, Cronenberg, Kubrick, Coppola, Tim Burton…
Segue una rassegna di centinaia di opere di altri media che sono state ispirate o influenzate da Nosferatu: cartoni animati, opere teatrali, spot pubblicitari (sapevate che esiste la birra “Nosferatu”?), sceneggiati audio, rappresentazioni circensi, narrativa, fumetti… il tutto corredato da una bella e ricca gallery di poster, locandine, copertine, e addirittura murales e tatuaggi.




In definitiva Nosferatu è diventato un’icona e anche il suo nome, conclude Giovannini, è ormai parte del nostro immaginario, tanto da essere usato non solo come sinonimo di vampiro, ma anche come spunto per toponimi e per nomi scientifici di specie viventi. Ha appena un secolo di vita, per cui è presto per dire se sia davvero immortale. Ma in questo volume lo studioso dimostra che oggi gode sicuramente di ottima salute.

Nonostante l’autore non si risparmi la canonica formula “senza pretese di completezza”, si può senz’altro dire che questo volume sia un’opera pressoché completa: senza volersi proporre come un esaustivo (e noioso) elenco, prende in esame tutti gli aspetti del film, sviluppandoli in maniera approfondita e coinvolgente, corredandosi di una impressionante mole di immagini che molto aggiungono al testo. Nosferatu di Fabio Giovannini si rivela quindi un must imprescindibile, un volume imponente e fondamentale, immancabile nelle librerie degli appassionati di vampiri e di cinema in generale. Indubitabilmente vampirizzato dal conte Orlok, Giovannini continua a sua volta a diffondere il contagio attraverso l’inchiostro infetto del morbo della vampiromania.





Risorse Web:
Pagina web del libro
Anteprima del libro (indice e introduzione)
Blog Vampyrismus
Pagina Facebook delle edizioni Alta Tensione
Fabio Giovannini su Wikipedia
 

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