giovedì 29 luglio 2021

Maxi Dampyr - N.11

Testata: MAXI DAMPYR, N.11
Titolo: DAMPYR COLOR – LA BIBLIOTECA DELL’ORRORE
Testi: M. BOSELLI, M. COLOMBO, G. GIUSFREDI
Disegni: AAVV
Colori: ALESSIA PASTORELLO, MATTEO VATTANI et al.
Copertina: MATTEO VATTANI
Pagine: 128
Edizione: BONELLI, 07-2021

Il Maxi Dampyr di quest’anno si propone nella nuova formula antologica del “Dampyr Color”, con sei episodi tutti a colori realizzati da vari autori in una cornice narrativa ambientata nel Teatro dei Passi Perduti. Come spiega Mauro Boselli nella postfazione, le storie sono tutte legate a scrittori del genere fantastico e ai loro scritti, sancendo ancora una volta il legame tra Dampyr e il mondo della letteratura fantastica.

PROLOGO; IL DISPERSO (Boselli / Rossi / Pastorello)
Harlan conduce Ambrose Bierce in una particolare sala della Biblioteca dei Passi Perduti, dove sono custoditi i libri mai scritti degli autori preferiti di Nikolaus, da cui i due leggono alcune storie.
La prima di queste vede protagonista proprio Bierce, che nel giugno 1864 è tenente dell’esercito nordista nella Guerra di Secessione. Durante la battaglia di Kennesaw Mountain, l’avanzata delle truppe è impedita da un soldato sudista, che si spinge a ridosso delle linee nemiche con sprezzo del pericolo per indicarne le mosse ai suoi. Sarà Bierce a scoprire perché questo soldato sia invulnerabile alle pallottole.
Una classica storia di spettri di ambientazione guerresca, con i disegni di Luca Rossi realistici e cupi, e i colori di Alessia Pastorello carichi e notturni.

TSATHOGGUA (Colombo / Masellis)
Il 15 marzo 1937, il pastore Abramus Coulson si reca in ospedale a trovare Lovecraft, il suo mentore, perché il marchio di Tsathoggua sul suo braccio ha ripreso a sanguinare. Il marchio gli fu impresso da ragazzo in una tragica notte, in cui la sua famiglia fu trucidata dai mostri. Ma essendo il Solitario di Providence in fin di vita, quando Abramus viene trascinato nel mondo alieno di Tsathoggua la situazione sembra farsi disperata.
Affettuoso omaggio di Maurizio Colombo a HPL, in una storia onirica e visionaria che ci porta in un mondo inquietante. I disegni di Helena Masellis sono evocativamente evanescenti, con tratto sottile e colori lividi.


IL CASTELLO SUGLI APPENNINI (Giusfredi / De Stena / Vattani)
Durante un temporale, Edgar Allan Poe trova riparo in un antico castello disabitato sugli Appennini. Nella stanza da letto viene colpito dal ritratto ovale della bellissima Camilla dei Ponziani, moglie del pittore Andrea, il quale era amico del Cavaliere di Roccabruna. Quando lei morì, il Maestro esaudì la richiesta di Andrea, e così anche Poe ha modo di incontrare Camilla.
Una storia romantica, con manieri infestati, amori oltretombali, esecuzioni postume, solitudine, temi squisitamente tipici del Bostoniano, che Giusfredi riesce a trattare con destrezza creando una storia d’atmosfera. I disegni ombrosi e suggestivi di Francesco De Stena vengono ancor più caricati di plumbea malinconia dalla colorazione di Matteo Vattani.

DANVERS MANOR (Boselli / Scibilia)
Una notte lo scrittore Edward Benson riprende a fare un vecchio incubo ricorrente, in cui si trova in un cimitero abbandonato presso una chiesa in rovina. In un sogno successivo legge su una lapide il nome di Daniel Danvers, un suo compagno di college, che un’estate rinunciò ad andare a trovare nella tenuta di Tywin-on-the-sea. L’amica Mabel gli consiglia di andarci adesso, e Benson vi ritrova Daniel, che non è invecchiato di un solo giorno.
In questa storia Boselli tratta con delicatezza il difficile tema dell’omosessualità, fino all’accettazione finale da parte del protagonista della propria diversità, in un’epoca in cui non era qualcosa di socialmente accettabile. Strepitosi i disegni di Alessandro Scibilia, dallo spessore pittorico, che rendono meravigliosamente i verdi prati inglesi, le scogliere, le case e le ville inglesi, ma anche i personaggi vivissimi, ritratti in immagini quasi fotografiche.


I SETTE VOLTI DI MILANO (Giusfredi / Cropera / Pastorello)
In una lettera a Caleb Lost, il giornalista Giovanni Drogo racconta dello stravolgimento della sua vita avvenuto negli ultimi giorni. Da quando incontrò un barbone a cui non poté fare l’elemosina, iniziò a vedere facce mostruose ovunque: una prostituta, una vicina di casa, un poliziotto, la donna delle pulizie di cui è innamorato e persino il suo capo. Tutto avviene, secondo quanto gli aveva detto il barbone, a causa del fatto che egli possa vedere i “sette volti di Milano”, una capacità che segna il suo destino.
Nell’omaggiare Dino Buzzati, Giusfredi ci presenta una storia bella e inquietante, in cui i tic e le nevrosi del protagonista si ingigantiscono fino a sfociare (forse) nella follia. Scene di vita vissuta, in redazione, per strada, con i vicini, conferiscono veridicità alla storia, resa ancor più coinvolgente dalla narrazione in prima persona. Tra scorci milanesi e volti mostruosi, alternando realismo e scene fantastiche, Michele Cropera traduce adeguatamente in immagini il racconto, con un’ottima scelta delle inquadrature.


PRIGIONIERO DEI SARGASSI (Boselli / Baggi)
Nel 1918, durante la Prima Guerra mondiale, il tenente William Hope Hodgson era a Ypres, nelle Fiandre, quando due soldati, conoscendo i suoi racconti fantastici, lo avvicinarono. Hodgson racconta loro della sua disavventura sul mercantile “Homebird”, in rotta verso la Giamaica, che rimase bloccata tra le alghe del Mar dei Sargassi. C’era un’altra nave immobile in acqua, a cui venne mandata una scialuppa. Questa non arrivò mai a destinazione, perché fu attaccata da un calamaro gigante, a cui seguì l’assalto di un esercito di uomini pesce. Salvatosi miracolosamente, Hodgson giurò di non mettere più piede su una nave.
Boselli carica questo racconto di un incombente senso di minaccia, che sfocia in un’inquietante invasione proveniente dalle profondità del mare, narrata specularmente all’offensiva tedesca della Grande Guerra: l’orrore può venire da una Natura implacabile così come dall’uomo.
Spettacolari i disegni, che strabordano spesso dalla griglia, addirittura con ben tre vignette a tutta pagina, vere e proprie illustrazioni. Davvero inquietante poi l’esercito degli uomini pesce ritratto da Alessando Baggi, maestro di mostruosità grafiche.

EPILOGO (Boselli / Genzianella / Pastorello)
Nella biblioteca del Teatro dei Passi Perduti alcuni libri cadono dagli scaffali, da cui occhieggiano seducenti donne ragno, carmille e giganti insetti kafkiani. Harlan e Bierce realizzano di aver sfogliato abbastanza libri per la giornata.

In conclusione il Dampyr Color si rivela un albo molto bello e davvero speciale. L’unico appunto possibile è che gli spettacolari disegni soffrono un po’ il classico formato bonelliano: avrebbero meritato una taglia più grande e la carta patinata, per poter essere apprezzati in tutto il loro splendore.



Risorse Web:
Mauro Boselli su Wikipedia
Maurizio Colombo su Wikipedia
Pagina Facebook di Giorgio Giusfredi
Luca Rossi su Wikipedia
Sito di Helena Masellis
Blog di Francesco De Stena
Il blog di Alessandro Scibilia
Michele Cropera su Facebook
Alessandro Baggi su Wikipedia
Nicola Genzianella su Wikipedia
Pagina Facebook di Matteo Vattani
Blog di Alessia Pastorello
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr

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