Testata: DAMPYR, N.225Episodio: GLI ORRORI DI RED HOOK
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: PAOLO RAFFAELLI
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: LUCA CORDA
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 12-2018
Harlan e Kurjak si recano a New York per indagare, coadiuvati dall’amesha Anyel Zant, che i due raggiungono al Chrysler Building. Qui, nel “Cloud Club”, vendendo bourbon a politici e ricconi, nel 1925 Anyel riuscì ad avere informazioni che lo portarono alla scoperta di un tempio del Re in Giallo. Altre notizie l’amesha le ebbe dallo stesso Lovecraft, i cui racconti si rivelarono frutto di sogni e visioni di altri mondi del Multiverso.
Kurjak accetta di fare da esca, per usare la Pallida maschera nascosta dentro di lui. A Red Hook, Emil viene avvicinato da una giovane adepta, Lorna Peters, che dopo averlo drogato lo porta nei sotterranei. Condotti nel tempio, Harlan e soci dovranno affrontare il Sacerdote del culto proibito e gestire il pericoloso potere della Maschera.
Boselli ci propone una nuova, coinvolgente, storia del ciclo dei Grandi Antichi, tesa in un’atmosfera da “discesa agli inferi” e di minaccia di un orrore cosmico squisitamente lovecraftiano. La stessa presenza di HPL è una chicca gustosa, anche perché ben giocata. Anyel, infatti, gli rivolge la domanda che forse qualunque appassionato di horror gli farebbe: come gli venivano in mente le sue storie? E la risposta non può che essere la più inquietante: visioni di altri, reali, mondi. Azzeccate in tal senso sono pure le location, in particolare il ghostbusteriano Chrysler Building, il famoso grattacielo con i doccioni a forma d’aquila.
I disegni di Raffaelli, definiti «laconici» nell’introduzione , pur mostrando un tratto grossolano, con la loro pastosità risultano assai efficaci nell’evocare le atmosfere dense e fumose, a tratti oniriche, del racconto, atmosfere un po’ retro e weird, e rimandano ai disegni dei vecchi fumetti americani.
Risorse Web:
Mauro Boselli su Wikipedia
Paolo Raffaelli su Wikipedia
Blog di Raffaelli
Sergio Bonelli Editore
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Un discorso a parte merita poi la meravigliosa copertina dell’artista No Curves, che ha realizzato una grande ritratto di Harlan con nastro adesivo colorato. L’effetto è notevole nella stampa, realizzata anche con tratti in rilievo. Inoltre a Lucca è stato possibile ammirare la splendida opera originale, esposta nella piazza che ospitava lo stand Bonelli.
Presso lo stand di Intesa San Paolo era pure possibile farsi intestare una carta prepagata raffigurante Harlan e incontrare Giusfredi.
Graficamente questo episodio, a colori, è diviso in quattro parti: la prima disegnata da Michele Rubini, la seconda da Nicola Genzianella, la terza da Michele Cropera, la quarta da Majo, con colori di Romina Denti e Giovanna Niro. Inoltre è un fumetto con illustrazioni, che costituiscono parte integrante del racconto, come in scene di battaglia o visioni, e sono state realizzate da un gruppo di artisti dell’Area Performance di Lucca Comics: Lucio Parrillo, Ivan Cavini, Paolo Barbieri, Alberto Dal Lago, Edvige Faini, Luca Zontini, Antonio De Luca, Angelo Montanini e Dany Orizio. Le illustrazioni sono straordinarie per la tecnica e per la costruzione della tavola: sono tutte belle e suggestive, e risulta difficile esprimere delle preferenze.
L’elemento che desta maggiore curiosità nell’episodio è senz’altro la presenza del Che, il quale campeggia gloriosamente in copertina, ma si rivela purtroppo poco più che una comparsa. L’esperimento risulta comunque gradevole e divertente, e d’altra parte l’inserimento di personaggi storici conferisce veridicità al racconto. Certo si tratta di una “realtà alternativa”, una reinvenzione di questi storici rivoluzionari. Il tutto a beneficio anche dell’atmosfera cubana, già forte di personaggi curiosi come l’impresario nano Fernandez e il santero/babalawo omertoso padre Hado.
Un episodio strepitoso, in cui