domenica 24 gennaio 2010

Abraham Van Helsing & Edouard Brasey, "Trattato di Vampirologia"

Titolo: TRATTATO DI VAMPIROLOGIA (Traité de Vampirologie)
Autore: ABRAHAM VAN HELSING, supervisione di ÉDOUARD BRASEY
Anno: 2009
Edizione italiana: CAIRO EDITORE, 2009
Traduzione: GIOVANNI ZUCCA
Copertina: ÉLODIE SARACCO
ISBN: 978-88-6052-258-0
Pagine: 352
I vampiri sono tornati e lentamente stanno diffondendo il loro contagio usando il migliore dei travestimenti: l’insospettabile compagno di scuola strafigo! Si sono fatti più furbi, si sono integrati, alcuni bevono addirittura sangue sintetico… ma i cacciatori non hanno smesso di stare all’erta: può capitare che qualche vampiro dimentichi le regole che stanno alla base di una sana convivenza col genere umano e, di conseguenza, lo si debba fermare con gli strumenti giusti. A questo punto diventa indispensabile avere la guida di un esperto, e chi meglio di Abraham Van Helsing, colui che uccise Dracula, può dispensare i migliori consigli in merito all’uccisione di queste creature delle tenebre?
Sembrava che l’eredità del più grande cacciatore di vampiri fosse rintracciabile solo nelle pagine del romanzo di Bram Stoker, fino a quando, cercando in una libreria antiquaria, Édouard Brasey s’imbatté in un polveroso in folio scritto proprio da Van Helsing.
Traducendo dal neerlandese e dal tedesco, Brasey ripubblica il prezioso testo preannunciando che, se anche l’opera non fosse stata stesa da Van Helsing, l’autore possedeva una vastissima conoscenza vampirologica e, conseguentemente, il testo è una vera e propria miniera di informazioni, premessa che non viene smentita procedendo con la lettura del testo.
Il libro è diligentemente diviso in tre parti, ognuna corredata da un ricco apparato di testimonianze tratte da celebri trattati sull’argomento dei quali si consiglia la lettura integrale.
La prima parte si occupa della storia dei vampiri, iniziando da Lilith e continuando con le divinità di sesso femminile dell’antichità fino all’età romana. L’autore spiega poi come, nel medioevo, il vampiro “cominci a indossare i calzoni” a causa della marginalità che ha assunto il ruolo femminile nel corso dei secoli. Il vampiro torna a manifestarsi nel XVIII secolo, nel quale, a causa del trionfo della ragione, le sicurezze garantite dalla Chiesa vacillano facendo trionfare le paure insite nell’inconscio delle popolazioni. Van Helsing rileva appunto che, proprio nel secolo dei lumi, abbiamo il trionfo dell’oscurità.
La seconda parte si occupa della “fisiologia del vampiro”, ne sono descritte le caratteristiche peculiari, si classificano le tipologie di vampiri che infestano l’Europa e si spiega minuziosamente come cacciare ed eliminare i succhia-sangue con le armi migliori.
L’ultimo capitolo analizza la psicologia del vampiro, anche se l’autore non è molto convinto che un vampiro possa cambiare atteggiamento sedendosi sul divano di Sigmund Freud. Vengono quindi esaminate le alterazioni provocate dall’alternanza delle fasi lunari e le varie perversioni sessuali.
Dopo le sconvolgenti conclusioni dell’autore segue un’appendice contenente estratti del trattato di Calmet e di De Plancy.

Sebbene l’aspetto possa trarre in inganno, il saggio è davvero ricco e ben strutturato, le annotazioni del cacciatore di vampiri sono completate da una vastissima documentazione storica e da illustrazioni chiarificatrici; si tratta di un’opera completa e indispensabile per chi vuole conoscere meglio questa affascinante creatura della notte.

Risorse Web:
Cairo Editore
Sito dell’autore (in francese)
L’autore su Wikipedia
Scheda di Trattato di Vampirologia
 

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