Episodio: IL DIVORATORE DI ANIME
Soggetto: GIOVANNI DI GREGORIO
Sceneggiatura: GIOVANNI DI GREGORIO
Disegni: ARTURO LOZZI
Colori: no
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: CRISTINA BOZZI
ISBN: no
Pagine: 96
Edizione: SERGIO BONELLI, 03-2009
Puntualmente in edicola il n.108 di Dampyr, edito da Sergio Bonelli. Questa volta Harlan e i suoi sono stati inviati in Francia a sconfiggere un’entità malvagia che sta mietendo vittime fra gli immigrati.
La citta di Bordeaux, ai giorni nostri, ha rimosso il suo passato di importante porto per il commercio degli schiavi, però, il signor Amadou, presidente dell’associazione Blanc et Noir, che si occupa degli immigrati clandestini, non vuole che questo triste capitolo della storia della città passi in secondo piano. La sparizione di alcuni profughi fa sì che Amadou si rivolga ad Harlan, affinché scopra chi sta dietro a queste scomparse e, soprattutto, chi è l’artefice del prosciugamento dei corpi senza nome, recentemente rinvenuti in una fossa comune. La schiavitù, purtroppo, continua anche ai giorni nostri con la tratta delle prostitute, di cui si occupa il misterioso Brungevin dirigendo le mosse dei suoi scagnozzi.
L’incontro con uno stregone africano illuminerà il dampyr sull’esistenza del “Divoratore di Anime”, una creatura che si nutre della vita delle persone che incontra, letteralmente prosciugandole. Il “Divoratore” è effettivamente Brungevin che, ai tempi della tratta dei negri, fu vittima di una maledizione e condannato a nutrirsi delle anime delle persone per l’eternità. La fuga di una prostituta fornirà ad Halan, Kurjak e Tesla la possibilità di trovare Brunjevin e ucciderlo.
Anche in questo volume, il secondo sceneggiato da Di Gregorio, e magistralmente illustrato da Lozzi, non mancano i riferimenti alla letteratura, come il diario di viaggio di Victor Hugo, nel quale vengono descritte le mummie della cattedrale di Saint Michel e che fornisce, ai nostri eroi, un indizio non trascurabile.
I flash-back, nel corso della storia, si rivelano importanti momenti esplicativi che aprono finestre sul passato e inquietano il lettore per la crudezza delle vicende narrate, inoltre sono orchestati in modo molto discreto affinché non costituiscano una brusca interruzione all’azione.
Lozzi, dopo essersi occupato di Dylan Dog, dimostra grande dimistichezza nell’illustrazione del soprannaturale, le sue mummie fanno davvero accaponare la pelle, e non risparmia neppure Tesla che, in più di un occasione, vediamo cambiare repentinamente da bionda affascinante a spietata succhiasangue col volto deformato e i canini snudati.
Risorse Web:
Dampyr su Wikipedia
Sergio Bonelli Editore
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