Episodio: L’OCCHIO DELL’INFERNO
Soggetto: MARCO FEBBRARI, MAURO BOSELLI
Sceneggiatura: MARCO FEBBRARI
Disegni: MAJO, DARIO VIOTTI
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: LUCA CORDA
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 10-2021
Raggiunta la Provenza, Harlan, Kurjak e Tesla si addentrano con Daniel e la sua amica Margot in un sotterraneo al di sotto dei resti di un monastero, dove trovano i resti del mattatoio di un Maestro della Notte. Qui Harlan ha la visione della vampira Azara, la quale rese suoi schiavi alcuni cavalieri templari impegnati nel trasporto del tesoro dell’ordine; i cavalieri vennero poi aiutati nella fuga da Vassago, all’epoca inquisitore e nemico di Azara, interessato a un particolare manufatto, l’Occhio dell’inferno, mediante il quale sembra si possano riconoscere le creature infernali.
Caleb scopre intanto che Azara è la più giovane dei Maestri, allevata personalmente da Dagda e iniziata a molti dei suoi segreti. Visse a lungo sotto l’ala di Erlik Khan, poi entrò nell’ordine dei Templari. In seguito alla morte di Dagda, si mise alla ricerca delle sue invenzioni perdute in tutto il mondo, e nel XIV secolo trovò l’Oculus nella penisola arabica, forse nascosto da Vathek.
I nostri si trovano così in mezzo al rinnovato scontro tra Azara e Vassago, e dovranno adoperarsi per liberare Claire e Margot, fatte prigioniere, ma non prima di aver deciso da che parte stare.
Febbrari e Boselli imbastiscono una avvincente storia d’avventura, la cui prima parte scorre tra ricerche e flash-back dei passati scontri tra il demone e la vampira. Il finale ha uno sviluppo inaspettato nel compromesso che Harlan deve accettare per ottenere il consiglio di Amber, che vuole salvare la sorella Azara. Harlan accetta pur sapendo che Caleb non ne sarà contento, ma rivendicando la sua libertà di scelta, poiché l’amesha non è il suo «padrone». Assai promettente il personaggio di Azara, che consente agli sceneggiatori di mostrare un piccolo squarcio della misteriosa vita dei Maestri al loro arrivo sulla Terra, quando era ancora in vita il più saggio di loro, l’anziano Dagda.
Molto suggestivi, come sempre, i disegni di Majo, che realizza il breve antefatto ambientato nel 1100. La storia contemporanea è invece realizzata graficamente da Viotti, il quale ha un tratto molto accurato e pulito, come risulta particolarmente evidente nelle barbe, nei legni delle navi, nelle cotte di maglia. Netti e precisi i volti con espressioni spesso rese drammatiche da un sapiente uso di luci e ombre. Le tavole realizzate dall’artista presentano molte vignette doppie e anche qualche quadrupla, nelle scene più intense e scenografiche.
Risorse Web:
Mauro Boselli su Wikipedia
Intervista di Fumetti Avventura a Marco Febbrari
Majo su Wikipedia
Pagina Facebook di Viotti
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr
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