venerdì 23 settembre 2022

Dampyr - N.260

Testata: DAMPYR, N.260
Episodio: LA STORIA DI JACK LANTERN
Testi: NICOLA VENANZETTI
Disegni: MICHELE CROPERA
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 11-2021

A metà Ottocento Jack Whelan girava l’Irlanda con uno spettacolo di “Phantasmagoria”: per mezzo di una lanterna magica dava corpo alle immagini di folletti e diavoli, che sembravano prendere vita davanti agli occhi esterrefatti del pubblico. Il segreto di Jack, di cui erano all’oscuro anche l’impresario e il figlio adottivo Robert, era l’aiuto di una strega, la “venerabile” Cailleach. In cambio del suo potere, indossando la spaventosa maschera di una lanterna intagliata, Jack procurava anime alla strega per prolungarne la millenaria esistenza. Robert era dunque destinato a essere ucciso perché il padre adottivo ne assumesse l’identità.

Jack è in attività ancora oggi, e la notizia delle sue ultime vittime attira Harlan ed Emil nella contea di Donegal, in Irlanda. I nostri scoprono così che la storia di Stingy Jack, condannato eternamente a vagare in un limbo alla luce di una lanterna, è ben più che una leggenda. Indagando sulla sua maschera, un’antica lanterna simile a quelle intagliate anticamente in Irlanda per la festa di Ognissanti, Dampyr e socio giungono al Blue Velvet Circus, che Jack ha appena lasciato dopo un litigio con l’impresario di turno. Harlan e Kurjak vengono aiutati a cercare l’uomo dalla trapezista Grace, la ragazza di Sean, il nuovo figlio adottivo di Jack, la quale ha il potere di vedere nell’animo delle persone. L’anima e il potere di Grace fanno gola a Cailleach, che aiutata da Jack intraprende un diabolico piano per impadronirsene. Ma per riuscire nel loro intento, i due dovranno prima affrontare Harlan e Kurjak.

Questa storia di Venanzetti affonda nel folklore irlandese svolgendosi in una suggestiva atmosfera felliniana. Interessanti e assai diversi i due villain dell’episodio: irrimediabilmente malvagia è certamente la strega Cailleach, mentre Jack Whelan ha l’attenuante di un’infanzia di schiavitù a lavorare nelle miniere e di una solitudine mitigata soltanto dall’accoglienza ricevuta dalla strega. Pesano qui l’assenza e/o il fallimento dei genitori, dei padri in particolare, dato che Jack diventerà un padre padrone, incapace di qualsiasi affetto e umanità.
Cropera realizza con abilità un’atmosfera cupa, plumbea, in un racconto che mette in scena la malvagità, l’egoismo e la miseria umana. Impagabili le espressioni furbesche o ammiccanti di alcuni personaggi, tipicamente resi con fattezze dai tratti spigolosi, com’è nello stile dell’artista. Molto belle le scene della collina e della casa della strega, e dei riti druidici, in cui il gioco di ombre riesce a tradurre in immagini il senso di minaccia e di pericolo che incombe su Grace.



Risorse Web:
Pagina Facebook di Nicola Venanzetti
Pagina Facebook di Michele Cropera
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr

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