giovedì 25 novembre 2010

Cradle of Filth, "Darkly, Darkly, Venus Aversa"

Titolo: DARKLY, DARKLY, VENUS AVERSA
Artista: CRADLE OF FILTH
Line-up: DANI FILTH, PAUL ALLENDER, DAVE PYBUS, MARTIN “MARTHUS” SKAROUPKA, JAMES McILROY, ASHLEY ELLYLLON
Casa discografica: PEACEVILLE
                                                      Artwork: NATHALIE SHAW
                                                      Uscita: 01-11-2010

Fin dagli esordi i Cradle of Filth si sono ispirati ai vampiri nelle loro canzoni, con un sound che evocava atmosfere cimiteriali e i momenti angosciosi ed estatici del morso. Dany Filth, con i suoi rochi acuti, ci ha condotto nelle stanze del castello della Contessa Bathory e, con l’abilità di un attore, ci ha reso partecipi delle atroci torture perpetrate dalla sadica nobildonna.
Dopo i primi indimenticabili tre album è cominciato il lento declino della band, che, con Ninphetamine e Thornography, ha fatto allontanare i fan storici e avvicinare coloro che, pur amanti degli orpelli gotici e dark, preferivano un sound più orecchiabile.
I tempi ora sono maturi per una resurrezione artistica e i Cradle of Filth hanno deciso di riprendere i temi che li hanno resi famosi, tornando a suonare un black metal genuino, che non sacrifica l’aspetto melodico in un’atmosfera cupa e orrorifica.

Ed ecco finalmente il nuovo album: Darkly Darkly Venus Aversa, un concept dedicato a Lilith, che rinasce come divinità nel mondo attuale.
La splendida copertina, realizzata da Nathalie Shaw (una novella Lilith vestita di rosso che, come Eva, regge il frutto dell’albero proibito alle sue spalle, mentre un serpente avvolge le spire nel suo braccio), costituisce già un invito all’ascolto e la garanzia di una piacevole sorpresa.
Darkly Darkly Venus Aversa non è paragonabile ai primi album, in virtù di una maggiore attenzione alla qualità dei suoni che sono diventati più cristallini e curati. Possiamo apprezzare una certa varietà stilistica delle canzoni spaziando da momenti duri e velocissimi (One Foul Step From The Abyss e The Nun with the Astral Habit) a spazi più gotici con l’intervento della voce femminile (Lilith Immaculate, Forgive Me Father).
Il ritorno al vampirismo, in questo caso alle origini dello stesso, ha dato nuovo vigore a una band che ormai credevamo finita e, invece, ritroviamo maturata e pronta a stupirci ancora.

Tracklist:
01. The Cult of Venus Aversa
02. One Foul Step from the Abyss
03. The Nun with the Astral Habit
04. Retreat of the Sacred Heart
05. The Persecution Song
06. Deceiving Eyes
07. Lilith Immaculate
08. The Spawn of Love and War
09. Harlot on a Pedestal
10. Forgive Me Father (I Have Sinned)
11. Beyond Eleventh Hour



Risorse Web:
Sito ufficiale dei Cradle of Filth
Intervista ai Cradle of Filth sul nuovo album
Traduzione di Thirteen Autumns and a Widow
 

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