martedì 22 novembre 2022

Dampyr on the screen: intervista a Riccardo Chemello

In occasione dell’incontro di lunedì 14 novembre presso la Feltrinelli di Milano, abbiamo scambiato due chiacchiere con Riccardo Chemello, regista di Dampyr, opera prima della neonata Bonelli Entertainment. Anche Riccardo è qui all’esordio, trattandosi del suo primo lungometraggio a soggetto, ma ha alle spalle una lunga esperienza di regista di video di parkour e sport freestyle, oltre che di importanti spot pubblicitari.

Allora, Riccardo, siete soddisfatti della riuscita del film? Cambieresti qualcosa con il senno di poi?

No, siamo supersoddisfatti. Questo è il “progetto zero” della Bonelli, che serve a noi, all’azienda e ai produttori per entrare in questo business. È una grande palestra che ci permetterà in futuro di eccellere ancora di più. Quindi non cambierei niente, anche perché il nostro obiettivo era di mostrare questo film in tutto il mondo e uno dei più grandi passi è stata la vendita a una major, la Sony. Lo abbiamo venduto, mesi fa, molto prima che il film uscisse: per noi è stato il coronamento del progetto, perché questo è un film che parte dall’Italia, ma che ha un respiro internazionale e l’ambizione di andare negli Stati Uniti, in America latina, in tutti i paesi del mondo. E grazie a Sony, con la loro distribuzione, sarà possibile.

Abbiamo sentito in qualche dichiarazione delle difficoltà incontrate dagli interpreti nelle scene un po’ più fisiche. Puoi garantirci che nessun attore è stato maltrattato durante le riprese del film?
Ma no [ride, ndr]! Siamo una produzione di alto livello, in cui c’è uno standard qualitativo impeccabile da rispettare. No, assolutamente! Poi diciamo che gli attori sono tutti dei professionisti iper-allenati, ognuno ha lo stunt double per le scene più rischiose, c’è uno stunt coordinator di importanza internazionale. No, è un film che rispetta tutti gli standard qualitativi. Stiamo parlando della Eagle Pictures, una delle case di produzione più importanti in Italia e nel mondo!

Siamo sollevati! Tornando seri: ho trovato molto riuscite le scene in diurna, come ad esempio quella bellissima iniziale, in cui siamo trascinati nel paese di Yorvolak, e anche la scena del finto esorcismo di Harlan nel villaggio di Iostamira, in cui si accenna anche al folklore, che è un elemento del fumetto di Dampyr. Ci racconti qualcosa di questa location e delle riprese di questa sequenza?
Sappiamo che Dampyr vive ed è ambientato in quel contesto. È quello che ci serviva in quella prima fase: un contesto folkloristico, un ambiente abbandonato e isolato, diverso rispetto a quello della seconda parte del film. Quindi abbiamo speso molto tempo e risorse per cercare paesini veri e abbandonati. Pensate che Yorvolak in realtà si chiama Dacia, è un paesino quasi tutto di etnia Rom, dove avevamo il traduttore tra la loro lingua e il rumeno, e tra rumeno e inglese/italiano. Siamo andati proprio a immergerci in questo tipo di contesto. E siamo fieri del risultato, anche se ci ha richiesto un sacco di tempo.

Su internet si è un po’ scatenato un sorta di “Toto-Maestro” attorno al libro che Harlan trova alla fine del film. Vi abbiamo riconosciuto Draka e Amber. Qualcuno ha intravisto tra gli altri maestri Nergal, Vlatna, Erlik-Khan…
I disegni sono stati fatti da Majo. Chi c’è lì, lo capirete meglio quando uscirà in streaming. Io purtroppo non vi posso dire più di quello che avete già visto voi… mi dispiace!

Ora siamo alla Sony. Quali sono i prossimi passi del film?
Il prossimo passo è di uscire dall’Italia. Lo scopo è la distribuzione in tutto il mondo. Probabilmente in alcuni paesi andrà direttamente su piattaforma, in altri avrà una distribuzione cinematografica. Adesso non lo sappiamo ancora con precisione. D’altra parte ricevo informazioni, ma non sono io che ho il controllo di questa cosa: per adesso sappiamo che si sta costruendo tutto l’impianto. Le notizie le troverete poi probabilmente nelle testate quando saranno ufficiali.

A prescindere dalle trasposizioni – non vogliamo scucirti indiscrezioni – c’è oltre a quella delle origini una storia di Dampyr che ti ha colpito particolarmente?
Sì, certo! C’è Transylvanian Express: amo quella storia di ritorno alle origini. Poi mi piacciono molto I lupi mannari, uno spin-off su Draka, il numero 100 [Il re del mondo, ndr] e il numero 200 [La legione di Harlan Draka, ndr]. Ci sono ancora Sotto il ponte di pietra, le storie e i flash-back di Tesla a Berlino. Mi piacciono molto gli episodi di Lord Marsden, il Maestro di Londra. E c’è poi tutto il filone di Nergal e Praga: forse queste sono le più affascinanti.

La nostra domanda di rito per concludere: qual è il tuo primo incontro con il vampiro?
Si chiama Bram Stoker. Quand’ero piccolino, da bambino, avevo letto questo libro e me ne pentii, perché non dormii per tutta la notte [ride, ndr]! Ce l’avevo lì, non so se era di mio papà o di mio fratello, più grande di me. Pensa che l’avevo letto e avevo avuto paura, per cui lo abbandonai: avrò avuto dieci anni e non dovevo leggerlo! Rifeci poi lo stesso errore leggendo L’esorcista. Li abbandonai là dopo le prime cinquanta sessanta pagine. Poi li ho ripresi alla fine della scuola media. Forse Bram Stoker è il libro di vampiri più bello che abbia mai letto in vita mia. Ne ho un ricordo magnifico: è stato il mio primo e il più bello.

Abbiamo gusti simili, devo dire. Grazie, Riccardo, e speriamo di risentirci presto per il sequel. Ad maiora!




Risorse Web:
Sito ufficiale di Riccardo Chemello
Canale Youtube di Riccardo Chemello
Il trailer ufficiale del film
Pagina Facebook del film
Bonelli Entertainment
 

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