Il testo integrale dell’intervista: Il cinema del superuomo in nero.
Di seguito qualche brano in anteprima:
A.T.: «Dracula rappresenta un tesoro: il fatto che tanto sia stato prodotto su di lui, in tempi e luoghi diversissimi, basta a dare un’idea di quante pulsioni e repulsioni umane egli racchiuda in sé. Non è semplicemente una sorta di supereroe orrorifico, è davvero uno di noi.»
F.P.: «Questa figura ha conosciuto una trasformazione molto forte nel tempo: dagli impresentabili vampiri-orchi del folklore si è passati a modelli letterari e cinematografici sempre più seducenti e infine più buoni. I loro limiti di azione sono stati progressivamente relativizzati, e i poteri accresciuti.
È però rimasta – o addirittura si è enfatizzata – la dimensione equivoca, lo statuto indecidibile della creatura insieme viva e morta, che è anche umana e ferina, concreta e spettrale… e, in ultimo, seducente e minacciosa. Visto che da questa tensione l’Occidente resta molto affascinato, è probabile che i vampiri continueranno a frequentarla: e poco importa che indossino mantelli neri o tute fetish.»
F.P.: «Sarebbe importante che un certo approccio critico al fantastico trovasse più spazio nelle agenzie di formazione, nelle scuole, coinvolgendo chi già se ne occupa: rappresenterebbe uno strumento in più, prezioso anche perché i ragazzi sono grandi fruitori di questi miti. [...]
Un’insegnante voleva chiamarmi a parlare di vampiri in una scuola media, ma la preside l’ha bloccata: temeva che apparisse propaganda satanista...»
Risorse Web:
Intervista a F.Pezzini su Cercando Carmilla
Intervista a F.Pezzini e A.Tintori su The Dark Screen
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