Autore: FRED VARGAS
Anno: 2008
Edizione italiana: EINAUDI, 2009
Traduzione: MARGHERITA BOTTO
Copertina: MICHAEL TREVILLION
ISBN: 978-88-O6-19689-9
Pagine: 400
È disponibile in libreria da circa un mese, nella collana “Stle Libero” Einaudi, il nuovo romanzo di Fred Vargas.
Non è la prima volta che il commissario Adamsberg ha a che fare con il sovrannaturale, infatti in passato l’abbiamo già visto indagare su un presunto licantropo e su apparizioni di fantasmi irrequieti. Questa volta dovrà confrontarsi con i miti e le superstizioni relative all’esistenza dei vampiri.
Adamsberg è a Londra per un convegno quando, davanti al cimitero di Highgate, vengono ritrovate diciassette scarpe calzate da altrettanti piedi di cadaveri.
Tornato in Francia, il commissario è subito chiamato ad intervenire su una scena del crimine a dir poco agghiacciante: quel che rimane del signor Vaudel è sparpagliato per tutta la casa. Successivamente, la polizia austriaca informa i colleghi parigini di un omicidio avvenuto con le medesime modalità di quello di Vaudel: il responsabile sembra sia un serial killer, battezzato “Zerquetscher”.
Nel corso delle indagini, Adamsberg scopre di essere stato incastrato. Ha ricevuto anche una visita dall’assassino, che gli ha detto di essere nientemeno che suo figlio. Profondamente sconvolto e deciso a posticipare il suo fermo, decide di recarsi a Kisilova, un paesino della Serbia di cui accenna il defunto in una lettera. Giunto sul posto, troverà il luogo di sepoltura di Peter Plogojovitz, il primo vampiro documentato nelle cronache, e verrà a conoscenza del giuramento di vendetta che un soldato, di nome Arnold Paule, vittima di Plogojovitz e vampiro a sua volta, fece nei confronti di tutta la discendenza del primo vampiro. Il prefisso “Plog” è presente nel cognome delle vittime dello Zerquetscher, e il corpo di Plogojovitz pare sia stato trasportato ad Highgate... a questo punto bisogna trovare chi è l’emulo di Arnold Paule, responsabile dei delitti e dello “scherzo” delle scarpe davanti al cimitero.
Pur con una trama alquanto intricata, Vargas ci racconta le peripezie del commissario Adamsberg in modo scorrevole e lineare, dando giusto spazio all’aspetto umano e sentimentale, che è ben bilanciato con la suspense e i colpi di scena. Tutto il romanzo è piacevolmente condito da un umorismo genuino, che trasforma il prefisso “plog” in una simpatica esclamazione. La leggenda del vampiro, frutto di un accurato lavoro di ricerca, è proposta come un racconto da bar, ma grazie alla buona evocazione dell’atmosfera da villaggio rurale, il lettore viene investito da quella sorta di timore reverenziale, condiviso dai personaggi del romanzo.
Si finisce, così, per entrare veramente nel “luogo incerto” rappresentato dalla mente umana, la quale, per trovare la salvezza, è talvolta costretta ad allontanarsi dai sicuri percorsi della razionalità per addentrarsi nell’intricato roveto della superstizione.
Risorse Web:
Fred Vargas su Wikipedia
Casa Editrice Einaudi
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