lunedì 28 febbraio 2011

Jasper Kent, "I Dodici"

Titolo: I DODICI (Twelve)
Autore: JASPER KENT
Anno: 2009
Edizione italiana: RIZZOLI, 2010
Traduzione: ILARIA KATERINOV
Copertina: FOTO DI REID, WILTON, BADENHORST, DRACHAL, BLIZNETSOV
ISBN: 978-88-17-o4228-4
Pagine: 432
In tutte le librerie, da settembre, è disponibile il primo romanzo di Jasper Kent, intitolato I Dodici e pubblicato da Rizzoli.

Siamo nell’autunno del 1812: Napoleone, con la sua Grande Armée, è in marcia verso Mosca e ai soldati russi serve un piano fermarlo.
Il protagonista e voce narrante, Aleksej Ivanovič Danilov, per alleviare l’angoscia dell’imminente battaglia, s’incontra con una prostituta che si fa chiamare Dominique; fra i due nasce qualcosa di più profondo di un “rapporto commerciale”, un sentimento talmente intenso da rendere Aleksej geloso degli altri clienti, in particolare di Maks suo commilitone e amico.
Aleksej, Maks, Vadim e Dmitrij sono impegnati nella resistenza e quest’ultimo ha un idea infallibile: dodici guerrieri che costituiranno una difesa invalicabile. Dmitrij presenterà ai compagni gli Opričniki, giunti dalla Valacchia al seguito di un agghiacciante individuo, i cui nomi sono quelli degli apostoli, Iuda compreso.
Gli Opričniki mettono subito in chiaro le condizioni del’alleanza: i soldati russi, durante il giorno, prepareranno la strada per le loro incursioni notturne. A ognuno dei protagonisti saranno assegnati tre Opričniki. I Valacchiani, già alle prime battaglie, dimostrano il loro valore infliggendo numerose perdite nell’esercito napoleonico.
Aleksej presto verrà a conoscenza del tradimento di Maks e deciderà di non assistere alla sua esecuzione, della quale si occuperanno gli Opričniki. Maks non è stato giustiziato solo perché schierato con i francesi. Il soldato ha scoperto qualcosa sul conto degli uomini assoldati da Dmitrij.
Aleksej scoprirà presto ciò che Maks voleva dirgli in punto di morte. Pedinando uno degli Opričniki, assisterà al suo macabro pasto e gli torneranno alla mente le fiabe di sua nonna che lo terrorizzavano da piccolo; un nome emergerà dalle nebbie della memoria: Vurdalak, il vampiro.
A questo punto Aleksej si dedicherà all’uccisione degli Opričniki e, quando avrà informato Dmitrij, scoprirà, sconcertato, che l’amico sapeva tutto, li aveva già incontrati in Valacchia saggiando il loro valore contro l’esercito turco.
I francesi riescono a occupare Mosca, ma il sopraggiungere dell’inverno li costringe alla ritirata e sembra che gli Opričniki li accompagneranno garantendosi ulteriori scorte alimentari. Aleksej non si arrende, deve vendicare la morte di Maks e Vadim, e non ha digerito lo scherzo perpetratogli da Iuda che gli ha fatto credere di aver vampirizzato la sua amante; decide di inseguirli, incurante del gelo e della neve.

I vampiri di Kent sono quelli della tradizione, possono essere uccisi col sole e con il classico paletto nel cuore. La trasformazione prevede lo scambio di sangue e, man mano che passano gli anni, i neo-vampiri perdono tutte le caratteristiche umane, in particolare la coscienza, e per questo si rivelano soldati infallibili. Non a caso l’autore sceglie il nome Opričniki, come la guardia personale di Ivan il Terribile, tristemente famosa per le torture inflitte ai prigionieri. L’unica eccezione è Iuda che, pur non essendo un vampiro, riesce a farlo credere durante tutto il romanzo, dando prova che esistono anche uomini talmente privi di scrupoli da rasentare il soprannaturale.
L’idea di base del romanzo è ottima, ma poteva avere uno sviluppo migliore e più credibile poiché, essendo gli Opričniki gli unici avversari capaci di fermare i francesi, non avrebbe senso ucciderli. Inoltre la loro eliminazione è fin troppo facile, al punto da smentire l’efferatezza dei vampiri in battaglia.
I personaggi sono descritti con pochi elementi concernenti la fisicità ed è piuttosto scarsa l’introspezione dei comprimari, a differenza di Aleksej che riflette fin troppo sulle sue decisioni.
Le scene di guerra si svolgono velocemente in poche righe, ricorrendo, talvolta, a metafore completamente fuori luogo.
L’esordio narrativo di Jasper Kent non è stato certo dei migliori, a I Dodici succederanno altri quattro romanzi ambientati in Russia con Aleksej Danilov protagonista (il secondo Thirteen Years Later è già stato pubblicato in inglese), che, speriamo, possano vantare un miglioramento stilistico che ci regali avventure più entusiasmanti.

Risorse Web:
Sito di Jasper Kent
Jasper Kent su Wikipedia
Casa editrice Rizzoli
 

1 commento:

  1. "essendo gli Opričniki gli unici avversari capaci di fermare i francesi, non avrebbe senso ucciderli."
    L'intera questione viene a lungo dibattuta nel libro da Ljosa e alla fine giunge alla conclusione che essi vadano distrutti in quanto esseri contronatura,quindi non è affatto una scelta senza senso.Inoltre:
    -La vastita dell'esercito francese è tale che anche con il loro aiuto la vittoria non è comunque sicura.
    -Gli Opricniki si cibano anche dei civili russi.
    Mi sembra abbastanza per decidere di sterminarli.

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