lunedì 10 maggio 2010

Dampyr - N.122

Titolo: DAMPYR, N.122
Episodio: IL PENITENZIARIO
Soggetto: DIEGO CAJELLI
Sceneggiatura: DIEGO CAJELLI
Disegni: GIULIANO PICCININNO
Colori: no
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
ISBN: no
Pagine: 96
Edizione: SERGIO BONELLI, 05-2010
In tutte le edicole è disponibile, dal 6 maggio, il numero 122 di Dampyr, intitolato “Il Penitenziario”.

Il signor Redford è da poco diventato direttore del penitenziario Rose Hill e si è già reso conto che tutte le sue buone intenzioni, volte a migliorare le condizioni dei carcerati, non sono valse a nulla di fronte alle liti tra gang rivali e alla crudeltà di alcuni secondini.
Il numero dei feriti e dei decessi inspiegabili fra le mura del carcere angoscia terribilmente il nuovo direttore; questo turbamento si aggrava non appena un detenuto gli confida che, all’interno del penitenziario, c’è un fantasma capace di terrorizzare a morte chi lo incontra.
Redford decide di contattare il famoso medium non vedente Dellroy Washinghton, il quale, ormai anziano e pieno d’acciacchi, chiede all’amico Harlan Draka di accompagnarlo.
Il Dampyr e il medium, sotto lo sguardo astioso e diffidente dei secondini, cominciano subito a perlustrare il penitenziario alla ricerca dell’energia negativa che ha dato vita alle apparizioni. Cadendo in trance, Harlan scoprirà che il desiderio di vendetta di un ex detenuto, discendente da un’antica casta sacerdotale Maya ucciso dalla violenza delle guardie, ha evocato un’antica divinità precolombiana, la cui ira dovrà essere placata attraverso un rituale. Tale cerimonia esporrà il Dampyr a un grave pericolo e comporterà il sacrificio di un innocente…

La fantasia e abilità di Diego Cajelli hanno indubbiamente dato origine alle avventure più entusiasmanti di Dampyr: “Il Penitenziario” non costituisce certo un’eccezione . Partendo dal tema dei carceri infestati, come Alcatraz, che è diventata una delle tappe preferite dei ghost hunters, Cajelli evidenzia il tema attualissimo della violenza penitenziaria, per poi esumare un mito precolombiano ed esotico che non stride affatto con la vicenda, anzi le conferisce una più intensa carica di pathos.
Veramente pregevoli le tavole di Giuliano Piccininno, caratterizzate da un paziente tratteggio e da dettagliatissimi primi piani.

Risorse Web:
Il blog di Cajelli
Cajelli su Wikipedia
Piccininno su Wikipedia
Sergio Bonelli Editore
 

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