venerdì 12 aprile 2013

Lynsay Sands, "Al Primo Morso"

Titolo: AL PRIMO MORSO (A Quick Bite)
Autore: LYNSAY SANDS
Anno: 2005
Edizione italiana: DELOS BOOKS, 2011
Traduzione: ANNARITA GUARNIERI
Copertina: n.i.
ISBN: 978-88-6530-168-5
Pagine: 432
Abbiamo conosciuto Lissianna e Gregory in Bianco, Celibe e Vampiro, pubblicato da Delos nella collana “Vampiri e paletti”. Al Primo Morso racconta le circostanze che li hanno portati a diventare la coppia affiatata di vampiri che sono tuttora.
La cronologia di questi romanzi della Sands non è stata rispettata fedelmente in Italia, comunque il carattere autoconclusivo rende ogni volume facilmente fruibile anche a chi non conosce gli antefatti.

Lissianna, pur essendo una vampira, vive con un grosso handicap: ha la fobia del sangue. Questa condizione non le consente di nutrirsi dalle sacche prelevate nelle banche del sangue, come ogni vampiro che si rispetti, costringendola a sottoporsi a periodiche trasfusioni oppure a mordere i malcapitati che si presentano al centro d’accoglienza, ove lavora come assistente sociale, rischiando di restare intossicata da alcool o sostanze stupefacenti che avvelenano l’organismo dei senzatetto.
La sera del suo compleanno, Lissianna trova una sorpresa legata sul suo letto. Si tratta del dottor Gregory Hewitt, uno psicologo esperto nella cura delle fobie, rapito con l’ipnosi dalla madre di Lissianna perché risolva il problema della figlia.
Ripresosi dallo stupore e dall’imbarazzo derivante dall’essersi fatto rapire senza opporre resistenza, Gregory decide di aiutare la vampira per la quale prova anche un’attrazione irresistibile. Anche Lissianna prova dei sentimenti nei confronti del terapeuta ed è molto incuriosita dal fatto di non riuscire a leggergli nella mente come succede con gli altri uomini. La nascente storia d’amore, prima di poter raggiungere il meritato lieto fine, sarà osteggiata dal fato in ogni maniera, a cominciare dall’invadenza dei membri della famiglia Argeneau, per finire con un agguato teso a Lissianna da un sacerdote, che ha scoperto la sua natura vampirica, ed è pronto a tutto per cancellare dalla faccia della terra la progenie del demonio.

Anche in questo volume l’autrice racconta l’origine dei vampiri, intesi come gli abitanti della perduta Atlantide che, grazie ai naniti contenuti nel loro sangue, hanno notevoli capacità rigenerative, invecchiano molto lentamente ma, contemporaneamente, non possono esporsi alla luce diretta del sole e devono nutrirsi di sangue.
Com’è già successo nel romanzo precedente, l’essere umano cui sono riferite queste sconvolgenti rivelazioni, ha una reazione molto pacata e metabolizza il tutto piuttosto bene. La vita familiare dei vampiri è in tutto e per tutto simile a quella delle famiglie umane, sebbene possano avvalersi di mezzi più persuasivi rispetto ai comuni mortali per ottenere qualcosa. Anche la famiglia Argeneau custodisce i propri scheletri nell’armadio, a riprova che nemmeno il trascorrere dei secoli può lenire certi dolori.
Non mancano le situazioni equivoche e imbarazzanti che rendono il romanzo una lettura leggera e scorrevole, se non si presta troppa attenzione agli immancabili refusi ed errori di traduzione dei romanzi editi da Delos.

Risorse Web:
Sito di Lynsay Sands
Lynsay Sands su Wikipedia
Delos Books
 

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