Autore: CHELSEA QUINN YARBRO
Anno: 1982
Edizione italiana: GARGOYLE BOOKS, 2008
Traduzione: FLORA STAGLIANÒ
Copertina: GRAFEMA
ISBN: 978-88-89541-22-7
Pagine: 624
Il quinto romanzo dedicato al conte vampiro Saint-Germain è ambientato negli anni Venti. Nell’immediato dopoguerra sono in corso numerosi cambiamenti politico-sociali capaci di compromettere seriamente le condizioni dell’antica nobiltà.
Nel 1917 la Russia è in piena rivoluzione, Franchot Ragoczy, conte di Saint-Germain, è stato fatto prigioniero e condannato a morte. Fortunatamente riesce a fuggire dai suoi aguzzini e s’incammina verso la Baviera, dove il devoto Roger lo attende nel Castello Saint-Germain. Durante il viaggio incontra Irina, una nobildonna russa caduta in disgrazia dopo aver perso marito e figli, e una bambina di sette anni di nome Laisha. La piccola ha perso la famiglia e non ricorda niente del periodo precedente l’incontro con Ragoczy; il vampiro prende a cuore la sua sorte e la fa diventare le sua pupilla, si prodigherà affinché Laisha possa nutrirsi e, appena giunto in Baviera, le garantirà un’istruzione.
Saint-Germain avrà premura di conoscere i vicini, una famiglia di ebrei i cui figli diventeranno compagni di gioco di Laisha, e Gudrun Osteneige, una donna costretta ad occuparsi di un marito invalido. Il fratello di Gudrun è un giovane sconsiderato e irrispettoso, per di più è affiliato alla Thule quindi entusiasta delle ideologie naziste che stanno prendendo piede in Europa.
Laisha intanto cresce e Saint-Germain la porta con sé nei suoi viaggi d’affari, fiero dell’entusiasmo che la ragazza mostra davanti alla bellezza delle antiche città europee.
A Parigi, intanto, Madelaine de Montalia, che abbiamo visto diventare vampira in Hotel Transilvania, è una brillante archeologa e intrattiene una relazione sentimentale col giornalista americano James Emmerson Tree.
Nelle città accadono sempre più spesso disordini e tumulti, a causa dell’instabilità politica ed economica, e in uno di questi Laisha viene barbaramente uccisa. Il lutto getta Saint-Germain in uno stato di prostrazione mai provato, che nemmeno la vendetta riuscirà a mitigare.
Un altro romanzo scritto con uno stile impeccabile, frutto di un’analisi storica attenta nella quale la finzione riesce a insinuarsi nella realtà con discrezione. Come negli altri romanzi della saga, il vampiro non è il responsabile degli orrori descritti nella trama anzi, in questo caso più che mai, è una vittima poiché è stato privato dell’affetto più importante. Solo dopo la perdita di Laisha, Saint-Germain pensa alla “vera morte”, rivelandosi più umano di quanto lo abbiamo mai visto. Umanità che traspare anche dai dialoghi nostalgici in cui ricorda le amicizie avute in epoche passate.
I capitoli, come in ogni romanzo della scrittrice, sono intervallati da documenti epistolari prodotti dai protagonisti, elemento che, oltre a conferire una sorta di veridicità ai fatti narrati, non appesantisce per niente il romanzo, anzi si rivela chiarificatore al pari del ricco apparato di note.
Risorse Web:
Gargoyle Books
Scheda di Un Destino di Sfida
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