martedì 21 novembre 2017

Dampyr - N.212

Titolo: DAMPYR, N.212
Episodio: EL DíA DE LOS MUERTOS
Soggetto: CLAUDIO FALCO
Sceneggiatura: CLAUDIO FALCO
Disegni: FABIANO AMBU
Colori: no
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: RICCARDO RIBOLDI
ISBN: no
Pagine: 96
Edizione: SERGIO BONELLI, 11-2017
L’albo di Dampyr, in edicola questo mese, ci porta in Messico nel pieno dei festeggiamenti del giorno dei morti. Secondo la cultura azteca, in questo periodo i morti varcano il confine che separa il loro regno, il Mictlan, da quello dei vivi. Oggi la ricorrenza si festeggia nelle strade indossando colorate maschere funebri e degustando specialità, come il pan dei morti, preparate per l’occasione, dei sanguinari rituali pre-colombiani rimane solo il macabro ricordo che s’insinua nell’atmosfera carnevalesca.

Il team di Harlan Draka giunge in Messico dopo la segnalazione, da parte dell’agente Quintana, dell’esistenza di un nuovo gruppo di narcotrafficanti che si fa chiamare “los hijos de Ixtlàn, e sembrerebbero legati a un Maestro della Notte che ha già avuto la peggio dopo essersi scontrato col dampir. 
Questi vampiri si sono alleati con Abigor, un pezzo grosso dello spionaggio infernale.
Mentre Harlan e i suoi si trovano a Tepito, nel pieno della celebrazione della festa dei morti, incontrano donna Jimena che chiarisce loro le origini azteche della festa. Un’imboscata ordita dai vampiri porta i nostri eroi in un antico tempio, il dampyr precipita in un portale e si ritrova nel Mictlan.
Harlan riuscirà a sopravvivere alle insidie di questo spaventoso e mutevole regno , nel quale dovrà pure combattere anche con Abigor, grazie alla sua natura vampirica, che prenderà il sopravvento, e al provvidenziale sopraggiungere di Tesla.

Quest’albo di Dampyr si rivela una lettura interessante per il periodo di Halloween grazie all’abilità di Claudio Falco nel destreggiarsi fra la quotidianità, il folklore e l’horror.
La piaga tuttora attuale dei cartelli della droga diventa l’incipit ideale per calarsi nel grottesco climax della festa dei morti e un viaggio nell’aldilà è proprio la ciliegina sulla torta. Ma Claudio Falco ha anche il merito di lasciare aperte nuove ipotesi sul futuro dei nostri eroi e, anche questa volta, sembra proprio che un antico nemico farà ritorno.

Fabiano Ambu è indubbiamente uno dei migliori disegnatori italiani e anche in quest’albo non ci delude, soprattutto per il pathos che riesce a creare con la distribuzione delle ombre che si diradano e concentrano attraverso un diligente uso del puntinato e dei tratteggi. Il meglio, però, lo vediamo nelle pagine dedicate all’oltretomba azteco dove prendono vita creature spaventose in paesaggi da incubo.

Risorse Web:
Pagina Facebook di Claudio Falco
Intervista a Claudio Falco
Sito web di Fabiano Ambu
Pagina Facebook di Fabiano Ambu
Blog di Enea Riboldi
Sergio Bonelli Editore
Dampyr su Wikipedia
La pagina Facebook di Dampyr

venerdì 17 novembre 2017

Zagor - N.616, 617, 618

Titolo: ZAGOR, N.616 (Zenith 667)
Episodio: VAMPIRI!
Soggetto: JACOPO RAUCH
Sceneggiatura: JACOPO RAUCH
Disegni: RAFFAELE DELLA MONICA
Copertina: ALESSANDRO PICCINELLI
Lettering: GIUSEPPINA CARESANA
Pagine: 96
Edizione: S. BONELLI, 11-2016

Dopo un’assenza durata più di duecento albi, i vampiri tornano a minacciare la già vacillante tranquillità di Zagor e Cico.
In una lunga avventura vedremo il ritorno del Barone Rakosi (soggetto del compianto Nolitta, apparso per la prima volta in “Alba Tragica” nel 1972) e della Contessa vampira Ylenia Verga (personaggio ideato da Mauro Boselli nel 1998 per l’albo Vampyr!).
Ferguson e Jacques si trovano a percorrere i carpazi sulle tracce di Ylenia Varga, con lo scopo di ucciderla e vendicare il loro amico Wallace (che fu vampirizzato proprio da Ylenia che si era innamorata di lui, prima che Rakosi la rendesse una non morta). Dopo essersi scontrati con alcuni vampiri al servizio della contessa, scoprono che la loro avversaria è in partenza per l’America.
Intanto, a Darkwood, Zagor è tormentato da incubi concernenti un’oscura presenza intrappolata in una grotta infestata da pipistrelli. Proprio al risveglio da uno di questi incubi, Zagor riceve una lettera da parte del dottor Metrevelic che lo invita a raggiungerlo a Greenville, una cittadina ai piedi dei Monti Superstizione; insieme a Cico si mette subito in viaggio guidato da un cupo presentimento.
Giunti sul posto, Metrevelic li presenta al dottor Spencer e li mette al corrente di una nuova infestazione vampirica che incombe sul villaggio.

Intanto Ylenia è arrivata pronta alla resa dei conti con Rakosi che, a quanto pare, è riuscito a scampare alla morte.

Titolo: ZAGOR, N.617 (Zenith 668)
Episodio: IN CERCA DI RAKOSI
Soggetto: JACOPO RAUCH
Sceneggiatura: JACOPO RAUCH
Disegni: RAFFAELE DELLA MONICA
Copertina: ALESSANDRO PICCINELLI
Lettering: GIUSEPPINA CARESANA
Pagine: 96
Edizione: S. BONELLI, 12-2016

Mentre Zagor e i suoi compagni stanno indagando sulla recente manifestazione di vampirismo, Ferguson e Jacques, sulle tracce di Ylenia arrivano in America.
Sembra che l’arrivo di alcuni zingari alla ricerca di un certo Weber sia collegato all’esordio dell’epidemia, che ha avuto origine in un forte abitato da alcuni trappers.
Gli indizi portano all’abitazione del signor Wilcox, un anziano paralitico arricchitosi con la vendita di legname e l’allevamento di cavalli, che conduce un’esistenza solitaria assieme ai suoi due servitori mezzosangue. Wilcox riserva agli intrusi un’accoglienza non proprio calorosa: mentre Zagor sta controllando la zona, Cico e gli altri vengono catturati e, uno di loro, è costretto a bere del sangue di vampiro.
Durante il sopralluogo, Zagor viene aggredito da alcuni vampiri, riesce a uscirne vivo grazie all’intervento di Ylenia che lo affianca nel combattimento. Successivamente metteranno in salvo il resto della compagnia dando alle fiamme il ranch di Wilcox.

Ylenia dirà a Zagor che Rakosi è ancora vivo ma c’è anche un’altro vampiro sulle sue tracce: Si tratta dell’ussaro Kurt Svatek, anche lui vampirizzato da Rakosi, che vuole approfittare dell’attuale debolezza dell’arcivampiro per ucciderlo e appropriarsi del suo potere.

Titolo: ZAGOR, N.618 (Zenith 669)
Episodio: GLI USSARI DELLA MORTE
Soggetto: JACOPO RAUCH
Sceneggiatura: JACOPO RAUCH
Disegni: RAFFAELE DELLA MONICA
Copertina: ALESSANDRO PICCINELLI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: S. BONELLI, 01-2017

Gli zingari sulle tracce di Jon Weber sono i servitori di Svatek, lo spietato ussaro vampiro ha fornito loro una bottiglietta contenente il suo sangue con lo scopo di arruolare nuovi seguaci vampiri.
Anche Zagor, Cico, Metrevelic e gli altri devono quindi trovare questo Weber per far luce sull’intera vicenda, al loro fianco Ylenia coi suoi propositi di vendetta su Rakosi.
Sulla loro strada incontrano Ferguson e Jacques che, sebbene provino a uccidere Ylenia non hanno successo, decidono quindi di unirsi al gruppo per fronteggiare gli ussari e rimandare le ostilità con la vampira.
Weber, che per sfuggire alla legge ha cambiato il nome in Robertson, ha accidentalmente scoperto il rifugio di Rakosi e, ipnotizzato dal Barone, ogni notte rimuove le macerie che lo tengono prigioniero in una grotta sui Monti Superstizione, quindi è l’unico che può portare Ylenia e Svatek al raggiungimento del loro obiettivo.
I servi di Svatek hanno trovato il fratello di Weber e, poco prima che riescano a fargli ingerire il sangue del loro padrone, Zagor e i suoi arrivano e lo salvano per poi rimettersi in marcia. Dopo poco trovano, finalmente Weber ancora sotto ipnosi.
Ylenia riesce a scoprire dove si nasconde Rakosi ma, insieme a Zagor si scontra con Svatek e riesce a ucciderlo nonostante le ferite.
Rakosi, però, è riuscito a liberarsi e adesso è in viaggio.

Jacopo Rauch si è cimentato in un impresa notevole, non solo per la lunghezza dell’avventura ma, soprattutto, per il notevole impatto che i precedenti incontri coi vampiri nella testata hanno lasciato sui lettori.
La scelta di ambientare l’inizio dell’avventura sui Carpazi è molto intelligente, è impossibile non cogliere i riferimenti al Dracula di Stoker e calarsi in un’atmosfera da romanzo gotico.
Le tinte cupe sfumano presto davanti allo scherzo di Drunky Duck fino a sfociare in una risata quando vediamo Cico a gambe all’aria nel fango.
In breve tempo l’horror si accompagna all’avventura western, dove un buon fucile coadiuva l’azione di croci e acqua santa.
I vampiri sono quelli della tradizione letteraria e cinematografica ma, nel caso di Ylenia, vediamo che è difficile rimanere immuni alle recenti contaminazioni che hanno ingentilito la figura del vampiro. Questa vampira, che ancora soffre per amore, è la vera protagonista della storia: seppur braccata da Ferguson e Jacques vuole sconfiggere Rakosi, Zagor è un po’ messo da parte diventando un comprimario.
I lunghi flash back appesantiscono la narrazione fornendo dettagli non sempre indispensabili alla comprensione delle vicende.
Purtroppo Rakosi appare solo sporadicamente e riesce a trionfare senza mai scontrarsi con i suoi avversari.

Il disegno di Raffaele Della Monica è ottimo per quanto concerne le ambientazioni e le ombreggiature, meno cura è stata data ai primi piani di Zagor che difficilmente assume espressioni diverse a seconda delle circostanze.


 Risorse Web:
Raffaele Della Monica su Wikipedia
Zagor su Wikipedia
Sergio Bonelli Editore
La pagina Facebook di Zagor

giovedì 16 novembre 2017

Anonimo Lombardo, "I Promessi Morsi"

Titolo: I PROMESSI MORSI; Storia gotica milanese del secolo XVII
Autore: ANONIMO LOMBARDO
Edizione: RIZZOLI, 2011
Traduzione: NO
Copertina: MASSIMO D’AZEGLIO, GIUSEPPE MOLTENI. Ritratto di Alessandro Manzoni. © Photoservice Electa/Leemage, elaborazione grafica di Mucca Design
ISBN: 978-88-17-03803-4 
Pagine: 378



Qualche anno fa prese piede l’idea di rivistiare alcuni classici della letteratura in chiave sovrannaturale, i romanzi di Jane Austen, in particolar modo, si dimostrarono terreno fertile e la versione “Orgoglio e Pregiudizio zombie” di Seth Graname Smith meritò addirittura la realizzazione di un film, diretto da Burr Steers.
Non passò molto tempo che anche nel nostro Paese ci si cimentò in questa sfida, un autore, che si firmò Anonimo Lombardo, scelse proprio il romanzo più amato/odiato dal pubblico italiano: I Promessi Sposi.
Il capolavoro di Alessandro Manzoni, così adattato, diventò un’accattivante storia di vampiri, licantropi, streghe e misteri senza che ne venisse banalizzata l’atmosfera dell’originale conservando l’ambientazione della Milano seicentesca.
Non ci addentreremo troppo nella trama, che rimane pressoché la medesima del romanzo manzoniano che tutti conoscono, l’intervento del sovrannaturale s’insinua con discrezione ben adattandosi alle caratteristiche dei protagonisti. Don Rodrigo diventa un vampiro, L’Innominato un lupo mannaro e la Monaca di Monza una strega; ma i tratti umani (o disumani) che abbiamo conosciuto non sono stravolti arbitrariamente, l’autore si districa con prudenza fra quotidianità e horror senza cadere in artifizi che possano sfociare nel grottesco.
I Promessi Morsi è stato pubblicato negli anni del successo di Twilight ma l’autore , a differenza della Meyer, non ha trasformato le creature dell’orrore in bombe sexy dal facile squilibrio ormonale, ne ha bensì conservato le peculiarità tramandateci dai grandi romanzi gotici.
La prosa, pur conservando alcuni elementi stilistici dell’originale, è stata modernizzata per compiacere il pubblico moderno; le lunghe e talvolta noiose descrizioni manzoniane sono state diligentemente “potate” di modo che il lettore possa sì indugiare sul “ramo del Lago di Como” per poi trovarsi in breve tempo spettatore delle vicende di Renzo e Lucia. Le scene che hanno reso grandioso “I Promessi Sposi” sono presenti nella loro commuovente drammaticità, come nel caso della bambina morta di peste portata sul carro dei monatti fra le braccia della madre.
E’ evidente che il romanzo di Anonimo Lombardo è il frutto di uno studio attento e meticoloso e, sebbene qualche passaggio possa sembrare poco convincente, il risultato nel complesso è davvero gradevole e ne consigliamo caldamente la lettura.
Qualche indizio sull’identità dell’autore compare nel II risvolto della copertina ma preferiamo non approfondire e lasciarci affabulare dalla nota finale con la sua suggestiva descrizione relativa alle origini dei Promessi Sposi.


Risorse Web:
Intervista al misterioso autore del romanzo
Casa Editrice Rizzoli

martedì 14 novembre 2017

Speciale Dampyr - N.13

Testata: SPECIALE DAMPYR, N.13
Episodio: LA TERRA DELLE AQUILE
Testi: CLAUDIO FALCO
Disegni: FABRIZIO RUSSO
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: RICCARDO RIBOLDI
Pagine: 160
Edizione: BONELLI, 11-2017

Milius riceve da un suo corrispondente il manoscritto originale delle cronache dell’assedio turco del 1467 di Kurjë, antica capitale dell’Albania. Dal testo emerge che l’eroe Skanderbeg respinse i nemici grazie alla milizia di un Maestro della notte, Vrana. Il corrispondente di Milius è il professor Simone Altafoglia, che Harlan e soci si recano a cercare in Albania. Nessuno però sa niente di lui e non si riesce in alcun modo a trovarlo.
Intanto nella zona un gruppo di vampiri massacra l’equipaggio di una nave di contrabbandieri. Sono i non-morti del Maestro Horvat, che sta muovendo guerra a Vrana per conquistarne il territorio.
Altafoglia si manifesta finalmente ad Harlan, e si rivela essere Vrana, un Maestro non incline alla violenza, che ha smesso di combattere da secoli, dopo aver aiutato Skanderbeg nelle sue guerre contro i Turchi e aver perso la sua donna, Danja. Per non perdere il suo fido luogotenente Marnesh, in fin di vita, all’epoca lo trasformò in non-morto, e da allora Marnesh fu al suo fianco. Ora Vrana ha attirato il dampyr sul suo territorio per frapporlo tra lui e l’aggressivo Horvat, e si rifugia nel suo antico castello, dove fa sì che il rivale e Harlan si trovino faccia a faccia. Horvat prende le fattezze di un enorme ragno e il dampyr viene imprigionato in una resistente ragnatela, ma riceverà man forte da Vrana.

La storia ha il suo maggior pregio nella componente storica, che chiama in causa l’eroe nazionale albanese Scanderbeg, la cui saga, pur se non molto approfondita, risulta avvincente. La parte che si svolge nel presente propone una più canonica azione, con Harlan che ha da districarsi tra le macchinazioni di due Maestri della notte.
Russo dà qui dimostrazione di essere molto maturato nello stile. È evidente, dalla cura e perizia dei disegni, il suo divertimento nel realizzare in particolare immagini di animali, come l’aquila simbolo dell’Albania e incarnazione di Vrana, il corvo e il ragno gigante incarnazioni di Horvat e il gufo. In generale gli scenari e le architetture, come castelli e antiche abitazioni, risultano ben realizzati e dettagliati.
A volte Riboldi ci regala qualche copertina più accattivante, come questa in cui spicca un Harlan di spalle, palese citazione del famoso Viandante sul mare di nebbia di Caspar David Friedrich.



Risorse Web:
Pagina Facebook di Claudio Falco
Blog di Fabrizio Russo
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr