domenica 30 dicembre 2018

Dampyr - N.225

Testata: DAMPYR, N.225
Episodio: GLI ORRORI DI RED HOOK
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: PAOLO RAFFAELLI
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: LUCA CORDA
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 12-2018

Caleb Lost sospetta che tra le sedi operative dei seguaci di Kuen-Yuin ci sia il quartiere newyorkese di Red Hook, sede attiva fin dai tempi del Proibizionismo. Almeno così sembrano suggerire alcune lettere di Lovecraft e di Robert Howard.
Harlan e Kurjak si recano a New York per indagare, coadiuvati dall’amesha Anyel Zant, che i due raggiungono al Chrysler Building. Qui, nel “Cloud Club”, vendendo bourbon a politici e ricconi, nel 1925 Anyel riuscì ad avere informazioni che lo portarono alla scoperta di un tempio del Re in Giallo. Altre notizie l’amesha le ebbe dallo stesso Lovecraft, i cui racconti si rivelarono frutto di sogni e visioni di altri mondi del Multiverso.
Kurjak accetta di fare da esca, per usare la Pallida maschera nascosta dentro di lui. A Red Hook, Emil viene avvicinato da una giovane adepta, Lorna Peters, che dopo averlo drogato lo porta nei sotterranei. Condotti nel tempio, Harlan e soci dovranno affrontare il Sacerdote del culto proibito e gestire il pericoloso potere della Maschera.

Boselli ci propone una nuova, coinvolgente, storia del ciclo dei Grandi Antichi, tesa in un’atmosfera da “discesa agli inferi” e di minaccia di un orrore cosmico squisitamente lovecraftiano. La stessa presenza di HPL è una chicca gustosa, anche perché ben giocata. Anyel, infatti, gli rivolge la domanda che forse qualunque appassionato di horror gli farebbe: come gli venivano in mente le sue storie? E la risposta non può che essere la più inquietante: visioni di altri, reali, mondi. Azzeccate in tal senso sono pure le location, in particolare il ghostbusteriano Chrysler Building, il famoso grattacielo con i doccioni a forma d’aquila.
I disegni di Raffaelli, definiti «laconici» nell’introduzione , pur mostrando un tratto grossolano, con la loro pastosità risultano assai efficaci nell’evocare le atmosfere dense e fumose, a tratti oniriche, del racconto, atmosfere un po’ retro e weird, e rimandano ai disegni dei vecchi fumetti americani.



Risorse Web:
Mauro Boselli su Wikipedia
Paolo Raffaelli su Wikipedia
Blog di Raffaelli
Sergio Bonelli Editore
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venerdì 28 dicembre 2018

Dampyr - Il Santo Venuto dall’Irlanda

Titolo: DAMPYR, “IL SANTO VENUTO DALL’IRLANDA”
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: ARTISTI DAMPYRIANI
Colori: ROMINA DENTI, GIOVANNA NIRO
Copertina: NO CURVES
Lettering: OMAR TUIS
ISBN: 978-88-6961-326-5
Pagine: 128
Edizione: BONELLI, 10-2018

L’uscita in edicola dell’albo n.224 di Dampyr è stata anticipata dalla pubblicazione di un lussuoso volume, presentato a Lucca Comics da fine ottobre. In realtà, più che di un semplice libro, Il santo venuto dall’Irlanda è una “celebrazione dampyriana” per i diciotto anni della testata, essendo stato accompagnato da una serie di iniziative disseminate nella città toscana nel corso dell’importante kermesse.
Il volume, di grande formato, presenta la storia insieme a una serie di contenuti extra molto interessanti. Già leggere Dampyr in grande formato è un piacere, trattandosi di un fumetto che, vista la sempre elevata qualità grafica, patisce talvolta il piccolo formato da edicola. La storia è corredata da un’introduzione di Mauro Boselli e da una appendice molto ricca: un’intervista-chiacchierata tra il curatore Giorgio Giusfredi ed Emanuele Vietina, direttore di Lucca Comics, e le biografie degli autori con bellissime illustrazioni. Anche i risguardi sono preziosi, poiché raffigurano una mappa di Lucca realizzata ad hoc da Michele Cropera, con uno stile antichizzato, in cui vengono segnalati i punti della città in cui si svolge la vicenda.

Un discorso a parte merita poi la meravigliosa copertina dell’artista No Curves, che ha realizzato una grande ritratto di Harlan con nastro adesivo colorato. L’effetto è notevole nella stampa, realizzata anche con tratti in rilievo. Inoltre a Lucca è stato possibile ammirare la splendida opera originale, esposta nella piazza che ospitava lo stand Bonelli.
Il santo venuto dall’Irlanda è un volume spettacolare, unico sotto tanti punti di vista, senz’altro tra le migliori produzioni Bonelli degli ultimi anni.

Il volume è stato, si diceva, un “libro-evento”. In primis per il materiale prodotto e distribuito presso lo stand Bonelli a Lucca, dove si potevano acquistare il volume e il numero 100 di Dampyr con variant cover dorata. È stata poi regalata ai visitatori una stampa con la mappa lucchese di Cropera, con l’indicazione dei punti della città che ospitavano una “mostra diffusa” con le riproduzioni delle tavole. E, ancora gratuitamente, è stata distribuita un’edizione speciale per Lucca Comics della rivista “Best Movie”, con una bella illustrazione inedita di Nicola Genzianella in copertina.

Presso lo stand di Intesa San Paolo era pure possibile farsi intestare una carta prepagata raffigurante Harlan e incontrare Giusfredi.
Come ormai è tradizione, è stata realizzata una stampa omaggio di Dampyr, per l’occasione realizzata da Majo, presente per gli autografi di rito presso lo stand, dove si sono avvicendati molti altri autori, dampyriani e non, per firme e sketch, mentre altri disegnatori erano disponibili in altre aree della fiera.
Il momento clou per i fan dampyriani, chiaramente, è stata la presentazione del volume, nella giornata del 2 novembre, presso il Salone del Vescovado. Si è trattato di un incontro speciale, essendo presenti gli autori del volume e un bel pezzo dello staff di Dampyr, in parte sparpagliato tra il pubblico. Sul palco, oltre ai quattro artisti dampyriani che hanno realizzato i disegni, ovvero Genzianella, Cropera, Rubini e Majo, c’erano il copertinista No Curves, Vietina, Giusfredi e sette illustratori dell’Area Performance di Lucca Comics. La stessa cornice del Salone aveva un significato particolare, non solo per la bellezza del vetusto ambiente, ma anche per la presenza sulle pareti di un’antica raffigurazione di san Frediano (personaggio della storia), indicato da una persona del pubblico.
A fare gli onori di casa è stato il papà di Dampyr, Mauro Boselli, che ha spiegato il processo di realizzazione del progetto. Nonostante le difficoltà nel coordinare una squadra così numerosa, Boselli si dice molto soddisfatto del risultato, e lascia intendere gli speranzosi presenti che la formula potrebbe essere riproposta ancora in futuro.





Risorse Web:
Sergio Bonelli Editore e Intesa Sanpaolo a Lucca raddoppiano!
Dampyr a Lucca!
Tredici autori in cerca di Dampyr
Dampyr e la “tape art”!
Sergio Bonelli Editore

venerdì 7 dicembre 2018

Dampyr - N.224

Testata: DAMPYR, N.224
Episodio: IL SANTO VENUTO DALL’IRLANDA
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: ARTISTI DAMPYRIANI
Colori: ROMINA DENTI, GIOVANNA NIRO
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 11-2018

Questo mese Dampyr esce con un numero decisamente speciale. Per festeggiare i diciotto anni della testata, infatti, il fumetto è stato realizzato a colori, con i disegni di uno staff di ben tredici artisti e due coloristi. Inoltre è stato pubblicato in una doppia versione: il classico albo da edicola e un volume cartonato di grande formato.

Irlanda del Nord, VI secolo d.C. Dopo un lungo vagabondare, il principe Finnian si ritrovò con il dampyr Taliesin, il quale gli confessò di aver ucciso il padre, trasformato in non-morto dalla matrigna Vanth. Questa era in effetti una Maestra della Notte, adorata dagli Etruschi come divinità degli Inferi, e amante di Marsden. Finnian e il dampyr si misero quindi alla ricerca di Vanth e giunsero a Lucca, allora sotto il dominio bizantino, e dovettero confrontarsi anche le macchinazioni dello strategos Gennadio, segreto amante della vampira.
Lucca, oggi. Harlan e Dolly MacLaine parlano di Finnian, di cui Dolly seppe da Draka. Nella città toscana Finnian era conosciuto come il vescovo Frediano. Ora Marsden cerca vendetta contro Harlan e soci e si è alleato con Sho-Huan.
Intanto, risvegliati da Sho-Huan, due sacerdoti etruschi di Vanth fanno vittime nella zona e recuperano un anello con la materia organica della Maestra. Grazie al gioiello, Sho-Huan prende l’aspetto della Maestra e affronta Harlan, Kurjak e Tesla. Ma al loro fianco si presentano allo scontro anche altri potenti alleati.

Dei due piani temporali della storia, coinvolge maggiormente il primo, con protagonisti Finnian e Taliesin. Elemento forte del piano presente, che senz’altro verrà ripreso, è il dramma di Kurjak, tormentato dalla “pallida maschera”, che desta la preoccupazione di Tesla, la quale gli presta cure amorevoli nelle scene finali.
Nel contesto lucchese Boselli collega sapientemente il presente con un passato lontano. Una scena della kermesse lucchese, con i nostri eroi circondati da allegri cosplayer, è una piccola chicca simpatica, tra tante altre.

Graficamente questo episodio, a colori, è diviso in quattro parti: la prima disegnata da Michele Rubini, la seconda da Nicola Genzianella, la terza da Michele Cropera, la quarta da Majo, con colori di Romina Denti e Giovanna Niro. Inoltre è un fumetto con illustrazioni, che costituiscono parte integrante del racconto, come in scene di battaglia o visioni, e sono state realizzate da un gruppo di artisti dell’Area Performance di Lucca Comics: Lucio Parrillo, Ivan Cavini, Paolo Barbieri, Alberto Dal Lago, Edvige Faini, Luca Zontini, Antonio De Luca, Angelo Montanini e Dany Orizio. Le illustrazioni sono straordinarie per la tecnica e per la costruzione della tavola: sono tutte belle e suggestive, e risulta difficile esprimere delle preferenze.
Particolarmente ispirate anche le tavole degli “artisti dampyriani”, come la vignetta a tutta tavola di Cropera di pagina 66, in cui delle sequenze “crepaxiane” raccontano la rinascita dei due non-morti scheletrici, incorniciate in strisce di sangue. Rubini ha uno stile spigoloso, anche per le fattezze dei personaggi, che ben si adatta ai rudi tempi medievali, in cui è ambientata parte della storia.
Genzianella ha uno stile sempre espressivo, con una certa enfasi sulle emozioni dei personaggi; a lui sono affidate le scene delle prodezze erotiche della dea Vanth, con disegni caldi, giocati in toni rossi e viola.
Poi c’è l’inconfondibile mano di Majo, che conclude la storia, con i suoi spessi tratteggi ed efficaci mostri, come il non-morto che snuda i denti a pagina 76, e tavole quasi pittoriche, come pagina 94, in cui Harlan viene trascinato da due monaci mostruosi verso il lovecraftiano altopiano di Leng. L’immagine dall’estrema verticalità è ispirata a una fotografia che Majo ha scovato su un book fotografico sull’Himalaya.
In definitiva questo è un episodio speciale, non solo per il colore, per la partecipazione di un cospicuo numero di artisti, per l’edizione doppia, ma anche per l’ambientazione lucchese: vi si riconoscono molti scorci della città, come la Basilica di San Frediano, la piazza dell’Anfiteatro, la Torre Guinigi.
Qualche giorno prima dell’uscita in edicola, questo stesso episodio è stato pubblicato in un volume di grande formato, presentato a Lucca Comics. Di questo, però, tratteremo in un prossimo post.

Risorse Web:
Mauro Boselli su Wikipedia
Michele Rubini su Facebook
Nicola Genzianella su Wikipedia
Michele Cropera su Facebook
Majo su Wikipedia
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venerdì 30 novembre 2018

Speciale Dampyr - N.14

Testata: SPECIALE DAMPYR, N.14
Episodio: LE BESTIE DEL MONDO DI SOTTO
Testi: GIOVANNI DI GREGORIO
Disegni: ANDREA DEL CAMPO
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 160
Edizione: BONELLI, 11-2018

Lavorando su un servizio in Patagonia sulla vecchia strage dell’Isla de los Muertos, un gruppo di reporter viene massacrato dalla Maestra della notte Katari e dal suo “khuru” Arakiwa, un uomo felino.
L’anno seguente Harlan e la sua combriccola sono sul lago Titicaca, in Bolivia, per indagare sulle visioni avute dallo sciamano don Santiago su un antico dio sanguinario risvegliatosi di recente: si tratta di Huari, dio della forza e della guerra, in realtà un Maestro della notte. L’agente dell’antidroga boliviana Alejandro aiuta Harlan e soci nelle ricerche, e li informa che il boss della droga Huiracocha sta conquistando il mercato sgominando i rivali. Intanto Katari risveglia gli altri suoi khuru, mitici uomini-animali del Mondo di sotto.
Mentre Huirarocha fa fuori gli altri boss del narcotraffico, con l’aiuto della sua amante Yanay e con l’umano Ignacio, i nostri scoprono che è proprio lui il dio Huari.
Katari manda una visione a Santiago, rivelandogli il nascondiglio di Huirarocha, dove i nostri si troveranno ad affrontare ben due Maestri della notte.

Di Gregorio ci fornisce un bel ritratto della Bolivia, ma non tanto il Paese attuale, quanto una Bolivia mitica, con le sue credenze e le sue leggende, tramandati dagli anziani e dai saggi sciamani, che sanno ascoltare la voce della «Pacha mama», ma che risultano anche facilmente manipolabili da una Maestra della notte. Vengono così tratteggiate popolazioni rurali caratterizzate da ingenuità e credulità, ma ne escono molto peggio le popolazioni cittadine, dove si annida il crimine della peggior specie. La storia è anche la bella epopea di due Maestri della notte, amanti e rivali, l’una vendicativa e rancorosa, l’altro egoista, spietato e malvagio fino al midollo: un cattivo di quelli “vecchio stampo”, che avrebbe forse meritato una seconda comparsa nella testata.
Del Campo, artista che qui dimostra una notevole crescita, realizza dei mostri convincenti e dettagliati, con una notevole inventiva per quanto riguarda le anatomie. Molto efficaci i suoi giochi d’ombre, come quelli che nascondono i nemici in agguato sugli alberi a pagina 134.



Risorse Web:
Giovanni di Gregorio su Wikipedia
Blog di Andrea Del Campo
Sergio Bonelli Editore
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lunedì 15 ottobre 2018

Dampyr - N.223

Testata: DAMPYR, N.223
Episodio: CUBA LIBRE!
Testi: LUIGI MIGNACCO
Disegni: DARIO VIOTTI
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 10-2018

Nell’albo di ottobre sono allegate in omaggio, nell’ultima pagina, sei figurine di Dampyr.

Harlan, Tesla e Kurjak sono a L’Avana, messi sulle tracce di un possibile vampiro da un articolo di “Rolling Stone”. La giornalista Shona Adams vi si occupa della cantante Estrella Velasquez, che, scomparsa nel nulla sessant’anni fa, sembra abbia ripreso a cantare nei locali cubani, giovane e brava come un tempo.
I nostri giungono appena in tempo per salvare la reporter e l’impresario Fernandez da un agguato di un gruppo di non-morti. Infatti Fernandez, giocando su un’ipotetica eterna giovinezza della sua cantante, ha attirato le attenzioni di un Maestro della Notte stanziato a Cuba fin da prima dell’arrivo degli Spagnoli.
Shangó, questo il suo nome, compare in una visione ad Harlan, intimandogli di non invadere il suo territorio. La cosa funzionò nel 1958, quando il Maestro incontrò Che Guevara in persona e Fidel Castro, che accettò di non violare la zona sacra del vampiro per aver salva la vita. Ma Harlan non intende rinunciare alla caccia e penetra con i suoi nella Villa di Shangò.

L’elemento che desta maggiore curiosità nell’episodio è senz’altro la presenza del Che, il quale campeggia gloriosamente in copertina, ma si rivela purtroppo poco più che una comparsa. L’esperimento risulta comunque gradevole e divertente, e d’altra parte l’inserimento di personaggi storici conferisce veridicità al racconto. Certo si tratta di una “realtà alternativa”, una reinvenzione di questi storici rivoluzionari. Il tutto a beneficio anche dell’atmosfera cubana, già forte di personaggi curiosi come l’impresario nano Fernandez e il santero/babalawo omertoso padre Hado.
Notevoli i disegni di Viotti, davvero particolareggiati e documentati. Molto belle le scene “in costume” ambientate nel Cinquecento, con l’assalto agli indigeni da parte degli Spagnoli. Efficacissime alcune espressioni, in particolare quelle terrorizzate delle vittime del Maestro, deformate da spasmi di orrore puro.



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Luigi Mignacco su Wikipedia
Pagina Facebook di Viotti
Sergio Bonelli Editore
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venerdì 14 settembre 2018

Dampyr - N.222

Testata: DAMPYR, N.222
Episodio: IL SUICIDIO DI ALEISTER CROWLEY
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: MICHELE CROPERA
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 09-2018

Ann Jurging sta studiando la biografia del famoso mago Aleister Crowley, il quale nel 1930 era in Portogallo, dove incontrò il poeta e astrologo Fernando Pessoa, per poi scomparire sulle acque della Boca do Inferno. Ann raggiunge Harlan e compagnia a Praga, per mostrare con l’aiuto di Caleb una sua visione, in cui si è ritrovata nella Lisbona del 1755 la mattina del catastrofico terremoto e del conseguente incendio. Secondo Caleb si avvicinerebbe una nuova catastrofe, per cui il gruppo si reca a Lisbona.
In un locale Ann ha una nuova visione, e capisce che Ofelia Queiroz, l’unica fidanzata nota di Pessoa, fu irretita e sedotta da Crowley. Il mago inglese la convinse a diventare la sua “dama scarlatta” e a giacere con lui per un rito di magia sessuale, sul fondo di un pozzo mistico nel palazzo detto la Quinta de Regaleira, dove Crowley aprì un varco per il mondo dei Grandi Antichi. Alla Quinta de Regaleira ora tocca ad Ann Jurging ricalcare le orme di Crowley, compiendo il rito di magia sessuale con il suo nuovo compagno Bobby Quintana. Harlan, Kurjak, Tesla e Ann attraversano il varco sulla Boca de Infierno e si trovano sull’isola dei Grandi Antichi. Ann con lo spirito della Strega regina e Kurjak con la Pallida maschera della verità riescono a guidare il gruppo, seguendo la traccia psichica di Crowley, per ritrovarsi davanti nientemeno che a Cthulhu.

Un episodio strepitoso, in cui Boselli riesce a ricreare magistralmente le atmosfere del Solitario di Providence: merito non da poco, essendo tutt’altra sfida rispetto alla mera riproposizione, piuttosto comune, di cliché e miti di Lovecraft. Cardini della storia sono un racconto ambientato negli anni ‘30 di un poeta “outsider” come Pessoa, che nasconde non pochi segreti, le doppie nature di Ann e Kurjak, e ovviamente l’immane senso di minaccia cosmica legato ai Grandi Antichi. Ingegnoso l’intreccio con la vicenda di Crowley: un evento della sua biografia fornisce ampio spazio a interpretazioni esoteriche e fantastiche, sfruttate con maestria dall’autore. Il personaggio di Pessoa è reso splendidamente e impreziosisce con considerazioni profonde i passaggi in cui i personaggi si relazionano. Il tocco di giallo portato dal personaggio del commissario cala il tutto in un contesto realistico, che fa da perfetta cornice a questa storia di orrore cosmico.
Cropera traduce magnificamente in immagini la storia, con la sua tipica interpretazione dei personaggi, resi con tratti spigolosi e decisi. Ancor più efficaci risultano gli ambienti, in primis la Lisbona del 1755 e del 1930, ma soprattutto il mondo fantastico dei Grandi Antichi, con le sue geometrie impossibili, che l’artista rende anche con due belle splash page. L’acme arriva con una vignetta a tutta tavola che restituisce un gigantesco Cthulhu, che sovrasta in tutta la sua terrificante potenza un minuscolo Kurjak.



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Mauro Boselli su Wikipedia
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mercoledì 15 agosto 2018

Dampyr - N.221

Testata: DAMPYR, N.221
Episodio: PIANETA DI SANGUE
Testi: GIORGIO GIUSFREDI
Disegni: ALESSIO FORTUNATO
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 08-2018

Nel 1890, sul treno Digione-Parigi, il pioniere del cinema Le Prince, inventore della macchina da presa, per sfuggire agli agenti del rivale Edison seguì il Maestro della notte Henzig, che lo prese sotto la sua ala. Le Prince inventò per lui una particolare telecamera, che conteneva anche la materia organica del Maestro. Qualche anno dopo, con questa cinepresa, Henzig fece girare un film a Georges Méliès, La Planète de Sang. Del film, di cui poi si perse ogni traccia, ci fu una sola proiezione organizzata da Henzig nel suo teatro privato, con invitato speciale il Maestro Musuraka. Questi poté godere di uno spettacolo assai particolare, perché gli spettatori impazzirono con la visione del film e si massacrarono l’un l’altro.
Harlan ha portato Ljuba in vacanza a Parigi. In breve Ljuba stringe amicizia con Anne e conosce il giovane Adrien, che la invita a una proiezione esclusiva. Si tratta però di una trappola, e Ljuba si ritrova su un vagone della metro circondata da mostri del cinema, come il pagliaccio di It e Leatherface, e diventa prigioniera di Henzig. A farle da guardiano c’è Gabbo, il pupazzo non-morto di Musuraka.
A Bois de Boulogne, Henzig ha organizzato una nuova proiezione di La Planète de Sang, a cui vengono invitati Harlan e vari critici e blogger. Guardando il film, gli invitati impazziscono e iniziano ad attaccarsi. Henzig pone Harlan davanti alla scelta di salvare loro o Ljuba.


Giusfredi imbastisce una storia su due piani temporali, il presente e un intrigante passato che affonda le radici alle origini del cinema. Ne viene fuori una storia insolita e avvincente, che mette in luce alcuni tratti dei Maestri della notte: la loro continua ricerca di novità in una interminabile e noiosa vita, ed interessi che condividono con gli umani, come l’entusiasmo per il progresso della tecnica e dell’arte, ovviamente applicate a divertimenti piuttosto sanguinari e sadici. C’è un bel ritratto della giovane Ljuba, che cresce e inizia a manifestare gusti e passioni, ma anche un forte senso di responsabilità. Altri personaggi ben caratterizzati sono Gabbo che, pur sotto il ricatto di Henzig, non tradisce Tesla, e lo stesso Le Prince, il quale, giustamente geloso della sua invenzione, finisce dalla padella nella brace di Henzig. Una storia dalle molte sfaccettature, con bei personaggi, tante citazioni cinematografiche e una trama ben congegnata.


Ottimo, come sempre, il lavoro di Fortunato, che si diverte a raffigurare tanti mostri del cinema: difficile citarli tutti, ma il lettore può averne una parziale rassegna nella bella tavola di pagina 95, una sorta di galleria degli orrori di Henzig. Nelle scene dei film, poi, Fortunato ci delizia con degli acquerelli, in cui emergono in particolare i vampiri alati dello pseudofilm di Méliès che si scatenano in spaventosi banchetti di sangue.



Risorse Web:
Pagina Facebook di Giorgio Giusfredi
Blog di Alessio Fortunato
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domenica 15 luglio 2018

Dampyr - N.220

Testata: DAMPYR, N.220
Episodio: LA RISCOSSA DI AH-TOY
Testi: CLAUDIO FALCO
Disegni: VANESSA BELARDO
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 07-2018

Ah-Toy è a Kuala Lumpur, in Malaysia, dove sta rimettendo in piedi i suoi affari. Dopo un tentativo di acquisizione della Malayan Shipping Co. ad opera del suo avvocato e amante Mac Queen, la vampira uccide il proprietario e se ne impadronisce. Poco dopo il traditore Loong, ricettatore per conto della Maestra, viene fatto fuori e le indagini della polizia sulle attività di gruppi di pirati si fermano a un punto morto.
Grazie a Jim Fajella, che passa loro un filmato di una confessione di Loong, Harlan e soci vengono a sapere delle attività di Ah-Toy. I nostri giungono a Klang, ma vengono scoperti da Azman, scagnozzo della Maestra, e subiscono l’attacco di un gruppo di non-morti. Ah-Toy, sentendo il fiato del dampyr sul collo, uccide Mac Queen, che ormai non le serve più, lascia tutto e si ritira nel suo rifugio su un’isola segreta.
Con l’aiuto di T-Rex, giunto con una nave, i nostri iniziano la ricerca del nascondiglio della vampira, che rinvengono grazie alla capacità di Harlan di vedere oltre la cortina illusoria della Maestra. Ah-Toy dovrà affrontare una volta per tutte il dampyr e i suoi alleati.

Episodio d’azione, con tanto di intrighi e indagini. Carta vincente di Harlan risulta non solo la sua natura, quanto soprattutto la sua squadra, sempre pronta a sostenerlo e ad aiutarlo, per quanto composta da persone che vivono ai quattro angoli del globo.
I disegni sono funzionali alla storia, efficaci in particolare nel raffigurare i mostri, come la donna-serpente Ah-Toy o le statue viventi che attaccano Harlan.



Risorse Web:
Pagina Facebook di Claudio Falco
Blog di Vanessa Belardo
Sergio Bonelli Editore
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venerdì 15 giugno 2018

Dampyr - N.219

Testata: DAMPYR, N.219
Episodio: TUTTO PER AMORE
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: CORRADO ROI
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: RICCARDO RIBOLDI
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 06-2018

Tutto per amore è la seconda parte della storia doppia iniziata il mese scorso e intitolata Danse Macabre.

Harlan ed Emil Kurjak tornano al castello di Henzig per cercare qualche traccia del Maestro. Ad accoglierli trovano un non-morto che impersona Hop-frog, personaggio di Poe, che gli comunica un messaggio: presto Henzig li affronterà, ma alle sue condizioni. I due si recano quindi in Bucovina al castello del Maestro, dove scoprono che questi non ha ucciso Tesla: la speranza si riaccende nei cuori di Emil e Harlan. In effetti è stato Samael ad aver rapito Tesla, per portarla in una sua dimora in un mondo imprecisato del Multiverso, per farne la preferita tra le sue amanti e donandole la capacità di sopportare il Sole.
Con l’aiuto di Savnok, i nostri stringono un patto con Naaman, succube amante di Samael e rivale di Meridiana, in coma nel proprio letto. Harlan, Kurjak e Savnok giungono al palazzo di Samael, dove hanno da affrontare i demoni guardiani del palazzo e la perdita di memoria di Tesla. Intanto Naaman pretende che Harlan violenti Meridiana, perché la sua storia sia più credibile e il suo piano possa riuscire. Quando Harlan si rifiuta di farlo o di portare via Meridiana, Naaman scatena loro contro orde di demoni, per poi fuggire.


Episodio pieno di sorprese e colpi di scena. Si inizia con una grande suspense prodotta dall’ignoranza sulla sorte di Tesla. L’elemento principale del racconto è l’intrigo ordito dalla gelosa Naaman, mentre Meridiana rivela una nobiltà d’animo che conquista persino il cinico e scaltro Samael. Tesla è in balia del Principe dei seduttori, e abbiamo una conferma dell’irresistibile ascendente e fascino che le succube possono esercitare sugli uomini, Harlan compreso: di sicuro queste figure torneranno a far tribolare i nostri eroi. Boselli riesce ad orchestrare un meccanismo perfetto facendo muovere i personaggi che egli sceglie a seconda delle regole dell’Ordine e delle caratteristiche del Multiverso, per cui i nostri devono facerla con le loro forze e con il non indifferente aiuto del nobile quanto eccentrico cavaliere Savnok. Ad impreziosire l’episodio ancora qualche citazione di Poe e del cinema gotico muto. Ne risulta una storia emozionante e memorabile.
I disegni di Roi sono semplicemente strepitosi, perfetti per creare l’atmosfera nebulosa di un incubo (quello vissuto da Kurjak) e dell’indefinibilità dei luoghi visitati dai nostri. Le architetture sono elaborate ma evanescenti, le espressioni dei visi sono efficaci, ma è tutto l’insieme delle vignette a definire interiorità ed emozioni dei personaggi, che si manifestano nel Sole che brucia Tesla agonizzante o nelle ombre vampiresche e spaventose del castello di Henzig. Notevoli alcune vignette a tutta pagina e in particolare la splash page di pagina 52-53, in cui viene reso omaggio ai grandi capolavori horror del cinema muto amati da Henzig, doppia tavola protagonista anche di un concorso bandito sulle pagine della rubrica “Dal buio...” nel numero 220. Per chi indovina i film classici e muti citati da Roi nella tavola doppia, in palio libri dampyriani e sceneggiature originali di Boselli!



Risorse Web:
Mauro Boselli su Wikipedia
Corrado Roi su Wikipedia
Sergio Bonelli Editore
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martedì 15 maggio 2018

Dampyr - N.218

Testata: DAMPYR, N.218
Episodio: DANSE MACABRE
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: LUCA ROSSI
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: RICCARDO RIBOLDI
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 05-2018

Durante un sogno, Tesla viene tentata da Samael, che cerca di sedurla in un vecchio maniero e le mostra il Sole. La notte seguente, uscita per nutrirsi, la vampira finisce in un bosco e rimane allo scoperto a pochi minuti dall’alba. Non può, quindi, che accettare un passaggio su una misteriosa carrozza che si presenta proprio in quel momento. La carrozza la conduce nel maniero del sogno, e qui Tesla si ritrova su una sorta di set cinematografico, dove incontra Edgar Allan Poe e i personaggi dei suoi racconti.
Alla fine il suo ospite si mostra: è il Maestro Henzig, cultore di film dell’orrore. Il vampiro le propone di diventare la sua compagna. Al suo rifiuto, Tesla finisce incatenata in un pozzo, in attesa che i primi raggi del Sole la raggiungano.
Intanto Harlan, Kurjak, Caleb e Nikolaus fanno di tutto per rintracciarla e chiedono anche l’aiuto di Samael, che accetta per vendicarsi di chi ha assunto le sue fattezze.
Localizzato il covo di Henzig, il gruppo si precipita sul posto. Samael raggiunge il pozzo dov’è imprigionata Tesla, ma, sembrerebbe, troppo tardi. Intanto Henzig riesce a fuggire.

L’albo di questo mese è stato riproposto anche con una stupenda variant cover, pure realizzata da Luca Rossi, che riscatta la meno incisiva copertina di Riboldi.


Un episodio ricco di emozioni, prima per la trappola in cui cade Tesla, poi per la sua sorte che sembra delle peggiori. Ma Boselli crea una sapiente suspense, per cui i lettori devono attendere un mese per scoprire la sorte della vampira. Il passaggio più emozionante, infatti, è quello in cui vediamo i protagonisti affranti per quella che credono la morte di Tesla. Il personaggio di Henzig si rivela complesso, capriccioso e imprevedibile, ma anche pavido e scaltro quando si tratta di combattere. Boselli si diverte, poi, a infarcire di citazioni il racconto, giungendo a far rappresentare scene degli immortali racconti di Poe, e il grande scrittore in persona.
Rossi si conferma un grande maestro del pennello, dallo stile inconfondibile, dando vita con grande bravura e inventiva alle scene dei racconti dello scrittore bostoniano, e rappresentando con estrema bravura ambienti che sembrano set di vecchi film gotici. I personaggi mostrano grande espressività, con i tipici tratti spigolosi a cui ci ha abituato l’artista.



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lunedì 14 maggio 2018

Dampyr - N.217

Testata: DAMPYR, N.217
Episodio: YOSSELE IL MUTO
Testi: MAURO BOSELLI
Disegni: FABRIZIO LONGO
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: RICCARDO RIBOLDI
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 04-2018

Nergal sta mettendo in atto un piano per impossessarsi di un antico golem. Per impedirglielo, Nikolaus evoca lo spok del rabbino Yehuda Loew. Nella birreria l’Aquila verde, Loew racconta a lui, a Harlan, a Ljuba e al giovane Nicholas la storia di Yossele, che animò da una massa d’argilla. Così prese vita il golem Yossele, un’anima innocente e gentile, che obbediva e proteggeva il ghetto ebraico di Praga.
Su ordine di Nergal, Nikolaus cercò di corrompere il golem e lo fece innamorare di un simulacro della bella Maria, sostituendo poi la gentile anima di Asswerus, che animava il fantoccio d’argilla, con quella del malvagio assassino Babinsky. Il nuovo Yossele sparse terrore in tutto il ghetto e Miriam, la moglie di Loew, fu uccisa. Per ordine dell’imperatore, il rabbino dovette mettere a riposo il golem.
Ora, mentre Loew rievoca Yossele, gli avversari mettono in atto il loro piano. Il duca Abigor recupera il golem dell’antica Babilonia e convince il capo della polizia infernale a farvi entrare il suo spirito, così da essere immune al sangue di dampyr. Quando Nergal sferra il suo attacco sotto forma di golem, però, si ritrova nell’antica Praga evocata da Nik, e deve affrontare il golem Yossele, nel cui corpo è entrato Harlan, spalleggiato da Caleb Lost.


Questo episodio si basa su un complesso intreccio narrativo, in cui racconti si sovrappongono a racconti. Boselli si dimostra ancora una volta maestro nell’evocare storie da un passato polveroso, che ha il fascino dei vecchi tomi di una biblioteca. Riesce pure a reinventare il personaggio del golem, ideando uno scontro tra titani che costituisce un nuovo tassello nella mitologia di questa figura, oltre che un passaggio importante nella continuity di Dampyr.
Longo raffigura efficacemente una Praga dalle atmosfere fumose, dai personaggi evanescenti come nebbia, dalle case incombenti sulle strade. Mostra notevole abilità poi nella descrizione di mondi lontani e della dimora infernale di Nergal, le cui architetture gotiche svettano spettrali nel cielo infernale. I personaggi sono ben caratterizzati e i golem splendidamente realizzati e diversificati. Altro punto di forza è la dinamicità dei disegni, non solo nei salti superumani di Tesla, ma anche nei movimenti e negli scontri dei golem.



Risorse Web:
Mauro Boselli su Wikipedia
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sabato 12 maggio 2018

Dampyr - N.216

Testata: DAMPYR, N.216
Episodio: LA DONNA DALLA BOCCA SQUARCIATA
Testi: STEFANO PIANI
Disegni: GIORGIO GUALANDRIS
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: LUCA CORDA
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 03-2018

Baia di Dan-No-Ura, Giappone. Hasegawa Kenshin fa un terribile incubo, in cui un ragazzo di nome Noburu gli chiede di ucciderlo, per poi subire lo squarcio delle guance da una lama invisibile. Kenshin sa bene che tale sorte è legata all’incontro con la tremenda Kuchisake-Onna, spirito vendicativo che riserva questo trattamento ai viandanti che incontra sul suo cammino, e che ora è tornata a uccidere. Kenshin parte quindi per Tokyo, dove incontra Harlan, giunto ad aiutarlo. Nelle loro ricerche, Harlan e Kenshin vengono indirizzati verso il dottor Watanabe Noburu. I due giungono all’ospedale in tempo per salvare l’infermiera Miura Naomi dall’attacco della Kuchisake-Onna, che però riesce a fuggire.
Grazie a Naomi, Harlan e Kenshin hanno modo di incontrare Yu e Tango, amici di Noburu, insieme al quale nel 1988 ebbero a che fare con la Kuchisake-Onna. Il potere dello spettro è legato allo stato di coma di Noburu, che giocherà comunque un ruolo fondamentale nello scontro finale.


Una storia profonda, che pesca dal folklore nipponico uno spettro spaventoso, ancora temuto tra le moderne strade di Tokyo. Ci sono poi l’avvincente caccia al mostro di Harlan e Kenshin, la tragica vicenda della moglie del samurai geloso e quella della povera moglie abbandonata dal marito e caduta nel tunnel della droga, ma soprattutto la storia un po’ kinghiana di un gruppo di ragazzi che condividono un’esperienza terribile. La trama è ottimamente congegnata da Piani, che non trascura i particolari e dispensa anche piccoli momenti di vita dei personaggi, rendendoli più profondi e credibili.
Eccelso anche il lavoro di Gualandris, che dimostra grande perizia nel caratterizzare i personaggi, tutti molto definiti ed espressivi. Ben resa la sequenza del sogno di Kenshin, con tavole dai disegni sbiaditi e “acquosi” che creano un’efficace atmosfera onirica. L’artista ci regala anche qualche prezioso “fuori griglia”, come nella vignetta di pagina 65 con i capelli dello spettro che arrivano al margine e sembrano superarlo.



Risorse Web:
Stefano Piani su Wikipedia
Blog di Gualandris
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giovedì 10 maggio 2018

Dampyr - N.215

Testata: DAMPYR, N.215
Episodio: CHINATOWN
Testi: CLAUDIO FALCO
Disegni: LUCA RAIMONDO
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: LUCA CORDA
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 02-2018

San Francisco è colpita da una serie di omicidi tra criminali. Nelle sue indagini Jim Fajella, coadiuvato da Harlan e compagnia, finisce sulle tracce di Ah-Toy, una Maestra della notte che a fine Ottocento era proprietaria di una rinomata casa di appuntamenti. In quel periodo la Maestra reclutò come suo luogotenente uno dei suoi nemici più agguerriti, l’irlandese Doherty, che fu trasformato in non-morto. Per conquistare San Francisco, ora Ah-Toy assolda il criminale Johnny Lee, sul cui capo pesa una condanna a morte della triade locale. Per conto di Ah-Toy, Johnny Lee fa fuori gli uomini della triade, prima i pesci piccoli e poi tutti i capi, compreso il potente Tzu.
I nostri cercano di rintracciare invano la vampira. Dopo alcune schermaglie, Johnny Lee propone un accordo a Fajella, così da liberarsi della tirannia della vampira: in cambio dell’informazione sul nascondiglio di Ah-Toy, avrà campo libero a San Francisco. Ma Doherty era nascosto a spiare Lee e lo ferisce a morte.
Harlan, Kurjak, Tesla e Fajella raggiungono il covo della vampira e riescono a sgominare il suo branco di non-morti. Ma uccidere la Maestra della notte è tutt’altra storia.


Un episodio che scorre piacevole, tra noir e thriller, molto incentrato sull’azione. Risulta gradevole l’ambientazione ottocentesca e promette bene la nuova Maestra della notte Ah-Toy.
I disegni di Raimondo sono, come sempre, un po’ impalpabili, fumosi, con tratti discontinui capaci di creare un’atmosfera da sogno, anzi, da incubo. Alcune tavole sono impreziosite da qualche disegno ad acquerello.



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domenica 29 aprile 2018

Dampyr - N.214

Titolo: DAMPYR, N.214
Episodio: IL GIOCATTOLAIO
Soggetto: CLAUDIO FALCO
Sceneggiatura: CLAUDIO FALCO
Disegni: GINO VERCELLI
Colori: no
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: RICCARDO RIBOLDI
ISBN: no
Pagine: 96
Edizione: SERGIO BONELLI, 01-2018

Il primo albo di Dampyr del 2018, è dedicato a uno degli elementi più angoscianti della letteratura e cinematografia dell’orrore: i giocattoli che prendono vita.

Harlan, Kurjak e Tesla si trovano in Sassonia, a Magdeburgo dove, oltre ai recenti rapimenti di bambini, si aggiungono omicidi che hanno lasciato cadaveri completamente dissanguati; non v’è dubbio che il misterioso serial killer sia un vampiro.
La storia criminale della città annovera il nome di Vogel, un giocattolaio la cui bottega fu distrutta dai bombardamenti del 1945. I bambini che ricevevano in dono i suoi manufatti dopo poco sparivano senza fare ritorno e, dopo la morte del giocattolaio sotto le macerie del suo negozio, non si ebbero più casi di questo tipo.
Presto Draka e i suoi, aggirandosi nelle vie di Magdeburgo per le indagini, dovranno scontrarsi con feroci giocattoli animati in una città che ha assunto l’aspetto del periodo antecedente il 1945. La pista li condurrà proprio da Vogel che, dopo la morte, ad opera del dampyr, del Maestro della Notte Shrek, che lo aveva trasformato in vampiro, si è alleato con un altro Maestro, Abigor, sperando di vendicare il suo creatore.

Ormai Claudio Falco è diventato uno degli scrittori più prolifici della testata, effettivamente è innegabile il pregevole lavoro di documentazione storica che precede la stesura di ogni sua avventura e l’abilità di trarre trame horror eccezionali. “Il giocattolaio” non fa eccezione, la narrazione è ben condotta dall’inizio alla fine, dando il giusto spazio ai flash-back e alle ambientazioni illusorie.

Gino Vercelli, con questo numero, esordisce su Dampyr dopo essersi occupato per molti anni di Nathan Never. Le sue pregevoli illustrazioni riportano alla luce la Magdeburgo della II Guerra Mondiale, giocando abilmente con le ombre e le nebbie che l’atmosfera impone, senza trascurare alcuni dettagli che, in prefetto connubio con la trama di Falco, ammiccano alla cinematografia classica (da Il Fantasma dell’Opera al Gabinetto del Dottor Caligari, per fare qualche esempio)

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venerdì 20 aprile 2018

Dampyr - N.213

Titolo: DAMPYR, N.213
Episodio: CAPODANNO CELTICO
Soggetto: NICOLA VENANZETTI
Sceneggiatura: NICOLA VENANZETTI
Disegni: NICOLA GENZIANELLA
Colori: no
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
ISBN: no
Pagine: 96
Edizione: SERGIO BONELLI, 12-2017

Il 2017 si chiude con un altro interessante albo di Dampyr, dove si ripropongono le tematiche del periodo dedicato agli omaggi ai defunti che, in tutto il mondo, coincidono con la fine di ottobre e l’inizio di novembre.

Quest’avventura è ambientata in Bretagna dove, nel villaggio di Rochefaux, una piccola comunità di druidi, nonostante la derisione dei cittadini più giovani, celebra il culto dello Samhain. Si bruciano offerte per i defunti cercando, in questo modo, di placare l’AnKou- l’incarnazione della morte - che da molti secoli non appare nel mondo dei vivi per reclamare un corpo che lo ospiti.
Purtroppo alcuni misteriosi omicidi, caratterizzata dalla rapida decomposizione del corpo delle vittime, insospettiscono la Maestra della Notte Araxe che decide di avvalersi dell’aiuto di Harlan per fermare l’Ankou che, liberatosi dalla secolare prigionia impostagli, si aggira per le strade di Rochefaux rigenerandosi rapidamente.
Una paziente terminale del Dr. Armand Kergaz, amante di Araxe, si lascia ingannare dall’AnKou per avere la possibilità di rimandare il decesso e conduce il medico in una trappola da cui potrà fuggire solo grazie all’aiuto della vampira e dei suoi alleati.

Non è la prima volta che vediamo il dampyr dare man forte a un Maestro della notte per fronteggiare qualcosa di ben più malvagio; un elemento che contribuisce a rendere interessante questa serie a fumetti in cui storia, tradizioni e horror si fondono in avventure mozzafiato.

Nicola Venanzetti riesce a proporre una storia godibile nonostante i numerosi salti fra presente e passato che, in alcuni passaggi, interrompono la continuità della trama aprendo e chiudendo scenari interessanti.
Lo sceneggiatore ha aggiunto un elemento che ci fa preoccupare per Kurjak... vedremo nei prossimi albi di che si tratta

Nicola Genzianella è un grande artista del fumetto horror per la bravura nel disegnare mostri raccapriccianti e, soprattutto, per l’abilità di evocare atmosfere cupe e inquietanti senza ricorrere a troppi dettagli che, spesso, appesantiscono il disegno e non garantiscono l’impatto sul lettore

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