giovedì 30 dicembre 2021

Dampyr - N.251

Testata: DAMPYR, N.251
Episodio: STAVKIRKE
Testi: MAURIZIO PRINCIPATO
Disegni: ARTURO LOZZI
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: LUCA CORDA
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 02-2021

Riprendiamo a occuparci della serie mensile di Dampyr con il numero dello scorso febbraio, scritto dal compianto Maurizio Principato, scomparso lo scorso aprile per uno sfortunato incidente, e disegnato da Arturo Lozzi.

Nella stavkirke di Heddal, una delle antiche chiese di legno norvegesi, la setta black metal Ødeleggelsen pratica un rito satanico, che culmina nel sacrificio di due ragazzi e nell’incendio dell’antico edificio. Capo della setta è Máel Lulach, non-morto del defunto Maestro della notte Ragnar Lodbrok, che sta cercando di richiamare con la magia delle rune il Fjölkung, grande potere che richiede, però, ancora il rito di Tyr, runa di sacrificio e guerra, e il rito di Hagal, runa della catastrofe. Riti che Lulach ha già progettato di praticare presso le stavkirker di Fantoft e Urnes.

Astrid Dahl e il fidanzato Bent vengono chiamati a restaurare Heddal, e vi trovano le prove del rito. Astrid chiede quindi l’aiuto di Harlan, che la raggiunge a Notodden insieme a Tesla e Kurjak.
Bent ebbe in passato a che fare con Knut, braccio destro di Máel Lulach: negli anni Novanta, Bent, Knut e l’amico Pål erano sul punto di incendiare una chiesa, ma Pål si tirò indietro all’ultimo momento rimanendo deturpato dal fuoco. Per di più il fratello minore di Bent, Elias, è ora nel gruppo di Lulach. Questo aiuta Bent a capire i piani del non-morto e a guidare Harlan, Tesla, Kurjak e Pål a Fantof, dove altre due ragazze stanno per essere sacrificate, e quindi a Urnes, dove ha luogo lo scontro finale.

Principato tesse una storia ispirata alla foschissima vicenda degli incendi dolosi di oltre cinquanta antiche chiese norvegesi, distrutte dai fan dello scellerato musicista black metal Euronymous negli anni Novanta. La lettura dell’episodio invita quindi a riflettere su cosa può spingere dei giovani appassionati di musica a folli atti di distruzione. La parte centrale è un’efficacissima e lunga sequenza d’azione, che si legge d’un fiato e che lascia respirare il lettore solo quando Harlan e Tesla spengono l’incendio. L’unico appunto che si può fare a questo bell’albo di Dampyr è un certo pressapochismo nel trattare il genere metal, che non si identifica affatto con un sottogenere di nicchia come il black metal, lontano anni luce dalle epiche melodie degli Iron Maiden (di cui si vede un disco a pagina 38) o dagli irresistibili groove degli AC/DC (pagina 98), per non parlare dell’ignorante citazione dei grandi Black Sabbath messa sulla bocca di Kurjak a pagina 23.

I disegni sono spettacolari, molto realistici soprattutto nelle fisionomie e nelle espressioni dei personaggi, grazie anche ad un sapiente gioco di ombre e luci ottenuto con tecniche miste. Lozzi dimostra grande maestria anche nel creare paesaggi d’atmosfera, con l’aria nebbiosa con cui circonfonde le chiese, dalle precise architetture, immerse negli innevati paesaggi norvegesi, oppure con la nitidezza delle ombre lunghe nelle strade di Bergen.



Risorse Web:
Addio a Maurizio Principato
Mauro Boselli ricorda Maurizio Principato
Blog di Arturo Lozzi
Sergio Bonelli Editore
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giovedì 25 novembre 2021

Speciale Dampyr - N.17

Testata: SPECIALE DAMPYR, N.17
Episodio: IL CODICE FERRUCCI
Testi: MORENO BURATTINI
Disegni: FABRIZIO RUSSO
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 160
Edizione: BONELLI, 11-2021

A fine ottobre è stato pubblicato il diciassettesimo speciale annuale di Dampyr.

Il professor Alessio Montanari è il massimo esperto sulla battaglia di Gavinana, che nel 1530 vide contrapposti l’esercito repubblicano fiorentino e le truppe imperiali di Carlo V favorevoli alla restaurazione dei Medici. La battaglia si concluse con la sconfitta dei repubblicani e la morte del loro capitano, Francesco Ferrucci.
La storia sembra interessi molto a due signori russi che vengono ricevuti dal professore nel suo ufficio di Firenze: il signor Arsenyev e il robusto Arkan. Arsenyev mostra a Montanari una lettera autografa di Ferrucci, di cui il professore non conosceva l’esistenza, e dice di possedere un epistolario segreto del capitano. Dopo avergli sottratto il cifrario necessario a leggere i testi, il russo intima al professore di seguirlo per eseguire la traduzione dell’epistolario, mentre Arkan gli punta contro una pistola. Proprio in quel momento giungono Harlan e Kurjak, che riescono a mettere fuori gioco Arkan, mentre Arsenyev lancia Montanari attraverso la finestra e lo segue, dandosi alla fuga. Harlan ha quindi una visione del padre, che gli mostra il campo di battaglia di Gavinana dopo lo scontro del 1530, e gli chiede di trovare per lui il manufatto cercato da Arsenyev.

Recuperato Montanari all’ospedale, Harlan e Kurjak partono per Gavinana. Durante il viaggio spiegano al professore che Arsenyev è il capo di una corrente scissionista e violenta dei Lupi Azzurri, gruppo di estrema destra ora guidato da Marcus, che segue invece una politica più pacifica e collaborativa, tanto da fornire ad Harlan le informazioni sul russo.
Arsenyev intanto è già a Gavinana, e ritrova le segrete dove il capitano Giampaolo Orsini, luogotenente di Ferrucci, usò per la prima volta il manufatto, un medaglione magico con una stella a sette punte. I sotterranei custodiscono un oscuro segreto, ma il medaglione si trova in un altro nascondiglio, la cui ubicazione è indicata sulla lettera di Ferrucci, che ora è nelle mani di Harlan e compagni. Chi riuscirà ad accaparrarsi il prezioso oggetto magico?

Burattini imbastisce una storia che corre su due binari: una linea temporale presente, che ben si intreccia con la vicenda che si svolge nel passato, con un’azzeccata presenza di Draka, il quale fa da trait d’union. I documentati rimandi storici non solo sono funzionali al racconto, ma restituiscono uno scorcio dell’epoca rinascimentale che ne evidenzia le contraddizioni: laddove questa è di solito presentata come un tempo di prosperità e di fiorire artistico, sono molti i suoi aspetti oscuri che spesso si dimenticano, tra intrighi e guerre, profezie ed esoterismo. Come spiega il personaggio di Montanari, la culla del Rinascimento non fu a quel tempo sempre guidata da principi di razionalità, ma vi erano anche molti ciarlatani e fanatici religiosi.
Ottime dal punto di vista grafico le ambientazioni realizzate da Russo, che cala i personaggi nelle strade di Firenze, i cui elementi architettonici (il Duomo, il Battistero, il Campanile) sono resi fedelmente, e danno veridicità al racconto in virtù della loro familiarità (chi non ha mai passeggiato per le sue strade brulicanti di turisti e di opere d’arte?). Belli anche gli scorci paesani e convincenti le espressioni dei personaggi, a cui spesso è conferito un tono drammatico.





Risorse Web:
Moreno Burattini su Wikipedia
Blog di Fabrizio Russo
Moreno Burattini presenta Il Codice Ferrucci!
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lunedì 15 novembre 2021

Zagor - N.676

Testata: ZAGOR GIGANTE, N.676 (Zenith Gigante 727)
Episodio: IL CASTELLO DEL VAMPIRO
Testi: JACOPO RAUCH
Disegni: WALTER VENTURI
Copertina: ALESSANDRO PICCINELLI
Lettering: ALESSANDRA BELLETTI
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 11-2021

Il numero di novembre di Zagor conclude la lunga saga rakosiana iniziata con l’episodio Il presagio.

Zagor si risveglia sul fondo di una scarpata, unico superstite del suo gruppo insieme ad Emil. Raggiunto il compagno, lo trova legato e circondato da zingari, al cospetto di Rakosi, che riesce a fare prigioniero anche lo Spirito con la Scure.
Intanto i sopravvissuti dell’altro gruppo di cacciatori, che erano stati travolti da una valanga, si riuniscono. Istvan e Laszlo vengono affrontati dalle giovani abitanti del villaggio rapite, ormai concubine non-morte di Rakosi. Janos viene salvato dall’intervento di Manfred Moor, che le scaccia via. Nel villaggio intanto Frida si risveglia per un attimo, cercando di liberarsi dell’aglio e annunciando l’arrivo di Rakosi.

Prima di lui però arriva la sua spia, padre Gabor, che ferisce gravemente Imre e prepara l’arrivo del padrone. Imre riesce a raccogliere le forze per sparare a Gabor, ma il vampiro può ormai entrare nella stanza. Ma quando affronta Cico, il vampiro ha una sgradita sorpresa e rimane temporaneamente indebolito. Questo permette a Ylenia Varga e Manfred Moor di rientrare in gioco e di dare man forte a Zagor, che finalmente raggiunge il castello per la resa dei conti con Rakosi.

Questo episodio propone un racconto più incentrato sull’azione rispetto ai precedenti. Zagor ha le sue difficoltà, ma presto lo scontro volge a suo favore, grazie soprattutto al ritrovato potere della vampira Ylenia. Com’è naturale in un racconto serializzato, il finale non può che volgere a favore dell’eroe protagonista, sentenziando la sconfitta del cattivo di turno. Ma la saga nel suo complesso risulta avvincente, ricca d’atmosfera e rimandi a classici vampireschi soprattutto del cinema, oltre chiaramente ai riferimenti ai precedenti tra Zagor e Rakosi, ormai anch’essa una saga classica della fiction vampiresca.
Dal punto di vista grafico le prime tavole sono un omaggio al primo incontro tra i due acerrimi nemici, a cui Venturi dà un sapore vintage, subito archiviate con una bellissima quadrupla che ritrae un maestoso castello rakosiano. Riguardo ai presonaggi, convincenti e inquietanti sono in particolare le vampire concubine e i lupi comandati da Ylenia.

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sabato 23 ottobre 2021

Zagor - N.675

Testata: ZAGOR GIGANTE, N.675 (Zenith Gigante 726)
Episodio: RAKOSI!
Testi: JACOPO RAUCH
Disegni: WALTER VENTURI
Copertina: ALESSANDRO PICCINELLI
Lettering: RICCARDO RIBOLDI
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 10-2021

Prosegue la nuova saga “rakosiana” con il numero di ottobre di Zagor.

Zagor, Cico, Frida, e i dragoni Janos e Imre sono in viaggio in Slovacchia alla volta del villaggio ungherese di Balasz, alle pendici di Picco del Lupo, dove sorge il castello di Rakosi. Il gruppo si ferma a Kremnitz, dove Zagor e il capitano Janos si recano al comando militare locale, per chiedere, invano, degli uomini. I nostri proseguono il viaggio sugli innevati passi montani, quando si accorgono che qualcuno è sulle loro tracce. Zagor riesce a sorprendere gli inseguitori, che si rivelano essere dei patrioti ungheresi, e che accettano di allearsi nella lotta a Rakosi, il quale ha nel corso degli anni ucciso alcuni dei loro familiari.

Il gruppo, ora più numeroso, raggiunge Balasz, dove sono state rapite altre tre ragazze, di cui Rakosi vuole fare delle “concubine delle tenebre”: risulta facile a Zagor e soci trovare altri volontari per la missione.
Intanto Frida è sempre più debole e prossima alla trasformazione in vampira, tanto che cerca anche di mordere Zagor. Viene quindi affidata alle cure del prete locale, padre Gabor, e rimangono con lei Cico e Imre, mentre gli altri partono per la disperata spedizione per Picco del Lupo.

Questo episodio funge da raccordo con il prossimo finale e racconta dell’aggravarsi della minaccia che pesa sui protagonisti: il cappio predisposto da Rakosi si stringe attorno a Zagor e compagni, che finiscono proprio dove voleva il vampiro. L’impresa quindi sembra disperata, ma i nostri non si lasciano abbattere, animati dai più puri valori zagoriani: “Lealtà, amicizia, senso di fratellanza”, valori “che la fredda malvagità del barone Rakosi non è in grado di capire e che non ha messo sul piatto della bilancia”, afferma fieramente lo Spirito con la Scure. Intanto Frida è sempre più soggetta al Barone, e questo rende l’affetto tra lei e Zagor sempre più evidente.
I disegni, efficaci e di stampo classico, mostrano l’influenza delle immortali immagini dei Dracula con Christopher Lee, a cui Rakosi rassomiglia. In un albo composto principalmente da tavole con le tre strisce tradizionali, Venturi si concede qualche vignetta quadrupla e, a pagina 16, una goticheggiante splash page che rende omaggio all’iconica figura del vampiro.

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domenica 19 settembre 2021

Zagor - N.674

Testata: ZAGOR GIGANTE, N.674 (Zenith Gigante 725)
Episodio: NON-MORTI
Testi: JACOPO RAUCH
Disegni: WALTER VENTURI
Copertina: ALESSANDRO PICCINELLI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 09-2021

Con il numero di settembre di Zagor prosegue la nuova saga del vampiro Rakosi, iniziata con l’episodio pubblicato a luglio.

Lo Spirito con la Scure e la baronessa Frida Lang sono a Vienna, dove si riuniscono e fanno il punto della situazione con il colonnello Korasi, Samish Pasha, il capitano Janos e Imre dei Dragoni, e Cico, appena sfuggito ai venditori del mercato, che ha fatto infuriare con una serie di costosi incidenti. Frida è stata vampirizzata dal fidanzato Manfred Moor, e l’unica speranza di salvarla è distruggere Rakosi. Il capitano Moor è in viaggio con i suoi rapitori alla volta di Stettino, nel mar Baltico, da cui proseguirà sul fiume Oder, mentre Rakosi è arroccato nel suo castello sui Carpazi occidentali, dove tiene prigioniera la vampira Ylenia Vargas e dove attende Zagor per affrontarlo sul suo terreno.

Il gruppo decide per prima cosa di intercettare il battello che trasporta Manfred, con la speranza di poterlo salvare, e si mette in viaggio su un treno militare per Olmutz. Frida sta sempre peggio, ma la trasformazione è almeno rallentata da un siero somministratole da Korasi. La Baronessa è comunque di aiuto nelle ricerche, avendo un collegamento telepatico con Manfred. Il viaggio, però, è interrotto da un assalto di farkaskoldòi, ferocissimi lupi mannari della pianura ungherese, guidati da uno zingaro al servizio di Rakosi.

L’episodio si apre con una delle immancabili e divertenti disavventure di Cico, che nel corso della storia ci regala diverse impagabili espressioni di terrore. Il racconto presenta anche una vena malinconica nelle scene con Frida, in particolare quando la Baronessa attraversa in carrozza le strade della sua Vienna rammaricandosi di non poterle mostrare con calma all’amato Zagor. La libera ispirazione a Stoker si presta bene alla vicenda di Frida, che ha un collegamento telepatico con il vampiro Manfred. L’avvincente storia di Rauch vira poi all’azione nella lunga sequenza mozzafiato dell’assalto al treno, da cui parte un susseguirsi di colpi di scena, con uno Zagor messo in seria difficoltà.
I disegni di Venturi rendono meravigliosamente i palazzi e le strade ottocentesche di Vienna, gli scorci gotici del castello di Rakosi, ma forse ancor più le emozionanti scene d’azione, con degli spaventosi e convincenti lupi mannari, in scene dal taglio cinematografico e con qualche tocco di splatter.
Molto bella pure la scenografica copertina di Piccinelli, con uno spaventoso licantropo che incombe su Zagor.

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domenica 5 settembre 2021

FdC: Van Helsing – Detective del Soprannaturale

Testata: Suppl. FUMO DI CHINA n.308-309: VAN HELSING – DETECTIVE DEL SOPRANNATURALE
Episodio: IL MARCHIO DEL VAMPIRO
Testi: A. CASTELLI, M. BARATELLI, L. FILIPPUCCI
Disegni: CARLO PERONI, LUCIO FILIPPUCCI
Copertina: LUCIO FILIPPUCCI
Pagine: 32
Ediz.: CARTOON CLUB, 07-2021

In occasione del tradizionale appuntamento estivo di Riminicomix, Cartoon Club ha pubblicato una riedizione del primo episodio di Van Helsing - Detective del Soprannaturale, lo storico fumetto scritto da Alfredo Castelli e Marco Baratelli, e disegnato da Carlo Peroni. Questa versione pubblicata da Cartoon Club e Fumo di China, in collaborazione con la “Associazione Culturale Nipoti di Martin Mystère”, presenta due nuove tavole di Lucio Filippucci, ad apertura e chiusura dell’episodio, e qualche vignetta rimontata. Dell’albetto sono uscite anche una versione con variant cover realizzata da Rodolfo Torti e due cartoline celebrative.

Il vampiro Van Helsing si reca a Rimini, sulle tracce di un’associazione di vampiri, e ne approfitta per fare una visita all’illusionista Mark Merlin, al Grand Hotel, per scusarsi di un intervento denigratorio durante uno spettacolo e per raccontargli la sua storia.
Durante la guerra tra gli Ussiti e l’Imperatore Sigismondo, Vlad Drakul notò un cavaliere particolarmente valente e coraggioso, di nome Riccardo Van Helsing, e decise di trasformarlo in vampiro per arruolarlo nelle sue schiere. Van Helsing però seppe resistere alla perdita del suo spirito stringendo un crocifisso.
Ora che, dopo secoli di prigionia, può uscire dalla sua bara, Van Helsing è soggetto ad amnesia e furia animalesca. C’è però una voce amica a guidarlo, una maga senza nome che lo aiuta a recuperare la memoria, a sfuggire agli attacchi nemici e a raggiungerla a Fundu a bordo della nave Lutezia. Van Helsing ricorda così di essere il peggior nemico del suo creatore. Intanto Drakul, con il potente stregone Atkos, fa di tutto per distruggere il rinato vampiro: non realizza il suo intento, e indirizza quindi i suoi attacchi contro la maga alleata del suo avversario.

Nel corso degli anni, Van Helsing è ricomparso sulle pagine di Martin Mystère (n.168, “Il ritorno di Jack”, 1996) e di Storie da Altrove (n.9, “Il principe che tornò dalle tenebre”, 2006). Ma questa di Cartoon Club è una storica riproposta, essendo, a quanto ci risulta, la prima ristampa del primo episodio della serie, corredata da un bel frontespizio/risguardo di Carlo Velardi e da un interessante articolo di Alfredo Castelli. Nelle tre pagine del testo, il papà di Martin Mystère svela molti particolari e retroscena della creazione della serie e della pubblicazione di “Psyco”, toccando anche il doloroso tasto della scomparsa prematura dell’amico coautore Marco Baratelli, con cui realizzò testi per “Il Monello”, “Horror”, “Tilt” e per la casa editrice Alpe. Tra le curiosità più gustose, Castelli racconta che il nome Vlad Drakul fu trovato due anni prima della pubblicazione del fondamentale saggio In Search of Dracula di McNally e Florescu, forse carpito da un saggio di Ornella Volta, e va riferito non a Vlad III l’Impalatore, bensì al padre Vlad II. È poi probabile, continua Castelli, che all’epoca fosse stato realizzato un sesto episodio della serie, di cui però si è persa ogni traccia. Chissà che un giorno o l’altro non rispunti fuori...
Intanto ci si può godere questo episodio di Van Helsing in un nuovo formato, che si spera faccia da apripista alla ristampa completa delle storie del fratello maggiore di Martin Mystère («Prima di Martin Mystère Detective dell’Impossibile» recita lo strillo in copertina sopra il titolo della testata) e, perché no, a nuovi episodi.
Gli albetti sono disponibili nell’e-shop di Fumo di China.

Risorse Web:
Psyco su Wikipedia
Alfredo Castelli su Wikipedia
Carlo Peroni su Wikipedia
Lucio Filippucci su Wikipedia
Rodolfo Torti su Wikipedia
Cartoon Club
Riminicomix
Articolo sull’albo sul blog di FdC

domenica 29 agosto 2021

Van Helsing – Detective del Soprannaturale

Testata: PSYCO, NN.1-5
Serie: VAN HELSING – DETECTIVE DEL SOPRANNATURALE
Testi: ALFREDO CASTELLI, MARCO BARATELLI
Disegni: CARLO PERONI
Edizione: EDITRICE NAKA, 04/08-1970

Nell’aprile del 1970 compariva nelle edicole italiane una nuova rivista di genere horror-sf-fantastico, dal titolo Psyco, con fumetti originali di autori già attivi sulla storica Horror delle edizioni Sansoni. Si trattava di un contenitore di varie storie di personaggi fissi e altre autoconclusive. Gli appuntamenti fissi erano La legione dello spazio di Guccini e Bonvi, Dpt. Computer di Fagarazzi, Peroni e Pistoglia, le divertenti strisce di Casimiro Vampiro Crumiro di Peroni (presenti sui primi tre numeri), e soprattutto Van Helsing, detective del soprannaturale, serie scritta da Alfredo Castelli e Marco Baratelli, e disegnata di Carlo Peroni, con episodi di 20-30 tavole ciascheduno, per un totale di 118 pagine.

Psyco chiuse dopo appena sei numeri, nel settembre 1970, mentre Van Helsing si concludeva sul numero 5, nonostante sulla terza di copertina del numero 6 il vampiro desse appuntamento al «prossimo numero». Forse anche per la prematura scomparsa di Marco Baratelli, nel 1970, la serie non andò più avanti, nonostante il successo del personaggio. Ora, in occasione di Riminicomix 2021, arriva un’importante riproposta di cui tratteremo prossimamente. Intanto facciamo un excursus delle storie di questo seminale personaggio del fumetto vampiresco italiano.

1. Il marchio del vampiro
Imprigionato dal suo creatore Vlad Drakul secoli fa, Van Helsing esce finalmente dalla bara. Ma non è il mostro sanguinario che doveva diventare, avendo saputo conservare il suo spirito: ora è il peggior nemico di Drakul, ai cui attacchi riesce a resistere grazie alla protezione di una misteriosa maga, che lo aiuta a ricuperare la memoria.

2. Gli incubi di Thomas Dexter
Il dottor Thomas Dexter, prostrato da incubi e vuoti di memoria, si convince di essere Jack lo Sventratore. Per sua fortuna, giunto appena in tempo, Van Helsing lo dissuade dal suicidarsi e scopre, con l’aiuto di Sherlock Holmes, che dietro ai delitti che insanguinano le strade di Whitechapel ci sono Vlad Drakul e il fido stregone Atkos.

3. La casa ai confini del mondo
Van Helsing è a Pavia per salvare l’anima della vedova Martha Barr, minacciata dallo spirito demoniaco del marito George, che le vorrebbe trasferire la maledizione di cui è caduto vittima per aver letto il grimorio De Vermiis Misteriis.

4. Il ladro di sogni
Per sventare uno scandalo diplomatico dovuto al furto di informazioni sui trattati del Regno Unito con Russia e Francia, Van Helsing deve viaggiare nel pericoloso mondo dei sogni e affrontare il temibile baron Samedì.

5. Il vaso di Pandora
Una nave piena di cadaveri porta a Londra un antichissimo scettro in grado di schiudere le porte del mondo agli spiriti infernali. Per scongiurare l’avvento del Male proveniente dalla perduta città di Pandora, l’unica carta che Van Helsing ha da giocare è evocare lo spirito dello stregone Mamphis.

Van Helsing è un fumetto avvincente e sui generis, intriso dell’interesse per la parapsicologia e l’esoterismo tipico degli anni ‘70. Il protagonista, tra i primi detective dell’occulto del fumetto e vampiro alla ricerca di se stesso, è personaggio carismatico, che si schiera dalla parte del Bene a costo di grandi sacrifici. Le storie si svolgono in un mondo visionario e manicheo, in cui la magia trascina i personaggi in un vortice di colpi di scena multidimensionali.
Cifra della serie è ancor di più la traduzione grafica di Peroni, che riporta sulla pagina il mondo onirico creato da Castelli e Baratelli con invenzioni originali e suggestive. Ad esempio gli aforismi ripresi da varie opere letterarie, in apertura e chiusura (sempre calzanti e scelti con cura), e le frasi degli incantesimi diventano elementi grafici d’effetto, con le lettere che si incastrano nelle tavole diventandone colonne portanti.

I personaggi sono resi con lineamenti aguzzi, spigolosi, quasi caricaturali. In generale i disegni creano un’atmosfera magica, con le tavole spesso organizzate in maniera personale e innovativa: si vedano le scene del sogno nel quarto episodio, le cui tavole sono costruite con vignette incastonate in cornici curvilinee.
In definitiva, Van Helsing era un fumetto di grande impatto emotivo e visivo, che riletto oggi non sembra invecchiato d’un giorno.

Risorse Web:
Psyco su Wikipedia
Alfredo Castelli su Wikipedia
Carlo Peroni su Wikipedia
Van Helsing su Slumberland.it
Van Helsing su FondazioneFrancoFossati.it

venerdì 20 agosto 2021

Martin Mystère - N.378

Testata: MARTIN MYSTÈRE, N.378
Episodio: GLI UOMINI IN ROSSO
Testi: DAVIDE BARZI
Disegni: WALTER VENTURI
Copertina: GIANCARLO ALESSANDRINI (colori ALESSANDRO MUSCILLO)
Lettering: VALENTINA PEJRANO
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 08-2021

È da qualche giorno in edicola la seconda e conclusiva parte della nuova saga vampiresca di Martin Mystère, iniziata con l’albo Il vampiro di Vienna.

Martin Mystère, Java e Berinike sono stati prelevati a forza da Scream Jean dal loro albergo e condotti dal colonnello Yates, che costringe Berinike a consegnargli la sceneggiatura di London After Midnight. Il vampiro racconta la storia del film: fu Herman Strauss a scriverne la sceneggiatura, un vampiro “riluttante” che si era adattato a bere sangue animale. Quando Yates ebbe modo di leggere la sceneggiatura, divenne furioso per i troppi riferimenti all’esistenza dei vampiri, ma Strauss si rifiutò di espungerli, secondo Yates per una ripicca dettata dalla gelosia per Berinike.

Ora il vampiro gongola nel gettare nel fuoco i fogli dell’ultima copia esistente della sceneggiatura, ma ha una grossa delusione quando Martin rivela di averne fatto una scansione, che ha inviato a un suo corrispondente. Nella colluttazione che segue, Berinike riesce a sottrarre dei letali artigli di frassino a Yates, il quale ha la peggio.
Il giorno dopo, Martin è a Extranerdinary con Java, Francisca e Berinike, travestita da uomo invisibile per proteggersi dai raggi solari. Pritchett, grazie a Mystère, ha recuperato la copia di London After Midnight, e non vuole saperne di rimandare la proiezione. Ma Scream Jean è a caccia della sua vendetta, e sceglie proprio il momento dello storico evento per scatenare i vampiri al suo seguito.

Questo episodio presenta numerosi colpi di scena, su tutti la inaspettata uscita di scena di Yates, che comunque regala qualche momento divertente, come la schermaglia in cui esprime la sua curiosità sul sapore del sangue di Neanderthal, punzecchiando Java. I vampiri di Barzi sono “modernamente classici”, nel senso che hanno gli stessi punti deboli dei loro predecessori della tradizione letterario-cinematografica, ma usano armi e vengono affrontati con sistemi moderni: si veda la “maschera” di Berinike, travestita da uomo invisibile, che non può non ricordare la Tesla di Dampyr, o le pistole ad acqua, felice invenzione del film Dal tramonto all’alba. Ma non manca un tocco di originalità, come gli artigli di legno o la tisana al pur classico frassino. Il racconto si chiude con i toni struggenti dell’autoepitaffio di Scream Jean, che realizzando di aver perso la sua umanità capisce che il suo tempo è finito.
I disegni di Venturi traducono bene in immagini la storia, pur avvalendosi in alcuni passaggi della “fotoscorciatoia”, cioè l’inserimento diretto a computer di fotogrammi del film nelle tavole. Non sarebbe meglio fruire dell’interpretazione grafica dell’artista, che aggiunge sempre molto alla semplice foto?

Risorse Web:
Blog di Davide Barzi
Walter Venturi su Wikipedia
Giancarlo Alessandrini su Wikipedia
Martin Mystère su Wikipedia
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Martin Mystère

lunedì 16 agosto 2021

Zagor - N.673

Testata: ZAGOR GIGANTE, N.673 (Zenith Gigante 724)
Episodio: LE NOTTI DI LONDRA
Testi: JACOPO RAUCH
Disegni: RAFFAELE DELLA MONICA
Copertina: ALESSANDRO PICCINELLI
Lettering: RICCARDO RIBOLDI
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 08-2021

Con il numero di agosto, continua la nuova saga vampiresca di Zagor, iniziata con lo scorso albo intitolato Il presagio.

Zagor sta raggiungendo Londra a bordo di una nave con il fido Cico, e già sono in molti ad aspettarlo. Il boss locale Barnabas Reed, vampiro di Rakosi, ha incaricato i suoi uomini di sorvegliare i Docks e di avvisarlo all’arrivo dei due americani, ma sono gli “Irregolari dell’East End” ad arrivare per primi. Gli scaltri ragazzini, al servizio del colonnello Korasi, tirano fuori da una rissa Zagor e Cico e li conducono in una lussuosa villa, dove vengono accolti calorosamente da Korasi e dalla baronessa Frida Lang.

Zagor viene presto aggiornato sulla situazione: sembra proprio che Rakosi sia a Londra, come suggerisce l’arrivo del mercantile “Demetra” da New York con l’equipaggio sterminato da un misterioso diavolo. La “ricaduta” vampirica del capitano Manfred Moor, fidanzato di Frida, sarebbe così spiegata, tanto più che questi è fuggito dalla villa.
Nella ricerca di Moor, i nostri vengono affiancati dal sergente Greg Streadle di Scotland Yard, che li guida ad una vecchia nave usata un tempo come prigione. Qui ci sono però Reed e i suoi ad aspettarli, così Zagor e compagni vengono fatti prigionieri. Il peggio è che intanto Moor fa irruzione nella villa dove si trova Frida, scortato da uno stormo di pipistrelli, mentre Rakosi torna nella sua terra.

In una classica avventura vampiresca, Zagor si trova ad affrontare un antagonista temibile, ma vulnerabile ai più tradizionali strumenti apotropaici, come paletti, croci, acqua santa e, ovviamente, la luce del sole. L’organizzarsi del gruppo di cacciatori, beffati dal nemico durante la caccia, il viaggio e l’inseguimento per mezza Europa, la bella donzella contaminata dal morso e condannata alla dannazione sono tutti elementi di ispirazione stokeriana, insieme a riferimenti a Conan Doyle, nella sempre affascinante ambientazione della Londra vittoriana, con le sue magioni, i suoi monumenti, le rookeries, luoghi traboccanti di gente e miseria. E non mancano le scene d’azione, con Zagor messo in seria difficoltà e tenuto legato in attesa di un terribile destino.
Ottimi i disegni, che spesso si soffermano a ritrarre dei suggestivi scorci londinesi, come il London Bridge, la cupola di Saint Paul, la Torre di Londra, e le sporche strade dai muri di mattoni, animate dalla più varia umanità. A prestare i lineamenti a Barnabas Reed è il Tom Cruise di Intervista col vampiro, la cui citazione si rivela anche nella dolorosa trasformazione in vampiro.

Risorse Web:
Jacopo Rauch su ComicsBox
Raffaele Della Monica su Wikipedia
Zagor su Wikipedia
Sergio Bonelli Editore
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venerdì 6 agosto 2021

Martin Mystère - N.377

Testata: MARTIN MYSTÈRE, N.377
Episodio: IL VAMPIRO DI VIENNA
Testi: DAVIDE BARZI
Disegni: WALTER VENTURI
Copertina: GIANCARLO ALESSANDRINI (colori ALESSANDRO MUSCILLO)
Lettering: BELLETTI & PEJRANO
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 07-2021

Il numero di luglio di Martin Mystère, attualmente in edicola, vede il ritorno del vampiro Herman Strauss, a ben 38 anni di distanza dalla sua prima (e ultima) comparsa (negli albi Un vampiro a New York e La maledizione, del 1983). La storia, doppia, si concluderà con il numero in uscita il 12 di agosto, intitolato Gli uomini in rosso. Settantotto le pagine dell’episodio, corredato da un articolo sulla figura del vampiro, dalla puntata di un romanzo su Martin Mystère, da strisce di Zio Boris e Bonelli Kids e da un bellissimo frontespizio vampiresco di Carlo Velardi.

Giunto con Java a Los Angeles per il festival “Extranerdinary”, Martin Mystère riceve una brutta notizia dal comandante della polizia Choi: l’organizzatore della manifestazione, John Good, è stato ucciso.
Nonostante la tragedia, il suo socio Tyler Pritchett decide di portare avanti l’evento. Quando lo incontra nel corso delle indagini, Mystère scopre fortunosamente sul suo telefonino un filmato dell’assassinio.

Ad ammazzare Good è stata una vampira, Scream Jean, che stava cercando di mettere le mani su un incredibile reperto ritrovato da John: una copia in 16 millimetri del mitico London After Midnight, film perduto dell’epoca del muto, diretto da Tod Browning e interpretato da Lon Chaney. Con la copia, Good aveva rinvenuto anche la sceneggiatura originale, che arriva tra la mani di Mystère, e di cui l’esperta Delgado conferma l’autenticità.
Le indagini portano Mystère e Java in una comunità di vampiri amish, dove vengono accolti da Berinike. Gli abitanti del villaggio sono vampiri pacifici, tutti trasformati da Berinike, a sua volta vampirizzata da Strauss, il quale all’epoca in cui frequentava la donna lavorava come sceneggiatore per registi del calibro di Murnau e Browning. In London After Midnight, per il personaggio del colonnello Yates, Strauss si ispirò a un vampiro della comunità, che Martin ha modo di incontrare di persona.

Evocare i paradigmi dell’immaginario vampiresco è un’operazione che, se ben realizzata come fa Barzi, risulta particolarmente coinvolgente per l’appassionato. Film come Nosferatu, I vampiri di Praga, London After Midnight hanno già solo nei titoli magia e potere evocativo. La storia, però, funziona a prescindere, perché non si limita a richiami nostalgici, bensì colloca i protagonisti di questi film nel vivo sviluppo di trama e sottotrama, collocate nel tempo odierno e nel passato.
Ma anche i vampiri contemporanei fanno paura: dopo un azzeccato e implicito richiamo al mondo del web, coadiuvato dai disegni precisi e puliti di Venturi, Barzi ci regala un’impressionante trasformazione di Scream Jean, che si rivela una laida e spietata vampira, la quale atterra John tra albi di The Tomb of Dracula, libri di Stephen King e action figure, in un gustoso gioco di citazioni. Nel dipanarsi della vicenda Martin è per ora poco più che un semplice ascoltatore, ma di sicuro nel prosieguo della storia il suo intervento si rivelerà decisivo.

Risorse Web:
Blog di Davide Barzi
Walter Venturi su Wikipedia
Giancarlo Alessandrini su Wikipedia
Martin Mystère su Wikipedia
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Martin Mystère

giovedì 29 luglio 2021

Maxi Dampyr - N.11

Testata: MAXI DAMPYR, N.11
Titolo: DAMPYR COLOR – LA BIBLIOTECA DELL’ORRORE
Testi: M. BOSELLI, M. COLOMBO, G. GIUSFREDI
Disegni: AAVV
Colori: ALESSIA PASTORELLO, MATTEO VATTANI et al.
Copertina: MATTEO VATTANI
Pagine: 128
Edizione: BONELLI, 07-2021

Il Maxi Dampyr di quest’anno si propone nella nuova formula antologica del “Dampyr Color”, con sei episodi tutti a colori realizzati da vari autori in una cornice narrativa ambientata nel Teatro dei Passi Perduti. Come spiega Mauro Boselli nella postfazione, le storie sono tutte legate a scrittori del genere fantastico e ai loro scritti, sancendo ancora una volta il legame tra Dampyr e il mondo della letteratura fantastica.

PROLOGO; IL DISPERSO (Boselli / Rossi / Pastorello)
Harlan conduce Ambrose Bierce in una particolare sala della Biblioteca dei Passi Perduti, dove sono custoditi i libri mai scritti degli autori preferiti di Nikolaus, da cui i due leggono alcune storie.
La prima di queste vede protagonista proprio Bierce, che nel giugno 1864 è tenente dell’esercito nordista nella Guerra di Secessione. Durante la battaglia di Kennesaw Mountain, l’avanzata delle truppe è impedita da un soldato sudista, che si spinge a ridosso delle linee nemiche con sprezzo del pericolo per indicarne le mosse ai suoi. Sarà Bierce a scoprire perché questo soldato sia invulnerabile alle pallottole.
Una classica storia di spettri di ambientazione guerresca, con i disegni di Luca Rossi realistici e cupi, e i colori di Alessia Pastorello carichi e notturni.

TSATHOGGUA (Colombo / Masellis)
Il 15 marzo 1937, il pastore Abramus Coulson si reca in ospedale a trovare Lovecraft, il suo mentore, perché il marchio di Tsathoggua sul suo braccio ha ripreso a sanguinare. Il marchio gli fu impresso da ragazzo in una tragica notte, in cui la sua famiglia fu trucidata dai mostri. Ma essendo il Solitario di Providence in fin di vita, quando Abramus viene trascinato nel mondo alieno di Tsathoggua la situazione sembra farsi disperata.
Affettuoso omaggio di Maurizio Colombo a HPL, in una storia onirica e visionaria che ci porta in un mondo inquietante. I disegni di Helena Masellis sono evocativamente evanescenti, con tratto sottile e colori lividi.


IL CASTELLO SUGLI APPENNINI (Giusfredi / De Stena / Vattani)
Durante un temporale, Edgar Allan Poe trova riparo in un antico castello disabitato sugli Appennini. Nella stanza da letto viene colpito dal ritratto ovale della bellissima Camilla dei Ponziani, moglie del pittore Andrea, il quale era amico del Cavaliere di Roccabruna. Quando lei morì, il Maestro esaudì la richiesta di Andrea, e così anche Poe ha modo di incontrare Camilla.
Una storia romantica, con manieri infestati, amori oltretombali, esecuzioni postume, solitudine, temi squisitamente tipici del Bostoniano, che Giusfredi riesce a trattare con destrezza creando una storia d’atmosfera. I disegni ombrosi e suggestivi di Francesco De Stena vengono ancor più caricati di plumbea malinconia dalla colorazione di Matteo Vattani.

DANVERS MANOR (Boselli / Scibilia)
Una notte lo scrittore Edward Benson riprende a fare un vecchio incubo ricorrente, in cui si trova in un cimitero abbandonato presso una chiesa in rovina. In un sogno successivo legge su una lapide il nome di Daniel Danvers, un suo compagno di college, che un’estate rinunciò ad andare a trovare nella tenuta di Tywin-on-the-sea. L’amica Mabel gli consiglia di andarci adesso, e Benson vi ritrova Daniel, che non è invecchiato di un solo giorno.
In questa storia Boselli tratta con delicatezza il difficile tema dell’omosessualità, fino all’accettazione finale da parte del protagonista della propria diversità, in un’epoca in cui non era qualcosa di socialmente accettabile. Strepitosi i disegni di Alessandro Scibilia, dallo spessore pittorico, che rendono meravigliosamente i verdi prati inglesi, le scogliere, le case e le ville inglesi, ma anche i personaggi vivissimi, ritratti in immagini quasi fotografiche.


I SETTE VOLTI DI MILANO (Giusfredi / Cropera / Pastorello)
In una lettera a Caleb Lost, il giornalista Giovanni Drogo racconta dello stravolgimento della sua vita avvenuto negli ultimi giorni. Da quando incontrò un barbone a cui non poté fare l’elemosina, iniziò a vedere facce mostruose ovunque: una prostituta, una vicina di casa, un poliziotto, la donna delle pulizie di cui è innamorato e persino il suo capo. Tutto avviene, secondo quanto gli aveva detto il barbone, a causa del fatto che egli possa vedere i “sette volti di Milano”, una capacità che segna il suo destino.
Nell’omaggiare Dino Buzzati, Giusfredi ci presenta una storia bella e inquietante, in cui i tic e le nevrosi del protagonista si ingigantiscono fino a sfociare (forse) nella follia. Scene di vita vissuta, in redazione, per strada, con i vicini, conferiscono veridicità alla storia, resa ancor più coinvolgente dalla narrazione in prima persona. Tra scorci milanesi e volti mostruosi, alternando realismo e scene fantastiche, Michele Cropera traduce adeguatamente in immagini il racconto, con un’ottima scelta delle inquadrature.


PRIGIONIERO DEI SARGASSI (Boselli / Baggi)
Nel 1918, durante la Prima Guerra mondiale, il tenente William Hope Hodgson era a Ypres, nelle Fiandre, quando due soldati, conoscendo i suoi racconti fantastici, lo avvicinarono. Hodgson racconta loro della sua disavventura sul mercantile “Homebird”, in rotta verso la Giamaica, che rimase bloccata tra le alghe del Mar dei Sargassi. C’era un’altra nave immobile in acqua, a cui venne mandata una scialuppa. Questa non arrivò mai a destinazione, perché fu attaccata da un calamaro gigante, a cui seguì l’assalto di un esercito di uomini pesce. Salvatosi miracolosamente, Hodgson giurò di non mettere più piede su una nave.
Boselli carica questo racconto di un incombente senso di minaccia, che sfocia in un’inquietante invasione proveniente dalle profondità del mare, narrata specularmente all’offensiva tedesca della Grande Guerra: l’orrore può venire da una Natura implacabile così come dall’uomo.
Spettacolari i disegni, che strabordano spesso dalla griglia, addirittura con ben tre vignette a tutta pagina, vere e proprie illustrazioni. Davvero inquietante poi l’esercito degli uomini pesce ritratto da Alessando Baggi, maestro di mostruosità grafiche.

EPILOGO (Boselli / Genzianella / Pastorello)
Nella biblioteca del Teatro dei Passi Perduti alcuni libri cadono dagli scaffali, da cui occhieggiano seducenti donne ragno, carmille e giganti insetti kafkiani. Harlan e Bierce realizzano di aver sfogliato abbastanza libri per la giornata.

In conclusione il Dampyr Color si rivela un albo molto bello e davvero speciale. L’unico appunto possibile è che gli spettacolari disegni soffrono un po’ il classico formato bonelliano: avrebbero meritato una taglia più grande e la carta patinata, per poter essere apprezzati in tutto il loro splendore.



Risorse Web:
Mauro Boselli su Wikipedia
Maurizio Colombo su Wikipedia
Pagina Facebook di Giorgio Giusfredi
Luca Rossi su Wikipedia
Sito di Helena Masellis
Blog di Francesco De Stena
Il blog di Alessandro Scibilia
Michele Cropera su Facebook
Alessandro Baggi su Wikipedia
Nicola Genzianella su Wikipedia
Pagina Facebook di Matteo Vattani
Blog di Alessia Pastorello
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr

sabato 24 luglio 2021

Zagor - N.672

Testata: ZAGOR GIGANTE, N.672 (Zenith Gigante 723)
Episodio: IL PRESAGIO
Testi: JACOPO RAUCH
Disegni: RAFFAELE DELLA MONICA
Copertina: ALESSANDRO PICCINELLI
Lettering: VALENTINA PEJRANO
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 07-2021

Questo mese Zagor è di nuovo alle prese con i vampiri. Il presagio è il primo episodio di una lunga saga, a celebrare i sessant’anni di Zagor con una trasferta in Europa sulle tracce del barone Rakosi, che durerà per cinque mesi e che si concluderà con “un drammatico epilogo”.

Zagor e Cico sono a Fairmont, impegnati con gli amici indiani del posto a cacciare un enorme orso assassino. L’inseguimento dell’animale porta i cacciatori nella sacra Palude delle nebbie, dove Zagor ha la visione di un castello, di un cimitero e del barone Rakosi. Più tardi, ripresosi dalla dura lotta con l’orso, Zagor riceve una lettera di Frida Lang, la quale lo informa che il suo findanzato Manfred, già vittima della vampira Varga, risvegliatosi da un tremendo incubo in cui vampirizza una donna vede sparire il suo riflesso nello specchio.

Dopo i festeggiamenti serali in cui Cico non manca di cacciarsi in qualche guaio, lo Spirito con la Scure e il suo compagno partono per Bergville, la cittadina in cui Zagor affrontò in passato il barone vampiro con l’aiuto del dottor Metrevelic.
Tra i paesani fervono i preparativi per la festa di fidanzamento di Piotr e Anna, quando giungono Zagor e Cico, che vengono accolti a braccia aperte. Mentre Cico si aggira per le cucine, Zagor informa il dottore dei fatti e del suo timore di un ritorno di Rakosi, che potrebbe aver steso il suo influsso su Manfred. Il vampiro in effetti non tarda a manifestarsi, proprio durante la festa di fidanzamento, prendendo possesso del corpo di Aline, la figlia di Metrevelic, per lanciare le sue minacce di morte e distruzione.

Questo volume propone di fatto un episodio preparatorio alla lunga saga vampiresca di Zagor, che fa da introduzione per il seguito della vicenda e da raccordo con le precedenti storie in cui lo Spirito con la Scure ha affrontato il vampiro Bela Rakosi, fin dalla prima avventura di Nolitta e Ferri uscita nel lontano 1972. Com’è naturale, è l’avventura a farla da padrona nel racconto, in particolare con la caccia all’orso nella foresta, mentre la trama vampiresca è più che altro basata su visioni e vaghe minacce, compreso il suggestivo antefatto londinese. Immancabili le dissaventure e le gag che vedono protagonista il sempre affamato Cico.
I disegni di Della Monica sono ben realizzati e presentano un tratto pulito, per lo più impsotati sulle canoniche tre strisce, con alcune vignette doppie o quadruple, che danno più respiro alle tavole. Belli in particolare gli scorci della foresta e del villaggio indiano, e le dinamiche scene con i pipistrelli.

Risorse Web:
Jacopo Rauch su ComicsBox
Raffaele Della Monica su Wikipedia
Zagor su Wikipedia
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Zagor

domenica 18 luglio 2021

The Professor - Nistarim

Testata: THE PROFESSOR (Nuova serie N.1)
Episodio: NISTARIM
Testi: ROBERTO LEONI
Disegni: RICCARDO INNOCENTI
Copertina: F. MOBILI; col: SEGALA
Copertina ltd edn: F. TOMASELLI
Creaz. personaggio: CORBETTA
Lettering: ANDREA CUNEO
Pagine: 56
Edizione: GARAGE 11 AUTOPRODUZIONI, 03-2021

Dopo una riuscita campagna di crowdfunding, nel marzo 2021 The Professor è tornato con un nuovo formato 30x21 e un’edizione destinata al circuito delle fumetterie, con la copertina di Francesco Mobili e Francesco Segala (che si è occupato della colorazione). Come regalo ai sostenitori, i curatori hanno realizzato anche un’edizione limitata in 250 copie e numerata, con la copertina di Francesco Tomaselli e l’elenco dei nomi di chi ha fornito il proprio sostegno in quarta di copertina.
La stessa modalità di produzione è stata avviata per il prossimo numero, la cui uscita è programmata per l’autunno 2022. Per avere informazioni e sostenere il progetto si può contattare la Garage 11 via email o sulla pagina Facebook di The Professor.

Impero Austro-Ungarico, 1884. Padre Sebastiano Rizzo e due membri di una confraternita interreligiosa giungono al Monastero delle Suore recluse benedettine, nel Tirolo meridionale, dove scoprono che le sorelle sono state trucidate e il Tanakh nero, una Bibbia satanica, trafugato dagli adepti dell’Ordine del nove nero.
Padre Rizzo parte subito per l’Inghilterra e dopo un lungo viaggio raggiunge il professor Lowe all’UCL. Strappatolo a un incontro con Arthur Conan Doyle e il suo mentore, il professor Bell, Sebastiano informa Benjamin che l’unica copia completa del Tanakh nero, custodita a Londra dalla confraternita, contiene le informazioni per individuare gli zaddiq nistar, ovvero i 36 giusti di ogni generazione, ora in grave pericolo in seguito al furto della copia del Monastero. Prima di poter agire, i due vengono attaccati da quattro monaci neri, che uccidono padre Rizzo.

I tatuaggi sui corpi dei monaci uccisi indicano la loro appartenenza ai Dossen Mob, banda guidata dai fratelli Haskins. L’ispettore Stevenson sguinzaglia gli agenti di Scotland Yard, i quali durante la notte arrestano quasi tutta la banda, mentre i due capi sono in salvo con il demone Telal, che pianifica l’eliminazione di Lowe. Quando il professore viene attaccato da Telal, la sua mano meccanica, però, si rivela un formidabile strumento di difesa.
Scoperto il nascondiglio della copia completa del Tanakh nero, Lowe avrà bisogno di tutto l’aiuto di Conan Doyle, di Bell e della polizia per sventare la più vicina profezia satanica riportata sul libro, fin troppo prossima a realizzarsi.

Questo nuovo episodio di The Professor presenta una ricca trama e un racconto ben calato nella realtà contemporanea ai personaggi, grazie a molti riferimenti a opere, personaggi, fatti di cronaca e luoghi. Gli elementi esoterici e quelli storici in particolare risultano elementi portanti della storia, ad esempio con le figure di Bell (colui che ispirò Sherlock Holmes) e di Doyle, che all’epoca aveva uno studio medico a Southsea e stava scrivendo la prima storia di Sherlock Holmes, Uno studio in rosso. Il personaggio di Benjamin risulta sempre caratterizzato da grande umanità e senso di solidarietà, ad esempio quando insiste per ospitare Doyle nella sua casa, con il pretesto della necessità di averlo vicino per le indagini.
Le maggiori dimensioni del volume consentono a Innocenti di strutturare le tavole con quattro e a volte cinque strisce, con un taglio alla “francese”. Il tratto dell’artista è chiaro e pulito, che offre una lettura scorrevole per meglio calarsi nella storia.
Vale la pena indicare infine l’utilità dei paratesti, in particolare la biografia di Lowe, che aiuta a riprendere il filo del racconto interrotto nel novembre 2017, e la postafazione dello sceneggiatore Roberto Leoni, che spiega che con Corbetta ha ideato un vero e proprio reboot di The Professor, con una revisione che parte dal nome del protagonista Lowe, più evidentemente ebreo rispetto al precedente adattamento anglofono Love.

Risorse Web:
Pagina ufficiale di The Professor
Pagina Facebook di The Professor
Pagina Facebook di Riccardo Innocenti
Francesco Mobili su ComicsBox

sabato 17 luglio 2021

The Professor - N.6

Testata: THE PROFESSOR, N.6
Episodio: POLVERE
Testi: CRISTIANA ASTORI
Disegni: FRANCESCO MOBILI
Creazione personaggio e copertina: ANDREA E. CORBETTA
Supervisione: ROBERTO LEONI
Lettering: ANDREA CUNEO
Pagine: 96
Edizione: ERREDI GRAFICHE EDITORIALI, 10-2017

Il numero 6 di The Professor è l’ultimo della serie da edicola in formato bonelliano. Bisognerà poi aspettare al 2021 per ritrovare Benjamin Love con nuove avventure, in fumetteria.

Neil Garrick, studente dell’UCL, ha ereditato l’isola gallese di Hell Bay, che fino a qualche decennio prima era sede di Bone Rock, carcere femminile di massima sicurezza. Garrick ha lanciato una sfida: chi riuscirà a superare una notte sull’isola vincerà un premio di mille sterline. Il professore è consapevole dei rischi dell’impresa, poiché sull’isola sono frequenti sparizioni e morti, preannunciate dal sollevarsi nel vento della cenere dei corpi bruciati degli appestati del Seicento. Love non può che recarsi a Hell Bay per per cercare di proteggere gli sfidanti.
Gli ospiti si riuniscono nel salone della fortezza: l’esploratore Arthur Mason, il giornalista Randall McKenzie, la “donna perduta” Emily Fisher, la medium Madame Blavatsky e Lady Emma Blackman, direttrice del manicomio di Bethlem.

Durante la cena Madame Blavatsky va in trance, e con voce spiritica annuncia la morte di tutti; poco dopo Love salva per un pelo Emma dalla caduta di un grosso lampadario. Garrick si dà alla fuga, portandosi la nave e dicendo che tornerà l’indomani.
Emma si chiude nella sua stanza dedicandosi allo studio, poi raggiunta e confortata dal dottor Douglas Morgan, il quale dice di essere stato mandato da Garrick. Love, McKenzie, Blavatsky e Mason, invece, vanno in ricognizione e trovano il diario di un’ospite, Annie Wilkes, che racconta degli orrori inflitti dai medici alle ospiti di Bone Rock. Tra le mura della fortezza, però, non tarda a comparire la cenere annunciatrice dell’arrivo dei fantasmi delle detenute, e iniziano così le uccisioni ai danni degli ospiti di Garrick. Love e Blavatsky dovranno mettere in campo le loro conoscenze esoteriche e la loro intraprendenza per fermare il massacro degli ospiti e salvare la scettica Emma.

Con Polvere Cristiana Astori imbastisce una superba e claustrofobica storia di fantasmi, forte di un racconto ben strutturato e basato su un solido background di leggende e teorie esoteriche. I fantasmi affrontati da Love sono nati dalla stupidità e dalla cattiveria dell’uomo: «Violenza chiama violenza», scriveva la detenuta (dal nome kinghiano) Annie Wilkes nel suo diario. Altro tema portante è il confronto tra la positivista Emma e la mistica Blavatsky, in cui Love non esita a prendere le parti di quest’ultima. Nonostante questo e nonostante quello che vede, Emma però continua a non credere, portavoce di una scienza miope e oscurantista rispetto ai misteri dello spirito.
Articolata e molto libera la costruzione delle tavole di Mobili, con vignette su due, tre, quattro e anche cinque strisce, talvolta liberate dalla gabbia, e varie splash page. L’atmosfera creata dai disegni è fumosa e spettrale, come richiede la storia. Lo stile dell’artista è efficace pure nel rappresentare l’orrore, come nelle scene della trance di madame Balvatsky, dell’aggressione spiritica di Mason e di Fisher, e di una bambola dall’espressione malvagia, squisitamente horror.



Risorse Web:
Pagina ufficiale di The Professor
Pagina Facebook di The Professor
Cristiana Astori su Wikipedia
Francesco Mobili su ComicsBox
Erredi Grafiche Editoriali