lunedì 11 ottobre 2010

Dampyr - N.127

Titolo: DAMPYR, N.127
Episodio: AMERICAN MUSEUM
Soggetto: MAURO BOSELLI
Sceneggiatura: MAURO BOSELLI
Disegni: MAURIZIO DOTTI
Colori: no
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
ISBN: no
Pagine: 96
Edizione: SERGIO BONELLI, 10-2010
In edicola l’episodio conclusivo dell’avventura di Dampyr iniziata a settembre, con l’albo intitolato “American Museum”.

Dopo la battaglia col demone ombra Varkendal, Harlan è stato trasportato nel Seneca Village, un quartiere Newyorkese del 1860, dove ha trovato rifugio in un buio scantinato. La prigionia forzata fa emergere la sua natura vampirica: gli abitanti del quartiere, perlopiù schiavi liberati e immigrati irlandesi, l’hanno visto nutrirsi del sangue di animali e lo temono.
Mr. Barnum, alle cui orecchie è giunta la voce dell’esistenza del vampiro, si precipita sul posto e cattura il dampyr per usarlo come nuova attrazione per il suo museo delle stranezze.
Harlan, privo di memoria, si adatta a vivere presso Barnum con gli altri Freaks, e si unisce a loro nella difesa della città contro i facinorosi soldati sudisti che si accaniscono contro la popolazione di colore e con i più deboli.
Caleb Lost, intanto, ha indetto una riunione per organizzare un piano di ricerca del dampyr scomparso. Le visioni di Ann localizzano Harlan e, con Samael, Tesla, Kurjak, Ryakar e Nikolaus, il gruppo parte alla volta del Multiverso, attraverso un varco aperto da Draka (padre di Harlan) con le “mistiche svastiche di Agarthi”.
Nel museo di Barnum, Harlan inizia a ricordare e, col ricordo, riaffiora anche la sensazione di pericolo legata al demone Varkendal. Il demone, infatti, apparirà presto e, con lo specchio nero, condurrà il dampyr nella sua dimensione.
Nel deserto della dimensione nera, Harlan riuscirà a ricongiungersi con i suoi compari grazie al tempestivo intervento del padre. Varkendal, invece, troverà la spietata accoglienza delle sentinelle nere.

Bellissima conclusione per un’avventura mozzafiato,in cui ci si può immergere nell’atmosfera dell’America durante la guerra civile, con le sue contraddizioni e le sue brutture.
I disegni di Maurizio Dotti, caratterizzati da pesanti ombreggiature, dalle quali scaturisce la scena, riescono a evocare perfettamente lo sfondo nel quale si muovono i protagonisti grazie alla riproduzione minuziosa dei dettagli e degli abiti d’epoca.

Risorse Web:
Mauro Boselli su Wikipedia
Maurizio Dotti su Wikipedia
Sergio Bonelli Editore
 

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