Autore: VIRGINIA DE WINTER
Anno: 2010
Edizione italiana: FAZI, 2010
Copertina: FOTO DI PAMELA RUFFO
ISBN: 978-88-7625-079-8
Pagine: 684
Pubblicato dalla casa editrice Fazi Black Friars, il romanzo che rappresenta “l’esordio cartaceo” di Virginia de Winter, conosciuta nel web come Savannah, autrice d’indimenticabili fan fiction dedicate alla serie di Harry Potter. Il libro, primo di una trilogia di romanzi autoconclusivi, è disponibile da luglio in tutte le librerie.
Le vicende sono ambientate in una società a cavallo fra il medioevo e il rinascimento, in cui vi sono le corporazioni delle arti. Le strade, non ancora illuminate dalla luce a gas, diventano un luogo ostile durante la notte. Un monarca governa sulle nove Nationes, dove convivono esseri soprannaturali accanto agli umani, e le creature più mostruose sono chiuse nel Presidio custodito dai Frati Neri.
La vigilia di Ognissanti - quando i peccatori camminano per le strade della Vecchia Capitale per chiedere la Grazia Divina - Eloise Weiss subisce l’aggressione di un gruppo di ferventi religiosi che l’hanno scambiata per una vampira. La sua ultima richiesta d’aiuto risveglia il vampiro Ashton Blackmore dal suo sonno; il redivivo, quindi, si precipita a soccorrerla.
Da quel giorno la vita della giovane non sarà più la stessa: la sua carriera di studentessa di medicina procederà regolarmente frequentando le lezioni di anatomia, con immancabile dissezione di cadaveri, e lavorando presso l’Ospedale della Misericordia, ma, durante la notte, il vampiro la cercherà affinché lo aiuti a ritrovare l’ultimo discendente dei Blackmore ancora in vita.
Axel Vandemberg, innamorato e promesso sposo di Eloise, viene presto a sapere che la ragazza s’incontra con un vampiro e si oppone tenacemente, ostacolandola non appena ne ha l’occasione. Eloise, però, è una ragazza determinata e, seppur tenga profondamente al rapporto d’amore instaurato con Axel, affiancherà il vampiro che le salvò la vita nella sua ricerca, affrontando i pericoli che sembrano sempre in agguato nella Vecchia Capitale.
La prosa di Virginia de Winter è ricercata, elegante e curatissima, tanto che definirla “barocca”non è certo un azzardo. L’autrice si prodiga in descrizioni accurate degli sfondi e dei personaggi, con un risultato davvero eccellente, ma questa cura minuziosa, si rivela un’arma a doppio taglio al punto che alcuni passaggi diventano noiosi, e la ripetizione ossessiva di alcune caratteristiche dei personaggi diventa superflua inficiando la scorrevolezza della trama.
Anche i personaggi secondari sono dipinti dall’autrice in modo credibile e acquistano lo spessore necessario a non farsi dimenticare nel corso della lettura.
I vampiri, seppur affascinanti, sono simili a quelli tradizionali, temono il sole e sono vulnerabili ai simboli sacri; una caratteristica interessante sono le loro mani: «Se avesse girato quella mano, sapeva che non avrebbe scorto nessuna linea sul palmo, perché loro non avevano quei sentieri del destino che le chiromanti leggevano per qualche moneta agli angoli delle strade».
Risorse Web:
Sito dell’autrice
Casa editrice Fazi
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