venerdì 25 giugno 2010

Thomas P. Prest & James M. Rymer, "Varney il Vampiro. Il Banchetto di Sangue"

Titolo: VARNEY IL VAMPIRO. IL BANCHETTO DI SANGUE (Varney the Vampire, or, The Feast of Blood)
Autore: THOMAS PRESKETT PREST, JAMES MALCOLM RYMER
Anno: 1847
Edizione italiana: GARGOYLE BOOKS, 2010
Traduzione: CHIARA VATTERONI
Copertina: ILL. CHRIS DePIETRO (n.i.), GRAFICA GRAFEMA srl
ISBN: 978-88-89541-44-9
Pagine: 544

Pubblicato a marzo da Gargoyle Books Varney il Vampiro. Il Banchetto di Sangue, primo di tre volumi dell’edizione integrale del famoso romanzo di Prest e Rymer. Il secondo volume, intitolato L’Inafferrabile, verrà pubblicato il 22 luglio, introdotto da una prefazione di Fabio Giovannini.

È una notte buia e tempestosa a Villa Bannerworth. L’orologio della cattedrale batte la mezzanotte e la grandine si rovescia sulle case, finché la furia degli elementi non sveglia una fanciulla addormentata, Flora, che nel bagliore istantaneo del fulmine vede una figura minacciosa alla finestra, paralizzandosi per il terrore. L’uomo riesce ad entrare: è alto, pallidissimo, ha occhi temibili e denti simili a zanne. Si avvicina alla ragazza e, afferratala per le trecce, le affonda i denti nel collo: è un vampiro. Svegliati dal frastuono, gli altri abitanti della casa accorrono nella stanza, mettendo in fuga l’intruso. Ma l’aggressore si rivela più veloce degli inseguitori: Henry e George Bannerworth, i fratelli della ragazza, e il signor Marchdale, un amico di famiglia.
La sorpresa degli uomini è grande quando realizzano che l’intruso è identico all’uomo raffigurato in un ritratto che si trova nella stanza di Flora, un antenato dei Bannerworth che morì suicida. Il medico di famiglia, il dottor Chillingworth, rassicura Henry sull’impossibilità dell’esistenza dei vampiri, ma le evidenze sembrano contraddirlo: gli avvistamenti e le incursioni del vampiro continuano nei giorni seguenti, e la notizia dell’attacco si diffonde nel circondario.
Intanto Sir Francis Varney, un vicino che ha di recente acquistato una proprietà confinante, offre alla famiglia la sua amicizia e il suo appoggio, proponendosi come acquirente di Bannerworth Hall. Alla villa giungono, poi, anche Charles Holland, fidanzato di Flora, e quindi lo zio, l’ammiraglio Bell, con il suo attendente Jack Pringle.
I sospetti si stringono proprio attorno a Sir Francis Varney, che si rivelerà essere il famigerato vampiro, intenzionato ad ogni costo ad entrare in possesso di Villa Bannerworth, spalleggiato segretamente dal complice Marchdale. Dopo aver rapito Charles e affrontato in duello Henry, Varney incorrerà nell’ira di una folla scatenata all’urlo di «abbasso il vampiro!».

Ricordo una chiacchierata di qualche anno fa con Fabio Giovannini (autore del fondamentale Libro dei Vampiri e curatore di un’antologia di brani di Varney il Vampiro), in cui alla domanda sul perché in Italia non fosse mai stata pubblicata un’edizione integrale di Varney, il famoso vampirologo mi rispose che non c’era nel nostro paese un editore che potesse imbarcarsi in una simile impresa, per ragioni di lunghezza e di costi. Certo, gli anni sono cambiati, e la “fame” di storie di vampiri dei lettori italiani è cresciuta molto. Ma, soprattutto, nel frattempo è nata la Gargoyle Books, che dedica ai propri titoli non solo la doverosa attenzione commerciale, ma un affetto quasi paterno, come testimonia la cura editoriale e l’attenta scelta dei titoli. E solo la Gargoyle poteva dedicarsi ad un lavoro meritorio come quello della pubblicazione di Varney, evento editoriale di grande interesse per l’importanza e la mole del romanzo in questione, che costituisce un avvincente viaggio alle radici del vampiro letterario.
Pubblicato inizialmente in 109 fascicoli settimanali (i cosiddetti penny dreadful), tra il 1845 e il 1847, e poi raccolto in volume nel 1847, Varney il Vampiro è il primo romanzo lungo della letteratura vampiresca. Insieme ad altri bloods, ha il merito di aver formato il gusto del pubblico e di aver preparato il terreno per i capolavori letterari del tardo periodo vittoriano, fornendo ispirazione diretta allo stesso Stoker. La serialità del feuilleton, anticipatrice di fenomeni mediatici ben più moderni, la scrittura immediata e il gusto sensazionalistico erano le caratteristiche di queste pubblicazioni, pensate per il popolo, in particolare per le classi lavoratrici operaie e medio-piccolo borghesi, di fatto prodotti di una cultura di massa, più democratica e meno esclusiva della precedente letteratura.
Come fa acutamente notare Carlo Pagetti nell’introduzione al volume, Varney si muove attraverso un intrico di generi narrativi, passando dal romanzo sentimentale al racconto di viaggio, dalla storia di fantasmi alla farsa campagnola, fino allo sketch urbano alla Dickens e al romanzo storico. E queste metamorfosi letterarie si muovono parallelamente alle metamorfosi del vampiro.
Varney, infatti, è personaggio soggetto ad un istinto primordiale, assetato di sangue, mosso da una intensa libido e da grande avidità di denaro; ma non è privo di sentimenti umani e di momenti di generosità, è tormentato a suo modo, ed è un essere in lotta per la sopravvivenza, alla ricerca di qualcosa.
Pur non esente da ridondanze e incongruenze, Varney risulta un buon romanzo di suspense, ricco di colpi di scena, ambientato in un’Inghilterra in trasformazione, in cui si ravvisa il declino dell’aristocrazia, vittima dell’avanzare della classe borghese ma anche dei suoi stessi vizi. Per la verità, non ne esce molto meglio il “popolino”, rappresentato dalla folla inferocita con tanto di torce e forconi, priva di qualsiasi logica, la quale non esita a profanare tombe, impalare cadaveri e appiccare incendi: una indistinta marmaglia che finisce per fare più paura del terribile vampiro.

Risorse Web:
Scheda di Varney il Vampiro. Il Banchetto di Sangue
Scheda dell’antologia Varney il Vampiro
Gargoyle Books
 

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