venerdì 10 aprile 2020

Dampyr - N.236

Testata: DAMPYR, N.236
Episodio:L’AMICA MORTALE
Testi: GIORGIO GIUSFREDI
Disegni: ALESSIO FORTUNATO
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 11-2019

Il numero di novembre di Dampyr è stato pubblicato in versione da edicola e con una variant cover lenticolare realizzata da Alessio Fortunato.

Ann Jurging ha portato Harlan a Norimberga, guidata da recenti visioni della morte della sua amica d’infanzia Marlene Berger. I due si recano nella vecchia scuola di danza dove Ann crebbe e da cui fuggì grazie a Marlene, essendo la struttura una vera e propria di prigione da cui, in tempo di guerra, non era consentito uscire. Marlene non fu altrettanto fortunata e venne acciuffata dalla defunta Strega Regina Helena Morkov, che all’epoca dirigeva la scuola, e che pianificava di impossessarsi della “luce” di Ann.

Nella casa di Marlene, ora disabitata, Ann trova il diario dell’amica, che si conclude con un triste passaggio in cui questa sosteneva di odiare l’amica che era riuscita a fuggire. Poi, adulta, Marlene divenne direttrice della scuola, che trasferì nel Rennsteig, dove si trova tuttora e che sembrerebbe la facciata di una sanguinaria setta dedita all’omicidio rituale.
Ann e Harlan raggiungono la Tanz Akademie nel Rennsteig con Kurjak e Tesla. Seguendo una bambina, Kurjak si ritrova in una camera ardente, in cui la salma di una donna distesa sul letto è protetta da una barriera invisibile. Emil rompe dei feticci trovati nella stanza e la donna si riveglia. È lo spirito di Marlene Berger, che guida Kurjak fino al cancello della scuola e gli dice di cercare l’amuleto che dà potere al loro nemico, che ha preso possesso della scuola e che mira a impossessarsi del potere di Ann.

Giusfredi ci propone una tipica storia horror, ben strutturata e ritmata, e chiaramente ispirata a Suspiria. La forza principale del racconto sta nell’atmosfera e in alcuni sentiti passaggi: la presa di coscienza di Ann della sofferenza di Marlene, da lei suo malgrado lasciata sola in un ambiente ostile, e il malinconico finale, in cui c’è il saluto sovrannaturale tra le due vecchie amiche, in cui le domande rimangono in sospeso ma viene manifestato indubitabilmente l’affetto tra i due personaggi.

Fortunato, in ottima forma, realizza personaggi molto ben caratterizzati e dalle fisionomie realistiche. L’artista ci regala con evidente divertimento varie scene splatter e inquadrature dal forte impatto drammatico, su tutte l’albero delle ballerine impiccate di pagina 20. Particolari ed efficaci appaiono le pagine 18-19, con vignette alternate con sfondi bianchi e neri a mo’ di scacchiera, a ben rapprentare un confronto tra Helena Morkov e una Ann Jurging bambina, come una sorta di partita a scacchi.



Risorse Web:
Una cover lenticolare per Dampyr!
Come nasce L’amica mortale
Pagina Facebook di Giorgio Giusfredi
Blog di Alessio Fortunato
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr

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