giovedì 25 giugno 2015

Maxi Dampyr - N. 6

Titolo: MAXI DAMPYR, N.6
Episodi: 1.GLI ORRORI DI KHARA KHOTO, 2.LA PALUDE, 3.IL LABIRINTO DEL NEGROMANTE
Sogg. e scenegg.: SAMUEL MAROLLA (ep.1), LUIGI MIGNACCO (ep.2), CLAUDIO FALCO (ep.3)
Dis.: FABIANO AMBU (ep.1), FRANCESCO GALLO(ep.2), ALESSANDRO BAGGI (ep.3)
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 292
Edizione: SERGIO BONELLI, 08-2014

Questo Maxi Dampyr, a differenza di quello del 2013, riprende il formato “classico” con tre avventure scritte e illustrate da artisti diversi.

Gli Orrori di Khara Khoto: Harlan, Kurjak e Tesla si trovano in Mongolia per indagare sulla presenza di un Maestro della Notte, responsabile delle recenti sparizioni avvenute nel sito archeologico della città perduta di Khara Khoto.
Al loro gruppo si unirà un agente segreto che afferma di aver visto, trent'anni fa, un vampiro rapire sua sorella.
Le percezioni mentali del dampyr confermeranno presto l’ipotesi che li ha condotti in Mongolia e seguirà una cruenta battaglia fra i nostri eroi e un esercito di antichi guerrieri vampiri.

La Palude: Roscoe è riuscito a scappare dopo aver incontrato i vampiri che infestano la palude di Okefenokee e, per fortuna, ha incontato Harlan e Kurjak che solcavano il fiume su una piccola imbarcazione.
Insieme riusciranno a sbarazzarsi degli inseguitori e, con la collaborazione di Roscoe ,tenderanno un agguato al branco di vampiri.

Il Labirinto del Negromante: Lo Chateau Carignac, nei pressi di Rouen, è stato recentemente ristrutturato e trasformato in Hotel. Un’operazione condotta senza tener conto dell’oscuro passato del luogo, infatti, al centro di un labirinto vegetale decorato con inquietanti figure scolpite nelle siepi, si ergeva, nel 1654, il padiglione di caccia del Marchese di Carignac, adibito a laboratorio del negromante De Vos, scomparso misteriosamente.
Sembra che, in alcune circostanze, il padiglione anche ai giorni nostri riappaia in mezzo al labirinto e, quando ciò accade, qualcuno scompare nel nulla.
Harlan e Kurjak, si troveranno a scontrarsi con un redivivo De Vos in una dimensione del Multiverso al centro del parco-labirinto dello Chateau.

Nella prima avventura, Samuel Marolla sostituisce il fruscio delle sete e il rilassante suono di gong e campanelli cinesi con le scariche di mitra (caricate a proiettili trattati con sangue di dampyr) e le detonazioni, in una storia piena d’azione dalla prima all’ultima pagina.
Nella vignetta in basso di pagina 25 l’autore ribadisce un concetto spesso presente nelle storie di Dampyr che è anche una delle ragioni del successo della testata; a parlare è il Maestro della Notte che afferma: perché durante le guerre noi maestri della notte prosperiamo nell’ombra… ed è così che io sono rimasto il vero dominatore di questa regione fin dall’alba dei tempi…
Dalle ombre perfettamente sfumate di Fabiano Ambu, sorgono terrificanti vampiri che indossano le uniformi dell’epoca Xixia complete fin nel minimo dettaglio.



Più attuale, seppur non meno esotico, è lo scenario che Luigi Mignacco costruisce nella seconda avventura.
I vampiri che vivono nella palude hanno formato un vero e proprio clan famigliare e rispondono agli ordini di un loro simile che, pur non essendo un Maestro, ha un notevole carisma. Roscoe deve decidere da che parte stare se vuole veramente riscattarsi come essere umano.
L’autore ha giocato bene con la psicologia di questo personaggio tenendo il lettore al confine tra l’illusione e la realtà.
Francesco Gallo ha ben riprodotto l’intricata vegetazione della palude nascondendo e mettendo in mostra, al momento giusto, il pericolo ivi annidato. Le ombre spiccano nette sullo sfondo e le scene dinamiche risultano ben riuscite.





Con la terza avventura, di Claudio Falco, ci addentriamo in un luogo infestato che potrebbe far invidia all’Overlook Hotel di Stephen King.
Accanto al tema dell’antica maledizione, l’autore aggiunge un viaggio nel Multiverso dove De Vos, al pari del Dr. Moreau, ha creato ibridi fra gli umani che cattura e le specie più abiette del mondo animale senza risparmiare loro alcuna sofferenza.
Alessandro Baggi
 riesce a destreggiarsi molto bene con le ambientazioni passate, presenti e fantascientifiche facendo comparire nella stessa pagina parrucconi seicenteschi e moderni uffici senza confondere il lettore seppur eviti di ricorrere allo stile più sfumato che caratterizza i flash back.





Con questo cocktail eterogeneo di avventure, il sesto Maxi Dampyr è una piacevole lettura estiva anche per chi non segue la testata regolarmente che, grazie a qualche indizio seminato qua e là, può soddisfare eventuali curiosità cercando qualche numero arretrato.

Risorse Web:
Pagina Facebook di Samuel Marolla
Sito Web di Fabiano Ambu
Pagina Facebook di Fabiano Ambu
Luigi Mignacco su Wikipedia
Alessandro Baggi su Wikipedia
Sito Web di Alessandro Baggi
Sergio Bonelli Editore
 

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