domenica 27 ottobre 2013

Joseph Sheridan Le Fanu, "Carmilla la Vampira"

Titolo: CARMILLA LA VAMPIRA
Autore: JOSEPH SHERIDAN LE FANU, SAMUEL TAYLOR COLERIDGE
Curatore: FABIO GIOVANNINI
Anno: 1797-1872
Edizione italiana: STAMPA ALTERNATIVA, 2011
Traduzione: FABIO GIOVANNINI
Copertina: Grafica di ANYONE!
ISBN: 978-88-6222-265-5
Pagine: 240
L’ondata di pubblicazioni vampiresche degli ultimi anni, tra innumerevoli “romanzi clone” e interminabili saghe, ha avuto anche il pregio di riportare l’interesse degli editori su alcuni intramontabili classici e sui rispettivi autori, rendendo possibili ristampe, riedizioni di testi dimenticati, traduzioni di libri inediti. Una assai pregevole (ri)proposta è quella del classico vampiresco Carmilla di Le Fanu, per la cura di Fabio Giovannini, tra i massimi esperti mondiali di vampiresco, nonché giornalista, autore e curatore di numerosi saggi e raccolte (fondamentale per ogni vampirofilo che si rispetti è il suo Libro dei Vampiri).
Il volume, pubblicato da Stampa Alternativa, costituisce una vera e propria “edizione definitiva” di Carmilla, annotata e illustrata, con un ricco apparato critico e accompagnata da una nuova traduzione della Christabel di Coleridge, il poemetto a cui si ispirò Le Fanu per il suo capolavoro.

Christabel: Questo poema di Coleridge, scritto tra il 1797 e il 1800, fu pubblicato, incompleto, solo nel 1816, pur girando già da tempo tra gli intellettuali inglesi dell’epoca. Fu letto anche nella famosa estate di Villa Diodati e colpì molto Polidori.
I versi raccontano dell’incontro nel bosco, a mezzanotte, di Lady Christabel e Gerladine, una bellissima damigella vestita di bianco e bisognosa d’aiuto. Christabel conduce la dama nel castello del padre, il barone Leoline, e dormendo tra le sue braccia fa sogni paurosi e vergognosi. Al mattino, Sir Leoline dà il benvenuto a Geraldine rinvigorita e apprende con stupore che è la figlia del vecchio amico Lord Roland, diventato poi suo acerrimo nemico. Le giura protezione e manda un messaggero dal padre, nonostante Christabel e il bardo Bracy abbiano cattivi presagi e spaventose visioni riguardo all’ospite.

Lancelot Speed

Carmilla: Per i pochi lettori che non conoscessero Carmilla (e a cui si consiglia caldamente di colmare la lacuna), eccone in breve la storia, riferita al narratore dal dottor Hesselius.
All’età di diciannove anni, Laura conduceva una vita ritirata con il padre e la servitù in un’isolato schloss della Stiria. Fu quindi per lei un duro colpo ricevere la notizia della morte di Bertha, la nipote del generale Spielsdorf, che doveva andarla a trovare. Quella stessa sera, una carrozza si rovesciò presso il castello. La dama che ne uscì disse di essere nel mezzo di un viaggio vitale e di dover ripartire subito, ma di non voler trascinare con sé la figlia di salute cagionevole. Il padre di Laura si offrì di ospitare Carmilla.
Poco alla volta, la fanciulla diventò inseparabile amica della castellana, nonostante un atteggiamento ambiguo, morbosamente possessivo e affettuoso, e uno scortese riserbo sul suo passato e sulla sua famiglia. Per di più, la sua vicinanza aveva un pessimo effetto su Laura, che iniziò a deperire a vista d’occhio. In realtà, la malattia di Laura era causata dalla stessa Carmilla, la quale celava dietro un anagramma un segreto terribile: la sua identità di vampira, ovvero la defunta contessa Mircalla Karnstein. Ma i suoi delitti, ultimo l’assassinio di Bertha, le misero contro un agguerrito gruppo di cacciatori: il padre di Laura, il generale Spielsdorf e l’esperto barone Vordenburg.

Leonor Fini

Su questo lungo racconto, tratto dalla raccolta In A Glass Darkly, è stato detto e scritto molto: articoli, saggi, studi e interi saggi (come l’ottimo Cercando Carmilla di Franco Pezzini). Considerata da Summers «la migliore delle storie inglesi di vampiri», Carmilla ha avuto sugli autori fantastici – tra questi Stoker per la stesura di Dracula – una grande influenza, da cui in seguito nessun media è stato immune. Ciò ha portato il personaggio di Carmilla allo status di mito, facendone la vampira per eccellenza (come la controparte maschile, Dracula, è il vampiro): al tempo stesso amica odiosa e amabile, amante scontrosa e seducente, dall’erotismo intenso e anticonformista, come fa notare Giovannini, Carmilla è una vampira “sovversiva” che minaccia il potere maschile, ambigua come lo stato di adolescenza di Laura e Bertha.
Ma Carmilla presenta anche altri pregi: la “sublime” cornice stiriana; temi profondi come la solitudine di Laura, fanciulla circondata da venerabili uomini anziani, e l’omosessualità femminile, licenza all’epoca impensabile in altri generi; la dimensione onirica in cui si gioca parte del racconto. E, soprattutto, il fine gioco di specchi, che ritorna più volte, come nell’anagramma del nome a cui è costretta la vampira in ogni sua incarnazione: Carmilla, Mircalla, Millarca. D’altra parte, Carmilla sembra suggerire a Laura che amore e morte sono due rovesci di una stessa medaglia: quello amoroso è uno stato di abbandono che rende vulnerabili all’altro. Come dire che, per amare, bisogna darsi, abbandonarsi, e un po’ morire.

Risorse Web:
Stampa Alternativa
Schede: Il Libro dei Vampiri, Prima di Dracula, I Vampiri Sono tra Noi!
 

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