venerdì 11 novembre 2011

Capitan Bretagna & MI-13 - Inferno a Birmingham

Titolo: CAPITAN BRETAGNA & MI-13 – INFERNO A BIRMINGHAM
Testi: PAUL CORNELL
Disegni: KIRK, OLLIFFE, COLLINS, ALPHONA
Chine: BLAIR, DELPERDANG, LEISTEN, NEARY, SMITH, YEUNG
Colori: REBER, TREVIÑO, RAUCH, BEREDO, STRAIN
Copertina: STUART IMMONEN
Traduzione: MARCO RIZZO
Lettering: LUCIA TRUCCONE
ISBN: 978-88-6589-224-4
Pagine: 128
                                                      Ed. orig.: MARVEL, 11-2008 / 08-2009
                                                      Ed. italiana: PANINI COMICS, 06-2011

Nel 1976 la sezione inglese della Marvel Comics ha dato vita a Capitan Bretagna, un personaggio nato dalla fantasia di Chris Claremont e illustrato da Brian Trimpe. A differenza dei “colleghi” americani, Capitan Bretagna (Brian Braddock) non è un mutante dotato di superpoteri, ma un uomo che, morto per una nobile causa, fu resuscitato da Merlino e da sua figlia Roma e messo di fronte alla scelta fra una magica spada o un potente amuleto. Nella sua vita Brian si dedicò prevalentemente allo studio e, sentendosi poco portato per i combattimenti, scelse l’amuleto.
Capitan Bretagna è alle dipendenze dell’MI-13, la sezione dei servizi segreti inglesi che, davanti a gravi minacce, si avvale dell’aiuto dei supereroi locali.

Dopo aver faticosamente respinto l’invasione degli Skrull, i supereroi non hanno il tempo di rilassarsi perché Plotka, un duca dell’Inferno, sta invadendo i sogni dei cittadini inglesi. Alla squadra si aggiunge un nuovo membro proveniente dagli USA: si tratta di Blade, il cacciatore di vampiri. Il temperamento di quest’ultimo causa subito qualche problema: la vampira Spitfire, seppur appartenga alla schiera dei “buoni”, dopo le presentazioni riceve un paletto nel cuore.
Il duca infernale si avvale di numerosi trucchi per assoggettare i supereroi e rallentare la loro azione, causando anche qualche perdita nelle loro schiere. Ma, dopo una battaglia decisiva, sarà imprigionato in una gabbia magica.
Spitfire guarirà dalla ferita infertale da Blade e tra i due nascerà una passionale love story.
Intanto Dracula è ritornato in Inghilterra e ha già assaggiato il sangue dei locali.

Già in Tomb of Dracula Blade non nascondeva le proprie origini inglesi, usandole come valido pretesto per unirsi ai supereroi britannici, in previsione della minaccia vampirica imminente. Dalla sua prima apparizione, nel 1973, il suo aspetto ha subito una graduale evoluzione in senso moderno, complice la filmografia degli ultimi anni. Anche in quest’albo lo vediamo più somigliante a Wesley Snipes che al ragazzo dalla capigliatura a fungo di Tomb of Dracula. Questa volta il cacciatore di vampiri dovrà giungere a un compromesso con il suo innato senso del dovere nei confronti di Spitfire.
La storia è ben sviluppata e ad ogni personaggio è dato il giusto spazio, col risultato di non appesantire la lettura con noiose digressioni. Molto interessante è Faiza, la ragazza musulmana il cui valore nella battaglia contro gli Skrull viene premiato con la spada Excalibur.
Ottimi i disegni, in particolare le scene dinamiche e gli universi onirici che fanno da sfondo alle battaglie.

Risorse Web:
Capitan Bretagna su Wikipedia
Blade su Wikipedia
Sito di Paul Cornell
Leonard Kirk su Wikipedia
Sito di Adrian Alphona
Panini Comics
 

1 commento:

  1. La storia non mi ha entusiasmato, ma tutto sommato è discreta (non fosse altro che per la presenza di Blade). Ma, si sa, i supereroi o si amano o si odiano (forse non è un caso che io sia un fan di "The Boys" di Ennis...).
    Un appunto sull'edizione italiana, però, va fatto. Questo volume raccoglie i numeri 5/9 del mensile "Captain Britain", quindi salta a piè pari i primi 4 (la mini "Le Armi di Avalon"). Il problema è che nei testi vengono fatti continui rimandi a questi episodi, che, se non conosciuti, pregiudicano il piacere della lettura.
    Il consiglio quindi è di iniziare dal numero 1 (quello originale, non questo "primo" sedicente dell'edizione italiana), pubblicati nel 2009 (!) sui numeri 231-232-233-234 di Wolverine (ma perché non li hanno riproposti in volume prima di "Inferno a Birmingham"?).
    Complimenti alla Panini per il pessimo lavoro!

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