sabato 7 maggio 2011

Laurell K. Hamilton, "Cerulean Sins"

Titolo: CERULEAN SINS (Cerulean Sins)
Autore: LAURELL K. HAMILTON
Anno: 2003
Edizione italiana: NORD, 2010
Traduzione: ALESSANDRO ZABINI
Copertina: FOTO GETTY IMAGES
ISBN: 978-88-429-1681-9
Pagine: 512
In libreria, da ottobre 2010, l’undicesimo romanzo della saga di Laurell K. Hamilton dedicata ad Anita Blake, la negromante più famosa al mondo.

Da quando ha condiviso i marchi nel locale sado-maso di Narciso, Anita è costretta a nutrire periodicamente l’ardeur, una brama irresistibile di sesso alla quale non può negarsi. Questa nuova condizione, seppur faticosamente, riesce ad essere tenuta sotto controllo grazie alle premure dei mannari che vivono sotto lo stesso tetto della protagonista e del vampiro (Master della città) Jean Claude.
Siamo in prossimità della festa di Halloween e, come tutti gli anni, in questo periodo i “risveglianti” hanno un sacco di lavoro da fare.
Quando sta per andarsene dal cimitero, dove ha appena svolto un rituale di resurrezione, Anita riceve la visita di Asher; il vampiro sfigurato è pieno d’apprensione e paura poiché Belle Morte ha mandato il suo emissario, la vampira Musette, con notevole anticipo rispetto all’appuntamento che Jean Claude aveva fissato.
Anita si precipita al Circo dei Dannati e, attraverso Musette, riesce a comunicare con Belle Morte (la vampira che ha trasformato Jean Claude). I piani di Belle Morte sono inaccettabili e i vampiri, dopo averla neutralizzata, imprigioneranno Musette in una stanza segreta. Dopo questi sforzi Anita ricade nell’ardeur, al cui nutrimento parteciperà anche Asher (scampato a Belle Morte che voleva riportarlo in Francia) che regalerà alla protagonista un appagamento dei sensi mai provato prima.
Tornata alla sua routine, Anita si sente prosciugata di tutte le energie, una sensazione che non si ferma nemmeno dopo aver placato l’ardeur. Nonostante tutto, la protagonista decide di recarsi, con il grado di marshal federale, su un paio di scene del crimine. Le condizioni dei cadaveri portano a sospettare di un lupo mannaro, ma nessuno del clan di Richard si permetterebbe di turbare la cittadina con uno scempio simile.
Quando sta tornando a casa, dopo una furiosa litigata con Dolph, la protagonista si accorge di essere pedinata da due uomini mai visti prima.
Gli inseguitori, successivamente, saranno fermati e arrestati, Anita insisterà affinché si indaghi sulla loro identità scoprendo, così, che uno di loro è un criminale internazionale simpatizzante per gli ideali nazisti. L’arresto durerà solo pochi giorni e i criminali potranno muoversi liberamente per la città, se Anita non li ferma...
Anita, intanto, ha scoperto che è Belle Morte a prosciugarla di ogni energia e la vampira le manderà terrificanti visioni fino a quando, durante il ricevimento di benvenuto organizzato da Jean Claude per l’ospite europea, riuscirà a fermarla.
Anita, con le sue azioni, ha destato l’interesse di un'altra pericolosa creatura: La Madre di Tutte le Tenebre che, per ora, versa in un sonno che dura da molti secoli.

Questo romanzo costituisce una leggera ripresa rispetto alla caduta di stile del precedente. Vediamo alcune novità, a cominciare dal titolo che, questa volta, non è il nome di un locale (in un’intervista Laurell k. Hamilton ha ammesso che il “Cerulean Sins” doveva essere un videonoleggio di filmati erotici, prima che cambiasse idea), per finire con la scelta di mettere in secondo piano la trama Thriller favorendo momenti più introspettivi. Anita, infatti, comincia a farsi delle domande sulla sua stessa esistenza e sui sentimenti che prova nei confronti delle creature con cui s’intrattiene.
Anche i personaggi secondari emergono, mostrando alcuni aspetti della propria personalità che abbiamo sempre trascurato soffermandoci sulla facciata finora presentataci: è il caso di Jason, che abbiamo conosciuto come un superficiale dalla battuta sempre pronta che, qui, vediamo sviscerare l’animo d’Anita mettendola, per la prima volta, in difficoltà. Anche Jean Claude perde la sua imperturbabilità, arrivando persino a “cacciare” fuori dalla stanza Anita. Richard è ancora in conflitto con la sua natura di licantropo ed è capace di compiere biasimevoli gesti d’automutilazione che stringono il cuore alla protagonista.
La scrittrice continua a raccontare le vicende in prima persona, usando Anita come voce narrante, avvalendosi di un linguaggio vivace e diretto, insaporito da parolacce ed espressioni sagaci e prosaiche che non scemano nemmeno durante l’intimità.
Numerose le pagine dedicate al “nutrimento dell’ardeur che si traduce nel consumo di rapporti sessuali con uno o più partner diversi a seconda del momento, e sono ancora troppe le parole utilizzate per la descrizione degli abiti indossati dai vari personaggi.

Risorse Web:
Editrice Nord
AnitaBlake.it
Sito ufficiale della Hamilton
 

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