martedì 11 agosto 2009

Dampyr - N.113

Titolo: DAMPYR, N.113
Episodio: LA NAVE FANTASMA
Soggetto: DIEGO CAJELLI
Sceneggiatura: DIEGO CAJELLI
Disegni: ARTURO LOZZI
Colori: no
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
ISBN: no
Pagine: 96
Edizione: SERGIO BONELLI, 08-2009
In edicola il numero di agosto di Dampyr, intitolato “La Nave Fantasma”.

Nel Mar dei Caraibi, i proprietari di una piccola imbarcazione vengono trovati morti dissanguati dai soccorritori che hanno risposto all’S.O.S., lanciato per l’imminente collisione con la nave mercantile Akron.
La notizia giunge alle orecchie di Caleb Lost che, dopo avergli fatto ascoltare la registrazione dell’S.O.S. e avergli riferito dei precedenti avvistamenti della Akron, convince il dampyr a recarsi alle Bahamas per far luce su questo mistero.
Appena giunti ai Caraibi, Harlan comunica a Kurjak e Tesla di aver avuto delle visioni relative ad un Maestro della notte, conosciuto come Capitano Akhar Nun, il quale solca da secoli i Sette Mari con la sua nave fantasma. Le visioni del dampyr sono ambientate in un’isola disabitata, dove Akhar Nun ha passato parte della sua esistenza, in compagnia della donna che amava. I tre decidono di recarvisi e, ad accoglierli, trovano creature mostruose, pronte a sacrfificarsi per difendere il territorio dove riposano le spoglie della moglie del capitano. Inizia una violenta battaglia e ad ostacolare Harlan e soci sopraggiungono anche i marinai della Akron. Anche il Capitano Akhar Nun scende a terra per affrontare colui che ha sterminato i suoi adepti e, prima di soccombere al sangue del dampyr, si lascia sfuggire un’importante rivelazione.

Anche questa volta Cajelli ha firmato una delle avventure più belle di Dampyr, regalando ai lettori un felice connubio fra la storia di pirati con forti connotati orrorifici e l’attualissimo tema dell’amore fra un vampiro e un mortale. Cajelli riesce a regalarci momenti toccanti, accanto alle doverose sparatorie e duelli senza risparmio di colpi e di sangue, riconfermandosi uno di migliori sceneggiatori del fumetto italiano. La fantasia teratologica di Arturo Lozzi partorisce creature di lovecraftiana memoria, il cui aspetto terrificante è accentuato dalla diligente ombraggiatura dei volti e dei paesaggi.

Risorse Web:
Il blog di Cajelli
Sergio Bonelli Editore
 

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