domenica 11 gennaio 2009

Lasciami Entrare

Titolo: LASCIAMI ENTRARE (Låt den rätte komma in)
Regia: TOMAS ALFREDSON
Soggetto: JOHN A. LINDQVIST
Sceneggiatura: JOHN A. LINDQVIST
Interpreti: KÅRE HEDEBRANT (Oskar), LINA LEANDERSSON (Eli)
Durata, Col., Orig.: 114’, C, SVEZIA
Produzione: EFTI, et al.
Anno: 2008
Distribuzione: BOLERO FILM
Uscita: 09-01-2009

È uscito nelle sale italiane Lasciami Entrare, film vincitore del Tribeca Film Festival.

Nel sobborgo di Blackeberg, Stoccolma, il piccolo Oskar trova finalmente un’amica, la misteriosa Eli. La ragazza si è appena trasferita lì, ed il suo arrivo coincide con una serie di efferati omicidi. Eli ha una buona influenza su Oskar e lo spinge a ribellarsi ai bulli della scuola, ma, come il ragazzo scoprirà, è anche un vampiro assetato di sangue.

Deve esserci un motivo se non si vedono molti film svedesi nelle nostre sale. Lasciami Entrare, forse, fornisce una spiegazione a questo mistero insoluto. Il suddetto, infatti, non solo è una delle poche pellicole di questo paese ad essere arrivate nei cinema italiani, ma è anche un brutto film. Ed è una delusione, perché la storia è tratta da un bel romanzo, il best seller omonimo di John Ajvide Lindqvist. Ma anche se il film è stato sceneggiato dallo stesso autore, non conserva neanche un po’ del fascino delle pagine scritte. E quello che funziona meno è, probabilmente, proprio la sceneggiatura. Innanzitutto vengono sviluppate delle parti del romanzo oggettivamente inutili all’economia del film, e che, per giunta, possono risultare poco chiare a chi non abbia letto il libro. Le immagini, poi, scorrono con una lentezza esasperante.
Gli amanti dei film dell’orrore rimarranno molto delusi. Le scene più forti e crude vengono risolte sbrigativamente, per lasciare spazio a dei lunghissimi (e noiosissimi) primi piani del protagonista. Si pensi che gli artigli e le zanne del vampiro bestiale del romanzo vengono rimpiazzati da un trucidissimo effetto bambino/vecchio. Tra costumi orribili e musiche soporifere, si salvano una discreta fotografia e una felice scelta delle inquadrature.
Concludendo, per chi ha amato il romanzo, è senz’altro un film da evitare: ne rovinerebbe tutta la magia. Per chi è affascinato dai languori nordici e dai paesaggi innevati, il consiglio è di rivedere 30 Giorni di Buio. Quello sì che è un film dell’orrore.

Risorse Web:
Sito ufficiale
Trailer
Cinematografo.it
 

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