Nell’ambito della rassegna TuttoDracula, organizzata da Franco Pezzini e Max Ferro della Libera Università dell’Immaginario di Torino, lo scorso venerdì 11 gennaio il nostro Antonio Daniele ha partecipato all’incontro dedicato al Capitolo IV del romanzo, ultimo dei capitoli iniziali ambientati in Transilvania. Di seguito un sintetico resoconto dell’intervento sulla “Romania di Stoker”.
Sono diverse le località rumene citate in Dracula, ma Stoker si sofferma a descriverne solo alcune, che risultano quindi più interessanti per l’appassionato. La Transilvania oggi è una regione della Romania, ma all’epoca delle vicende narrate faceva parte dell’Impero austro-ungarico. Per questo motivo, molti dei toponimi citati da Stoker sono in lingua tedesca.
La prima tappa transilvana di Harker è Klausenburg, ovvero Cluj-Napoca. Qui Jonathan soggiorna nell’Hôtel Royal, che secondo qualcuno esisterebbe ancora oggi come Hotel Continental [cfr. Yann Aubertot, Reality, Fiction and Symbolism in Bram Stoker's Dracula].
La prima annotazione del diario di Harker, però, viene scritta a Bistritz, il 3 maggio. Questa città, oggi chiamata Bistriţa, non offre molto al turista, ma si possono cercare le atmosfere del racconto soggiornando all’Hotel Coroana de Aur, traduzione in rumeno di “Golden Krone”. Qui si può cenare nel Salon Jonathan Harker e ordinare i frigarui (la “bistecca del ladro”), ottimi spiedini di carne grigliata.
Lasciati moderni treni e stazioni, per quanto ritardatari, Jonathan prosegue quindi sulla diligenza per la Bucovina, entrando suo malgrado nella dimensione di una terra magica. Arriva così a Passo Borgo, oggi Pasul Tihuţa, dove ha appuntamento con il cocchiere di Dracula, sembra presso l’attuale villaggio di Piatra Fântânele, a 1200 metri di quota tra i monti Carpazi. All’epoca di Stoker, questo luogo era al confine fra tre stati: Transilvania, Moldavia e Bucovina (non a caso una zona di confine). Facendo in autobus il tragitto Bistritz/Borgo Pass, ho potuto ammirare il dolce paesaggio transilvano, che non è aspro e orrido come lo dipinge Stoker, anche se realmente montagnoso. Presso Piatra Fântânele, oggi sorge l’Hotel Castel Dracula, dallo stile simil-gotico, dove si possono trovare intrattenimenti e menù draculeschi.
Dopo aver girato in tondo per un certo tempo e con varie soste, la carrozza di Harker prosegue fino al Castello di Dracula, che non sembra possibile localizzare. Dal momento che lo scrittore si ispirò al Dracula storico, pare lecito a questo punto considerare i manieri del principe valacco: lo splendido castello “tarocco” di Bran (dove è stato girato il documentario In Search of Dracula con Christopher Lee), e il vero castello di Dracula, la rocca di Poenari. Di questa, però, rimangono solo le rovine, comunque visitabili, dopo aver salito circa 1480 gradini. Non è difficile immaginarla come il luogo della prigionia di Harker, che descrive un precipizio di centinaia di metri e un paesaggio costellato di verdi foreste. Dall’alto si può poi ammirare il “fiume della principessa”, dove la leggenda vuole si gettasse la consorte di Dracula per sfuggire ai turchi (episodio ripreso poi da Coppola).
Quale che fosse il castello a cui si ispirò, Stoker probabilmente aveva immaginato una precisa ubicazione del maniero del conte. Secondo Hans Corneel De Roos, curatore di una recentissima edizione illustrata del romanzo, tale luogo sarebbe la vetta del monte Izvor (Izvorul Călimanului), una trentina di chilometri a sud-est di Piatra Fântânele.
Risorse Web:
Tuttodracula
Tuttodracula Cap.4 – Via da questa maledetta terra
Intervista a Nicolae Paduraru
Moonlake Editions
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