Autore: CLANASH FARJEON
Anno: 2011
Edizione italiana: GARGOYLE BOOKS, 2011
Traduzione: STEFANIA SAPUPPO
Copertina: GRAFICA CONCEPT srl
ISBN: 978-88-89541-55-5
Pagine: 314
Disponibile in libreria il secondo volume della trilogia “vampirica” di Clanash Farjeon: I Vampiri dell’11 Settembre, pubblicato dalla casa editrice Gargoyle.
Sono passati quattro anni da quando il giornalista Michael Davenport è provvidenzialmente sopravvissuto alle losche trame della famiglia Portillo a Juarez e, tornato in Inghilterra, ha ripreso a scrivere articoli per la rivista Enigma.
In seguito all’attentato dell’11 settembre, Michael è inviato a New York per indagare sugli avvistamenti di natura paranormale di alcuni operai al lavoro su Ground Zero. I soccorritori riferiscono di aver visto il vice presidente Dick Cheney, vestito come Bela Lugosi in Dracula, aggirarsi fra le rovine delle Torri Gemelle, deriderli e scomparire improvvisamente com’era apparso.
Michael, durante il soggiorno negli States, sperimenta in prima persona le grottesche visioni concernenti il vice presidente e il responsabile per la Sicurezza Nazionale, Condoleezza Rice, nei panni di vampiri (episodi etichettati dalle autorità come allucinazioni), e, nel corso delle indagini, trova reali fondamenti alla teoria complottistica avanzata in seguito all’attentato.
Le vicissitudini del giornalista, che abbiamo visto incapace di stare lontano dai guai, sono accompagnate da una goliardica e macabra colonna sonora, una canzone le cui strofe aprono ogni capitolo, portando pian piano alla luce ciò che passa nella mente dell’élite governativa.
La prosa di Farjeon è scorrevole e molto vivace, il sarcasmo non ha la funzione di sdrammatizzare, bensì di evidenziare quanto di marcio è presente nella gestione della vicenda dell’11 settembre. L’autore non si risparmia nemmeno nei confronti del Presidente, mostrandocelo con tutti i suoi difetti. L’immagine che Farjeon dà dell’America di quegli anni è preoccupante e senza speranze, estremamente provata dall’avidità di chi comanda.
I vampiri di Farjeon con i mostri della tradizione e del cinema condividono solo gli abiti, in realtà sono persone in carne e ossa e ben più pericolose in quanto detentori di ricchezze, potere e rispettabilità, per mezzo dei quali facilmente sottomettono il resto della popolazione; le loro apparizioni (di natura più ectoplasmatica che vampirica) sono allegoricamente rappresentate come la conseguenza di “un incontenibile senso di colpa sottocutaneo che sgorga come pus da un foruncolo”, una sensazione difficile da contenere con le menzogne e le cerimonie. La bulimica ricerca del potere riesce a far loro dimenticare ogni regola morale e civile, rendendoli più simili ai mostri che agli uomini.
Già con Le Memorie di Jack lo Squartatore abbiamo constatato che l’autore non ha bisogno di ricorrere esclusivamente al sovrannaturale, trova gli elementi orrorifici nel contesto sociale dei personaggi riuscendo a dare una scossa al lettore, affinché possa riflettere anche sui fatti che preferisce non considerare per continuare ad andare avanti serenamente.
I Vampiri dell’11 Settembre è un romanzo coraggioso e pieno di amare considerazioni, frutto dell’impegno politico dell’autore che ripropone, in chiave horror, le oscure tematiche che fanno da sfondo all’evento che ha sconvolto e cambiato gli Stati Uniti.
Risorse Web:
Sito dell’autore
Gargoyle Books
Mi permetto di segnalare un'intervista all'utore sul portale LaTelaNera.com:
RispondiEliminahttp://www.latelanera.com/editoria/interviste/intervista.asp?id=134
ciao!