venerdì 15 luglio 2011

Amanda Grange, "Mr. Darcy, Vampyre"

Titolo: MR. DARCY, VAMPYRE (Mr. Darcy, Vampyre)
Autore: AMANDA GRANGE
Anno: 2009
Edizione italiana: TEA, 2010
Traduzione: MARIALUISA BIGNAMI, SIMONETTA ORSI
Copertina: Elaborazione grafica da FRANÇOIS-XAVIER FABRE
ISBN: 978-88-502-2251-3
Pagine: 256
Questa nuova ondata di letteratura orrorifica non propone esclusivamente versioni più umanizzate dei mostri che popolano il nostro immaginario, ma abbiamo una riscoperta dei romanzi gotici (i quali sono nuovamente tradotti e pubblicati) e, infine, una riscrittura in chiave horror di famosi romanzi classici. Da questo rimaneggiamento non si è salvato nemmeno Alessandro Manzoni, ma Jane Austen detiene un vero e proprio primato.
Le opere di Jane Austen (1775 – 1817), a cominciare dalla più famosa Orgoglio e Pregiudizio, hanno ispirato numerose pellicole, il suo stile è stato imitato dai successori, diventando un vero e proprio filone letterario, definito “Regency”, che ha portato fama a scrittrici come Georgette Heyer e Stephanie Barron. Quest’ultima è l’autrice di una serie di romanzi gialli ove Jane Austin è la protagonista che si trova a svolgere indagini su alcuni misteriosi omicidi.
Orgoglio e Pregiudizio sembra essere il romanzo più rivisitato dalla narrativa horror, fra i titoli pubblicati in Italia, c’è una versione “Zombie” (Newton & Compton 2009) e la versione “vampirica” di Amanda Grange, pubblicata da Tea l’estate scorsa.

Il romanzo ha inizio col doppio matrimonio delle sorelle Bennet: Jane con Mr. Bingley ed Elizabeth con Mr. Darcy. Al termine della cerimonia le ragazze si preparano alla nuova vita coniugale e all’imminente viaggio di nozze. Il piano di Elizabeth di trascorrere la sua luna di miele nella Regione dei Laghi viene sconvolto da un messaggio che impone a Mr. Darcy di recarsi a Parigi.
La giovane coppia attraversa la Manica e raggiunge Parigi, dove sono ospitati da alcuni nobili parenti di Darcy. L’entusiasmo di Elizabeth per la nuova città è smorzato dall’aver sentito che la famiglia di Darcy non è favorevole alla loro unione e dalla riluttanza del marito a consumare il matrimonio.
Una serie di circostanze portano i protagonisti ad allungare il viaggio fino in Italia, facendo tappa in pittoresche località che, però, non hanno alcun effetto sull’umore tetro di Darcy, inoltre nella camera da letto di Lizzy non succede nulla.
Infine Elizabeth scoprirà il segreto del marito: Darcy è un vampiro e la sua natura gli ha finora impedito di innamorarsi completamente di una donna. Lui e sua sorella Georgiana furono trasformati da bambini mentre stavano soccombendo a un’epidemia di peste nel XVII secolo.
C’è un modo per porre fine alla maledizione, ma non è facile e privo di rischi.

Il titolo stesso del romanzo toglie la suspense alle vicende che saranno narrate in seguito, rendendo in sostanza inutili gli indizi disseminati nelle pagine quali uno “Zio Polidori”, un rivoletto di sangue sulla bocca di Darcy e l’introduzione di un “anziano” che ricorda Dracula.
I personaggi si discostano completamente da quelli ingegnosamente strutturati da Jane Austen, diventano poco credibili e stereotipati. Lizzy rasenta l’assurdità, cogitando morbosamente sui rifiuti del marito e confidando a tutti i nuovi amici quanto si senta frustrata, completamente in disaccordo con la pudicizia che caratterizza le donne dell’epoca.
È un romanzo nell’insieme davvero noioso, a nulla valgono i colpi di scena e l’avventura mozzafiato del finale a fronte delle troppe digressioni che appesantiscono e rallentano la trama.
Da apprezzare la conformità allo stile Regency di Amanda Grange, anche se è rovinato da una traduzione approssimativa.

Risorse Web:
Sito di Amanda Grange
Jane Austen su Wikipedia
Casa editrice Tea
 

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