lunedì 15 giugno 2020

Dampyr - N.243

Testata: DAMPYR, N.243
Episodio: SILVERPILEN
Testi: MAURO BOSELLI, GIOVANNI ECCHER
Disegni: ARTURO LOZZI
Copertina: ENEA RIBOLDI
Lettering: OMAR TUIS
Pagine: 96
Edizione: BONELLI, 06-2020

In edicola da qualche giorno il numero di giugno di Dampyr, prima parte di una storia doppia che proseguirà con il numero 244, intitolato Harlan contro Sho-Huan, in uscita il 4 luglio.

La giovane Britt Thorvaldsen si è attardata nel rientro a casa e si ritrova completamente sola in una stazione della metropolitana di Stoccolma, ma sembra sia giunta appena in tempo per l’ultima corsa. Il treno su cui sale, a differenza degli altri privo di colore, non la ferma alla sua destinazione, ma la conduce alla stazione di Kymlinge, che tutti i viaggiatori sanno non essere mai stata completata. Trovata l’uscita sbarrata, Britt capisce di dover passare la notte nella stazione e si rifugia in una cabina per fototessera. Allo specchio, però, un malvagio volto femminile si sovrappone al suo.
Qualche mese dopo, Britt racconta la sua storia ad Harlan e Milius, in città per una conferenza sulle leggende metropolitane. Milius conosce la storiella del Silverpilen, un treno fantasma che sfreccerebbe nella metro durante la notte, in cerca di passeggeri solitari, secondo alcuni per portarli a Kymlinge. Britt sostiene di essere stata rapita proprio dal Silverpilen e di essere ricomparsa solo dieci giorni dopo, immemore di quanto le accadde.
Harlan e Milius si recano a indagare all’azienda dei trasporti, dove il signor Knudsson spiega che il Silverpilen è chiuso in deposito dagli anni Novanta ed è impossibile che abbia transitato sui binari. Visionando il convoglio, i nostri notano però delle recenti impronte nella polvere dei decenni. Milius ipotizza che il treno si sia spostato da un piano temporale a un altro. Non resta che fare un sopralluogo al cantiere abbandonato di Kymlinge, dove Harlan, Milius e Britt si troveranno a salire sul Silverpilen e verranno abilmente divisi. Il dampyr si troverà, così, ad affrontare due vecchi e pericolosi nemici.

Il primo capitolo di questa storia doppia, sceneggiata da Boselli ed Eccher, offre un racconto avvincente, basato sul principio comunemente accettato che le leggende metropolitane nascondono un fondo di verità. E, non a caso, il professor Milius è personaggio centrale della storia, e stavolta entra maggiormente in azione. La vicenda si sviluppa in una dimensione sospesa, un mondo onirico simile a quelli in cui a volte sembra di ritrovarsi quando si viaggia nottetempo in una stazione deserta, quando il sonno fa già capolino nella coscienza.
Notevole la traduzione in immagini che Lozzi ha realizzato per la storia, che contribuisce in maniera determinante alla resa dell’atmosfera. I personaggi si ritrovano a muoversi in stazioni che sembrano parti delle viscere della terra, con tanto di rocce ed enormi cristalli che sembrano pronti a inghiottirli. I disegni, dal tratto realistico, ritraggono una certa varietà di oggetti, come vagoni ferroviari, palazzi (dalle architetture sempre precise e dettagliate), fiere bramose di sangue e personaggi dai volti espressivi, tra cui spicca Britt, raffigurata con il volto della compianta attrice statunitense Brittany Murphy. L’artista compone le tavole con una certa libertà: le vignette sono spesso doppie, ma ce ne sono anche di quadruple, a tutta tavola, e non manca una doppia splash page, a pagina 58-59.



Risorse Web:
Mauro Boselli su Wikipedia
Giovanni Eccher su Linkedin
Blog di Arturo Lozzi
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr

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