venerdì 27 gennaio 2012

Michael Talbot, "Vivono di Notte"

Titolo: VIVONO DI NOTTE (Night Things)
Autore: MICHAEL TALBOT
Anno: 1988
Edizione italiana: GARGOYLE BOOKS, 2011
Traduzione: CRISTINA D’ORAZI
Copertina: GRAFICA ANNALISA ROGAI
ISBN: 978-88-89541-61-6
Pagine: 324
Pubblicato dalla casa editrice Gargoyle Vivono di Notte di Michael Talbot.

Nella Londra vittoriana, il dottor Gladstone divide la sua vita fra il lavoro in clinica e la ricerca del virus responsabile della grave influenza che uccise sua moglie, lasciandolo solo a occuparsi delle figlie Ursula e Camilla. Quest’ultima è una bambina speciale, cieca dalla nascita e con un grave ritardo mentale, che presenta una particolare inclinazione per la musica; l’eccellenza con cui suona il piano la fa rientrare nella categoria degli idot savant e rende suo padre prodigo di tenerezza nei suoi confronti.
Una sera la carrozza di Gladstone investe un ragazzo. Il medico lo soccorre immediatamente e lo ricovera nella clinica dove lavora per curarne le gravi fratture agli arti inferiori procurate dall’incidente.
Il ragazzo somiglia incredibilmente all’angelo che Leonardo dipinse nel quadro La Vergine delle rocce e allo stesso adolescente che Gladstone incontrò, durante l’infanzia, mentre giocava in giardino. Il paziente, che dice di chiamarsi Niccolò e di essere di origini italiane, invita il dottore ad attuare alcuni accorgimenti durante la degenza, volti ad impedire l’esposizione ai raggi solari.
Le abitudini di Niccolò mettono in soggezione il personale della clinica e Cletus Hardwike,un anziano collega e rivale di Gladstone, si mostra fin troppo interessato al giovane paziente. Gladstone organizza la fuga di Niccolò e lo ospita a casa sua. Fra i due si instaura un rapporto di fiducia reciproca che porta Niccolò a confessare la sua vera natura. Il medico gli mostra il laboratorio con le cavie e la sua recente scoperta: il virus della Camillus influenzae.
In breve Niccolò abbandona la casa del medico, portando con sé la giovane Camilla e la provetta che contiene il letale virus. Il medico denuncia il fatto alle autorità, coinvolgendo anche la stampa, ma Camilla sembra scomparsa nel nulla. Scoraggiato, Gladstone riceve la visita di Lady Dunaway, la quale gli racconta che anche suo figlio Ambrose, anche lui idiot savant, è stato rapito da Niccolò e lo coinvolge nella ricerca attiva dei figli. I due partono per un viaggio che li porterà in Francia e in Italia a stretto contato con i vampiri, di cui carpiranno gli oscuri segreti.

I vampiri di Talbot vivono accanto agli esseri umani avvalendosi di scaltri espedienti che mantengono segreta la loro esistenza. La loro percezione delle cose è superiore a quella degli uomini, sono capaci di cogliere elementi a noi sconosciuti e la loro vita eterna è volta allo studio e al sapere, proteggendo a loro volta gli uomini dai loro intenti autodistruttivi. Raramente stringono rapporti con gli esseri umani, ciò accade solo quando si tratta di persone dalla mente eccelsa. Si sono costruiti un mondo fatto apposta per loro, per proteggersi dagli umani che non esitano a uccidere chiunque sia diverso da loro.
La narrazione all’inizio non è dissimile dai romanzi d’appendice vittoriani. In seguito vediamo l’introduzione di elementi gotici e l’azione si fa più serrata, raggiungendo il culmine nel finale. I flash-back ricordano, anche se in maniera meno melensa, i ricordi dei vampiri di Anne Rice e le ricostruzioni storiche sono veridiche e suggestive. Anche l’età vittoriana che fa da sfondo alle vicende è resa vivida in una sorta di denuncia sociale: Gladstone discende da una famiglia di medici e, di conseguenza, è un medico, seppur voglia ribellarsi alle consuetudini e al bigottismo ricade ciclicamente nei medesimi errori.
Il romanzo è stato scritto nel 1988, quando i malati di AIDS non potevano permettersi di condurre una vita normale e dovevano prepararsi ad una morte atroce: lo stesso virus ha colpito l’autore e non sembra un caso che il Camillus influenzae sia altrettanto letale negli anni in cui è ambientato il romanzo; i vampiri, diversi come l’omosessuale Talbot, si adoperano per eliminarne la minaccia. Quando fu scritto il romanzo, gli studi sulle armi biologiche erano agli inizi, ma sono pochi anni dopo si è vista gente ammalarsi di antrace recapitato per posta: la profezia dei vampiri di Talbot ha quindi trovato un riscontro reale.
L’uomo non fa una bella figura rispetto ai vampiri, e sembra mosso dal pregiudizio e dalla vanità.

Risorse Web:
Michael Talbot su Wikipedia
Gargoyle Books
 

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