mercoledì 13 marzo 2013

Justin Cronin, "Il Passaggio"

Titolo: IL PASSAGGIO (The Passage)
Autore: JUSTIN CRONIN
Anno: 2010
Edizione italiana: MONDADORI, 2011
Traduzione: ANNAMARIA BIVASCO e VALENTINA GUANI
Copertina: FOTO GETTY IMAGES
ISBN: 978-88-04-60637-6
Pagine: 888
Il Passaggio è il primo volume di un’ambiziosa trilogia dall’ambientazione post-apocalittica di Justin Cronin. La critica letteraria americana ha reagito favorevolmente al romanzo che è diventato in breve tempo un best seller, e l’eco di questo fenomeno editoriale ha spinto il regista Ridley Scott a decidere di farne un film.

Tutto ha inizio quando l’FBI avvia la sperimentazione di un virus, scoperto nei pipistrelli dell’Amazzonia, che è in grado di potenziare le difese immunitarie. Le cavie sono selezionate nelle carceri di massima sicurezza fra i detenuti che attendono l’esecuzione . Presto i soggetti infettati sfuggono al controllo, accanto ai cambiamenti biologici osservati in seguito all’inoculazione del virus: essi sviluppano una forza incredibile che permette loro di uscire dal laboratorio e infettare la popolazione civile attraverso il morso, scatenando in breve tempo la fine del mondo conosciuto.
Durante l’ecatombe Amy, una bambina dotata di poteri soprannaturali candidata a diventare una cavia per l’esperimento, viene salvata dall’ agente Brad Wolgast, che la conduce in un rifugio isolato dove assiste con lui all’apocalisse. Amy è stata contagiata ma il suo corpo non reagisce nello stesso modo riscontrato nei detenuti se non per la fotofobia, la tendenza a dormire di giorno e restare sveglia la notte, e un rallentamento dei processi d’invecchiamento.
Passano molti anni e i pochi sopravvissuti si sono organizzati in una sorta di fortezza inespugnabile in California, cercando di andare avanti nonostante la minaccia che incombe dall’esterno, almeno fino a quando dureranno le batterie dei potenti fari che, nottetempo, tengono lontane le creature infette. L’imminente esaurimento delle batterie spinge un gruppo di sopravvissuti a compiere una spedizione per trovare la fonte di un misterioso segnale radio che, probabilmente, proviene da un’altra comunità di soggetti non contagiati. Durante la spedizione incontrano Amy che, nonostante i novant’anni passati in isolamento, ha ancora l’aspetto di una ragazzina, e sembra l’unica speranza di cui il genere umano dispone per combattere le creature che lo minacciano.

Durante la lettura è evidente l’ispirazione tratta dallo scrittore da altra letteratura di genere, dal Richard Matheson di Io Sono Leggenda, a La Strada di Cormac McCarthy, fino ai più moderni Del Toro con La Progenie e Stephen King con L’Ombra dello Scorpione. Di quest’ultimo si notano numerosi richiami soprattutto stilistici, anche se di scrivere un romanzo così corposo senza far cadere l’attenzione del lettore è in grado solo King: i tentativi di emulazione sfociano facilmente nel fallimento.
Le creature che fuggono dal laboratorio federale hanno l’aspetto degli zombi cui ci ha abituato la letteratura e la filmografia moderna ma, contemporaneamente, si nutrono di sangue grazie ad una dentatura modificata, hanno forza e velocità notevoli, l’abitudine chirottera di dormire a testa in giù e, in omaggio alla letteratura young adult così in voga di questi tempi, il loro corpo è luminoso. L’autore, nel definirli, usa termini neutri come “fumidi” e “virali” , preferendo porre enfasi sul terrore che scatenano nei personaggi a ogni loro apparizione.
Dopo un inizio scorrevole e, nonostante qualche pecca trascurabile, avvincente, la seconda parte del romanzo diventa noiosa a causa di personaggi e situazioni così piatti che non riescono a far colpo nemmeno sul lettore più paziente. A fronte di una quotidiana lotta per la sopravvivenza, l’autore preferisce dilungarsi in introspezioni e flash-back, piuttosto che dare spazio a questioni più pressanti come il fronteggiare le necessità quotidiane.
Discutibile anche il sistema educativo adottato con i bambini dei sopravissuti, che prevede otto anni di fiabe e serenità prima di una repentina disillusione che li segnerà per il resto della vita.
Il finale è prevedibile e, a fronte della prossima pubblicazione di altri due romanzi, non dà l’idea del chiudersi di un ciclo.
Nonostante le attese che lascia intendere la frase di Stephen King in copertina: “Leggi questo libro e il tuo mondo scomparirà”, il romanzo è per molti versi una delusione non solo per gli amanti dell’horror, ma anche per chi si aspetta un’avventura emozionante in uno scenario fantascientifico.



Risorse Web:
Mondadori
Justin Cronin su Wikipedia