Testata: MAXI DAMPYR, N.11Titolo: DAMPYR COLOR – LA BIBLIOTECA DELL’ORRORE
Testi: M. BOSELLI, M. COLOMBO, G. GIUSFREDI
Disegni: AAVV
Colori: ALESSIA PASTORELLO, MATTEO VATTANI et al.
Copertina: MATTEO VATTANI
Pagine: 128
Edizione: BONELLI, 07-2021
PROLOGO; IL DISPERSO (Boselli / Rossi / Pastorello)
Harlan conduce Ambrose Bierce in una particolare sala della Biblioteca dei Passi Perduti, dove sono custoditi i libri mai scritti degli autori preferiti di Nikolaus, da cui i due leggono alcune storie.
La prima di queste vede protagonista proprio Bierce, che nel giugno 1864 è tenente dell’esercito nordista nella Guerra di Secessione. Durante la battaglia di Kennesaw Mountain, l’avanzata delle truppe è impedita da un soldato sudista, che si spinge a ridosso delle linee nemiche con sprezzo del pericolo per indicarne le mosse ai suoi. Sarà Bierce a scoprire perché questo soldato sia invulnerabile alle pallottole.
Una classica storia di spettri di ambientazione guerresca, con i disegni di Luca Rossi realistici e cupi, e i colori di Alessia Pastorello carichi e notturni.
TSATHOGGUA (Colombo / Masellis)
Il 15 marzo 1937, il pastore Abramus Coulson si reca in ospedale a trovare Lovecraft, il suo mentore, perché il marchio di Tsathoggua sul suo braccio ha ripreso a sanguinare. Il marchio gli fu impresso da ragazzo in una tragica notte, in cui la sua famiglia fu trucidata dai mostri. Ma essendo il Solitario di Providence in fin di vita, quando Abramus viene trascinato nel mondo alieno di Tsathoggua la situazione sembra farsi disperata.
Affettuoso omaggio di Maurizio Colombo a HPL, in una storia onirica e visionaria che ci porta in un mondo inquietante. I disegni di Helena Masellis sono evocativamente evanescenti, con tratto sottile e colori lividi.
IL CASTELLO SUGLI APPENNINI (Giusfredi / De Stena / Vattani)
Durante un temporale, Edgar Allan Poe trova riparo in un antico castello disabitato sugli Appennini. Nella stanza da letto viene colpito dal ritratto ovale della bellissima Camilla dei Ponziani, moglie del pittore Andrea, il quale era amico del Cavaliere di Roccabruna. Quando lei morì, il Maestro esaudì la richiesta di Andrea, e così anche Poe ha modo di incontrare Camilla.
Una storia romantica, con manieri infestati, amori oltretombali, esecuzioni postume, solitudine, temi squisitamente tipici del Bostoniano, che Giusfredi riesce a trattare con destrezza creando una storia d’atmosfera. I disegni ombrosi e suggestivi di Francesco De Stena vengono ancor più caricati di plumbea malinconia dalla colorazione di Matteo Vattani.
DANVERS MANOR (Boselli / Scibilia)
Una notte lo scrittore Edward Benson riprende a fare un vecchio incubo ricorrente, in cui si trova in un cimitero abbandonato presso una chiesa in rovina. In un sogno successivo legge su una lapide il nome di Daniel Danvers, un suo compagno di college, che un’estate rinunciò ad andare a trovare nella tenuta di Tywin-on-the-sea. L’amica Mabel gli consiglia di andarci adesso, e Benson vi ritrova Daniel, che non è invecchiato di un solo giorno.
In questa storia Boselli tratta con delicatezza il difficile tema dell’omosessualità, fino all’accettazione finale da parte del protagonista della propria diversità, in un’epoca in cui non era qualcosa di socialmente accettabile. Strepitosi i disegni di Alessandro Scibilia, dallo spessore pittorico, che rendono meravigliosamente i verdi prati inglesi, le scogliere, le case e le ville inglesi, ma anche i personaggi vivissimi, ritratti in immagini quasi fotografiche.
I SETTE VOLTI DI MILANO (Giusfredi / Cropera / Pastorello)
In una lettera a Caleb Lost, il giornalista Giovanni Drogo racconta dello stravolgimento della sua vita avvenuto negli ultimi giorni. Da quando incontrò un barbone a cui non poté fare l’elemosina, iniziò a vedere facce mostruose ovunque: una prostituta, una vicina di casa, un poliziotto, la donna delle pulizie di cui è innamorato e persino il suo capo. Tutto avviene, secondo quanto gli aveva detto il barbone, a causa del fatto che egli possa vedere i “sette volti di Milano”, una capacità che segna il suo destino.
Nell’omaggiare Dino Buzzati, Giusfredi ci presenta una storia bella e inquietante, in cui i tic e le nevrosi del protagonista si ingigantiscono fino a sfociare (forse) nella follia. Scene di vita vissuta, in redazione, per strada, con i vicini, conferiscono veridicità alla storia, resa ancor più coinvolgente dalla narrazione in prima persona. Tra scorci milanesi e volti mostruosi, alternando realismo e scene fantastiche, Michele Cropera traduce adeguatamente in immagini il racconto, con un’ottima scelta delle inquadrature.
PRIGIONIERO DEI SARGASSI (Boselli / Baggi)
Nel 1918, durante la Prima Guerra mondiale, il tenente William Hope Hodgson era a Ypres, nelle Fiandre, quando due soldati, conoscendo i suoi racconti fantastici, lo avvicinarono. Hodgson racconta loro della sua disavventura sul mercantile “Homebird”, in rotta verso la Giamaica, che rimase bloccata tra le alghe del Mar dei Sargassi. C’era un’altra nave immobile in acqua, a cui venne mandata una scialuppa. Questa non arrivò mai a destinazione, perché fu attaccata da un calamaro gigante, a cui seguì l’assalto di un esercito di uomini pesce. Salvatosi miracolosamente, Hodgson giurò di non mettere più piede su una nave.
Boselli carica questo racconto di un incombente senso di minaccia, che sfocia in un’inquietante invasione proveniente dalle profondità del mare, narrata specularmente all’offensiva tedesca della Grande Guerra: l’orrore può venire da una Natura implacabile così come dall’uomo.
Spettacolari i disegni, che strabordano spesso dalla griglia, addirittura con ben tre vignette a tutta pagina, vere e proprie illustrazioni. Davvero inquietante poi l’esercito degli uomini pesce ritratto da Alessando Baggi, maestro di mostruosità grafiche.
EPILOGO (Boselli / Genzianella / Pastorello)
Nella biblioteca del Teatro dei Passi Perduti alcuni libri cadono dagli scaffali, da cui occhieggiano seducenti donne ragno, carmille e giganti insetti kafkiani. Harlan e Bierce realizzano di aver sfogliato abbastanza libri per la giornata.
In conclusione il Dampyr Color si rivela un albo molto bello e davvero speciale. L’unico appunto possibile è che gli spettacolari disegni soffrono un po’ il classico formato bonelliano: avrebbero meritato una taglia più grande e la carta patinata, per poter essere apprezzati in tutto il loro splendore.
Risorse Web:
Mauro Boselli su Wikipedia
Maurizio Colombo su Wikipedia
Pagina Facebook di Giorgio Giusfredi
Luca Rossi su Wikipedia
Sito di Helena Masellis
Blog di Francesco De Stena
Il blog di Alessandro Scibilia
Michele Cropera su Facebook
Alessandro Baggi su Wikipedia
Nicola Genzianella su Wikipedia
Pagina Facebook di Matteo Vattani
Blog di Alessia Pastorello
Sergio Bonelli Editore
Pagina Facebook di Dampyr
Dopo i festeggiamenti serali in cui Cico non manca di cacciarsi in qualche guaio, lo Spirito con la Scure e il suo compagno partono per Bergville, la cittadina in cui Zagor affrontò in passato il barone vampiro con l’aiuto del dottor Metrevelic.
Questo volume propone di fatto un episodio preparatorio alla lunga saga vampiresca di Zagor, che fa da introduzione per il seguito della vicenda e da raccordo con le precedenti storie in cui lo Spirito con la Scure ha affrontato il vampiro Bela Rakosi, fin dalla prima avventura di Nolitta e Ferri uscita nel lontano 1972. Com’è naturale, è l’avventura a farla da padrona nel racconto, in particolare con la caccia all’orso nella foresta, mentre la trama vampiresca è più che altro basata su visioni e vaghe minacce, compreso il suggestivo antefatto londinese. Immancabili le dissaventure e le gag che vedono protagonista il sempre affamato Cico.
Impero Austro-Ungarico, 1884. Padre Sebastiano Rizzo e due membri di una confraternita interreligiosa giungono al Monastero delle Suore recluse benedettine, nel Tirolo meridionale, dove scoprono che le sorelle sono state trucidate e il Tanakh nero, una Bibbia satanica, trafugato dagli adepti dell’Ordine del nove nero.
I tatuaggi sui corpi dei monaci uccisi indicano la loro appartenenza ai Dossen Mob, banda guidata dai fratelli Haskins. L’ispettore Stevenson sguinzaglia gli agenti di Scotland Yard, i quali durante la notte arrestano quasi tutta la banda, mentre i due capi sono in salvo con il demone Telal, che pianifica l’eliminazione di Lowe. Quando il professore viene attaccato da Telal, la sua mano meccanica, però, si rivela un formidabile strumento di difesa.
Questo nuovo episodio di The Professor presenta una ricca trama e un racconto ben calato nella realtà contemporanea ai personaggi, grazie a molti riferimenti a opere, personaggi, fatti di cronaca e luoghi. Gli elementi esoterici e quelli storici in particolare risultano elementi portanti della storia, ad esempio con le figure di
Durante la cena Madame Blavatsky va in trance, e con voce spiritica annuncia la morte di tutti; poco dopo Love salva per un pelo Emma dalla caduta di un grosso lampadario. Garrick si dà alla fuga, portandosi la nave e dicendo che tornerà l’indomani.
Con Polvere
Ben presto i due giungono all’isola di Hoy, prendendo alloggio all’Old Man’s Inn. Il mattino seguente vengono informati dagli isolani dell’ennesima scomparsa di pecore e dell’uccisione di un cane. Secondo una vecchia donna sarebbe stato un troll, una delle creature che furono padrone delle Orcadi prima dell’avvento degli uomini. Per un attimo le parole della vecchia acquistano un’eco sinistra quando il sole si oscura: ma non è un’eclissi, bensì la geografa Sheila Combs su una mongolfiera.
In questo episodio,
Nella villa del Conte, nelle notti seguenti Love assiste all’apparizione del munaciello, che sembra volerlo guidare da qualche parte. Quando si decide a seguirlo, il professore finisce al Palazzo di città del Conte, che del Balzo ereditò dal suo antenato, il principe di Sansevero.
L’ambientazione napoletana, nell’alveo delle leggende del principe di Sangro, conferisce un alone magico alla vicenda, frammischiandosi ad altri aspetti magici della città partenopea: il munaciello, le anime pezzentelle, gli spiriti, la leggenda di Melusina, rivelatori di un rapporto particolare con la morte da parte dei napoletani, che sembrano tutto sommato a loro agio con queste manifestazioni sovrannaturali. Come spiega il Conte a Love, «È come se i vivi e i morti fossero un tutt’uno. Come se i vivi potessero influenzare i morti e viceversa».
Benjamin otterrà altri spunti per le indagini da uno strano paziente di Emma, sosia di Edgar Allan Poe e fanatico delle opere dello scrittore bostoniano. Intanto Lady Blackman riesce ad avere qualche notizia dal suo sgradito corteggiatore, il duca di Nottingham.
Purtroppo anche Blanche, la figlia di Monet, sembra aver contratto il morbo che trasforma in ritornanti: la malattia iniziò dopo una visita di Toussaint, servo e braccio destro del marchese di Hauteville, da poco rientrato da Haiti.
Il secondo episodio di
La responsabile dei delitti è la Regina di Saba, che cerca vittime da dissanguare, con l’intento di trovare la rossa linfa in grado di riportare in vita il golem. In realtà è proprio Love il prescelto il cui sangue può ridare vita alla creatura di argilla, essendone l’ultimo dei custodi.
Il primo numero di The Professor propone una storia appassionante e forte di un background convincente, che verrà approfondito negli episodi successivi. Coinvolge l’ambientazione londinese con le tipiche strade nebbiose, i pub malfamati, le brumose acque del Tamigi. Particolarmente riuscito è il protagonista, Benjamin Love, con la sua aria perbene e il suo aplomb tipicamente inglese, personaggio forte di un solido passato alle spalle che pesca a piene mani dalla mitologia ebraica, e soprattutto animato dalla vocazione della lotta alle forze del male, pur subendone in parte il fascino, e mostrando qualche contraddizione e indecisione, che lo rendono credibilmente umano.
Questo albetto introduttivo alla serie, a suo tempo distribuito in omaggio, conta sedici pagine, in cui facciamo la conoscenza del protagonista. L’ambientazione inglese di fine Ottocento e il volto dell’indimenticato attore britannico riportano alla mente le pellicole horror della gloriosa Hammer, a decenni di distanza dal suo periodo d’oro sempre molto amata dagli appassionati del genere.
Andrea scopre che gli sono state raccontate molte menzogne sulla scomparsa del padre e inizia a indagare, ottenendo l’aiuto di Elise, la scienziata che lavorava con lui a sperimentazioni su sangue e invecchiamento cellulare. Elise accetta la richiesta di Martha di provare a creare delle pillole più efficaci.
Questa serie propone un nuovo punto di vista alla lettura del vampirismo come malattia: non si trasmette con il morso, ma è ereditato per via genetica. Questi vampiri bruciano al sole e si nutrono di sangue, però non hanno canini sviluppati e non sono immortali, ma invecchiano cinque volte più lentamente degli esseri umani.
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